Salve,
Ho 26 anni e un pensiero che mi tormenta ormai da quasi 4 anni: ripartire da quello che si ha.
Il punto è: che cosa ho io effettivamente? Ho una famiglia, una casa,amici,un ragazzo. Fin qui, direi, non mi manca nulla!!
Ma se io vi dicessi che mi manca la felicità, la gioia di vivere, l'entusiasmo, l'autostima, e la tranquillitò di vivere in questo corpo e con questo cervello, voi cosa mi direste?
Se io vi dicessi che le mie sono state scelte fondamentalmente vincolate dalla mia famiglia, voi cosa pensereste di me?
Mi sono addentrata così a fondo nelle mie insicurezze e nel mio dolore, da non essere più in grado di uscirne. Ho scavato la mia tomba per così tanto tempo e così a fondo che non riesco a vedere più l'inizio di questo buco.
La scelta di continuare un percorso che non mi appartiene più mi distrugge. Scegliere di non scegliere mi spaventa. Ho paura di cambiare perché mi terrorizza l'idea di apparire agli occhi dei miei cari per quella che sono realmente: una fallita. Ho paura di essere giudicata.
Ho fallito, me ne sono resa conto, ma ho paura a dichiarare tutto questo al resto del mondo... Non so come uscire da tutto questo.
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27 OTT 2017
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Cara Charlinski,
il tuo testo raccoglie al suo interno molta fatica e un estremo dolore. E' chiaro come la tua situazione sia estremamente delicata, parallelamente credo tu abbia una storia estremamente affascinante da raccontare e ricca di spunti su cui riflettere.
Se il percorso che stai affrontando non ti appartiene è giusto che tu scelga un futuro più identitario; se scegliere di non scegliere ti spaventa, allora è il momento giusto per decidere; se hai paura del giudizio, pensa a chi si permette di giudicare chi ha paura. Sicuramente un supporto psicologico in questo periodo potrebbe aiutarti e sostenerti. Sii comunque orgogliosa della tua mente, perché questo tuo sfogo è coraggioso e credo sia un saggio campanello del tuo corpo per avvisarti che è arrivato il momento di prendere in mano la situazione!
29 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Charlinski, dalle tue parole emerge forte il tuo dolore ma anche una grande voglia di combattere che hai schiacciato forse per troppo tempo. Non è MAI tardi per ricominciare da zero, MAI tardi per cercare la felicità e l'autorealizzazione. Non avere paura di sembrare una fallita, perchè non lo sei davvero. Il vero fallimento forse potrebbe essere non ascoltare quella voce dentro di te che ti sta urlando chiaro e forte di reagire. Dalle tue parole si evince una buona capacità di introspezione e di autoanalisi. Un supporto psicologico ti potrebbe sicuramente aiutare a perseguire con più serenità questa strada.
Buona fortuna!
29 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Charkinski,
Hai mostrato molto coraggio ad esporre le tue paure e i dubbi che ti attanagliano.
Da come descrivi la tua vita, sembra che tu fatichi a vedere le cose da un punto di vista diverso dal tuo.
Ti suggerisco un percorso di supporto psicologico che ti aiuti a vedere la situazione da una prospettiva diversa dalla tua....e ti stimoli a riprendere in mano le redini della tua vita. Tutto ciò è possibile.
Un caro saluto.
Dott Betti Giuseppe
29 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Charlinski, dalle sue parole arriva tutta l'angoscia e la sofferenza data dal vivere una vita che non le appartiene....ho tutto e mi manca tutto sembra dire, cosa devo fare? Mi colpisce la "luciditâ" con la quale parla di se stessa e della sua sofferenza, cosa che puó essere una grande risorsa se usata nel modo giusto. Sento forte il bisogno di trovare la sua strada, di comprendere quali sono i suoi bisogni, di affermarsi con un'identitá ben precisa che ad oggi sembra vacillare. Credo che sia pronta, oggi, a "fare i conti" con se stessa, a guardarsi dentro per ritrovarsi...e per farlo al meglio puó davvero essere utile fare un percorso di psicoterapia. Sono certa che si ritroverá, e scoprirá tutte le bellezze nascoste dentro di sě e solo un pó "impolverate". Un abbraccio virtuale, dott.ssa Daniela Cannistrá.
29 OTT 2017
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Buongiorno Charlinski,
Da quello che scrivi sembra già chiaro a te il motivo per cui ti è capitato di adeguarti alle aspettative degli altri: la paura del giudizio e la paura di deluderli.
È normale sentirsi demotivati e spenti sotto questa pressione, da quanto tempo ti capita di rinunciare a tuoi interessi e bisogni per gli altri?
Per ritrovare le energie è necessario lavorare un po' su di te e ri-scoprire i tuoi interessi, bisogni e desideri per rimetterli finalmente al centro.
La pressione del giudizio può farti vedere negativamente tutte le scelte che hai fatto, ma rimetterti al centro può aiutarti invece a capire cosa tenere di quello che hai e cosa potresti lasciar andare.
Non aspettare molto, a 26 anni sei in piena evoluzione!
29 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ci sono momenti nella vita in cui se ci si guarda indietro si cerca di fare un riassunto di quello che si è fatto è di quello che si sarebbe voluto fare, si tirano le somme insomma...ma non è detto che per forza tutto quello che ha costruito fino ad ora sia frutto del volete di qualcun altro altrimenti non ci avrebbe messo tanto impegno! Io credo che lei sia più spaventata dal futuro, sempre incerto, piuttosto che delusa dal passato, che tutto sommato non è stato poi così male...mi auguro si possa far aiutare da un professionista che la aiuti a comprendere meglio quello che le sto scrivendo e vedrà che tutte le cose si rimetteranno a posto...in bocca al lupo!