Buongiorno, sono un ragazzo di 21 anni, ed è ormai diverso tempo che non riesco a mantenere un'erezione sufficiente per poter avere un rapporto. Già ai tempi delle medie, provavo ansia al solo pensiero di dover baciare una ragazza, ma una volta compiuto quel passo, ovviamente non ho più avuto problemi. Più avanti, ebbi problemi durante i preliminari, ma anche lì superai la faccenda. Poi incontrai una ragazza con cui mi fidanzai, nessun tipo di problema per quanto riguarda il sesso orale o, più in generale, tutto ciò che non comprende la penetrazione, ma, quando arrivava quel momento, l'erezione scompariva e non ne voleva sapere di tornare. Lasciai quella ragazza a 18 anni circa, e per diverso tempo evitai di finire in situazioni per me scomode con altre ragazze. Da qualche mese a questa parte, invece, mi frequento con un'altra ragazza, il sentimento e l'attrazione fisica nei suoi confronti è molto forte, ma nonostante ciò, quando siamo in intimità, non riesco a concentrarmi sul fatto che ho una donna fantastica al mio fianco, e tutto ciò che penso è legato ai miei problemi di DE, la situazione con lei è peggiorata, nel senso che, se prima avevo problemi solo durante la penetrazione, ora non riesco a mantenere l'erezione nemmeno durante i preliminari. Con lei c'è tanta comunicazione, ridiamo e parliamo tantissimo anche nei momenti più intimi, si è mostrata molto presente e definisce questo problema come "nostro"; è perfetta, fa tutto ciò che può per mettermi a mio agio, ma purtroppo non riesco a tranquillizzarmi. Lei non sa che ho avuto problemi anche in passato, e penso sia un po' tardi per parlargliene. Con la mia ex ho sempre evitato il discorso, con lei invece ho finalmente riconosciuto il problema e deciso di fare qualcosa in merito, vorrei risolverlo per godermi al 100% questa splendida ragazza. Altre note importanti: le prime volte con la mia ex, è come se già sapessi di "fallire", e da quel momento in poi, è sempre stato così.
Aggiungo che non mi sono mai rivolto ad un andrologo.
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21 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Ciao Denis.
Bene, Il primo passo lo hai già fatto affrontando di petto la questione.
Ora si tratta di disattivare alcuni meccanismi insidiosi, che tu hai già ben descritto e individuato.
Penso sia utile affrontare il tema a 360°, per evitare si ripresenti in futuro. Ti consiglio un approccio integrato, in cui da un lato un'andrologo esperto possa aiutarti a fugare ogni dubbio "meccanico" ed uno psicologo esperto in sessuologia, che individui i meccanismi che ti inibiscono. Vedrai che è più semplice di quanto immagini...
Se ti posso essere utile sono a tua disposizione per un primo colloquio gratuito.
Ciao
Angelo
Angelomaria Alessio
Psicologo esperto in sessuologia
18 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera,
le consiglierei di intraprendere un percorso da un psico sessuologo se il problema non è fisici.
Prima ne parli con il medico.
Cordiali saluti.
18 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Denis,
lei ha fatto un primo passo importante nel parlare con la sua ragazza riconoscendo il suo problema. Da quello che lei descrive sembra chiaro che il suo problema riguarda l'ambito psicologico. Possibilmente lei lo percepiva e perciò non si è rivolto a un andrologo o sessuologo. Il fatto di essere tanto innamorato e voler sfruttare più completamente e al meglio il rapporto con la sua splendida ragazza costituisce una forte motivazione per cercare di intraprendere una psicoterapia dove esaminare e capire profondamente la radice e i fattori connessi a questa situazione che tanto la disturba. Il passo successivo è cercare un psicoterapeuta che le inspiri fiducia e fare un colloquio di conoscenza e valutazione.
Un saluto e buona giornata.
18 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
per cominciare grazie per aver scritto qui cosa la turba, già il solo affrontare una situazione scomoda è un buon inizio.
In merito alla sua domanda iniziale posso affermare che la DE, come altre disfunzioni, non ha una sola origine e una sola causa ma può avere un'origine dovuta a diversi fattori: cause biologiche, problemi familiari, stress, calo della libido, motivazioni interne, la propria interpretazione della sessualità, contesto socio-culturale.
Lei è stato abbastanza esplicito nella sua descrizione e ha toccato dei punti che per un intervento sono importanti: la comunicazione con il partner, il momento in cui viene a mancare l'erezione, la libido, il fatto di non aver mai fatto una visita andrologica; ovviamente sono da chiarire alcuni concetti.
In base a questo posso consigliarle di andare da un andrologo per scongiurare qualsiasi causa biologica e senza dubbio di seguire un percorso psicosessuale con un professionista, approfitto con il dire che sarebbe una buona cosa affrontare il percorso con il partner dato che, dalle sue parole, mi è sembrato sia collaborativa.
Nel frattempo alcune cose che potete fare sono concentrarvi su voi stessi e trovare un momento o più momenti nell'arco della giornata per stare in vera intimità, questo non ha come scopo il raggiungimento della penetrazione ma più una conoscenza di sé e dell'altro, di come ci si sente e delle emozioni che si provano; se vuole può anche scrivere queste sensazioni in un diario; potete inoltre sperimentare altri tipi di stimolazione che non siano finalizzati al raggiungimento del coito ma al raggiungimento e mantenimento dell'eccitazione, come ad esempio carezze, baci, coccole.
Sarà un percorso che potrà risultarle scomodo e non sempre facile, tuttavia neanche impossibile.
18 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Denis, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL