CURARE ANSIA E ATTACCHI DI PANICO

Inviata da danilo rossi · 4 mar 2019 Ansia

salve
la contatto perchè vorrei informazioni riguardo la terapia cognitivo comportamentale.

ho 28 anni e soffro di ansia da svariato tempo dopo un attacco di panico, dal 2012 sono in cura con 10 gocce di depas e 5 di elopram , in questi anni di cura (a dire dello psichiatra leggera) mi sono trovato bene ed ho svolto una vita normale anche comunque avevo un po di agitazione in caso di lungo viaggio ed aumentavo le gocce di depas.
pensavo che andasse tutto bene ma circa un mese fa ho avuto una ricaduta con un forte aumento di ansia ed ora predo 15 gocce di depas 2 volte al dì , 2 pasticche di lexotan da 1,5 due volte al di e 7 gocce di elopram.

visto questa ricaduta ho pensato forse fosse giusto affiancare ai farmaci la terapia cognitivo comportamentale di cui ho letto molto bene su internet .

le domande che vorrei farle sono:
- la terapia cognitivo comportamentale può essere indicata nel mio caso?
- ho letto che s tratta di una terapia relativamente breve,(so che non può fare una diagnosi per email), ma vorrei chiederle solitamente di quante sedute potrei avere bisogno e quanti mesi dura circa questo tipo di trattamento.
- visto che finora mi sono trovato bene con i consigli dello psichiatra, posso continuare il trattamento farmacologico anche durante la terapia?
- ho letto che in questa terapia si fa utilizzo di "compiti a casa" potrebbe farmi degli esempi per capire meglio visto che non ho trovato risposte in rete?
- potrebbe dirmi solitamente come si svolgono gli incontri (una volta a settimana, 2 volte a settimana, 1 volta ogni due settimane...) immagino che ogni paziente è un caso a se, ma mi piacerebbe capire come si svolgono nella media dei casi, cosi da poter valutare la compatibilità con il mio lavoro.

spero di non essermi dilungato troppo e di non averle rubato troppo tempo.
in attesa di una sua risposta porgo cordiali saluti

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Miglior risposta 5 MAR 2019

Buonasera Danilo, speso, la terapia farmacologica e quella psicoterapica si completano e rafforzano a vicenda, e questo è un dato certo. Quello che non è certo, nel senso che non è vero è che la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale sia solo breve. Come per altre teorie (Psicoanalisi, Familiare, Bioenergetica, Strategica, Rogersiana, etc.), anche per la Cognitivo-Comportamentale esistono modelli anche molto differenti tra loro. Purtroppo, l'informazione sociale ("aiutata" da alcuni colleghi poco informati e non edotti sulle "novità" degli ultimi 60 anni...) è che quel modello sia breve, non sia adatto a lavorare su temi profondi e/o con le emozioni, etc. Detto ciò, le consiglio prima di capire bene qual'è la sua difficoltà o sofferenza che vorrebbe trattare, poi andare su internet (anche sul sito nazionale dell' Ordine degli Psicologi o su quello del Lazio mi sembra ci sia un confronto tra modelli) e poi decidere quale provare. Dico provare proprio perché, in realtà, non è tanto il modello teorico il parametro principale cui riferirsi, ma il professionista (anch'esso lo può trovare o su questo sito o su quelli che le ho indicato più su) che la dovrebbe far sentire accolto, protetto, sicuro, ascoltato, professionale, etc.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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5 MAR 2019

Gentile Danilo,
come lei stesso afferma, non si può fare una diagnosi a distanza e prefigurarle esattamente come si svolgerà un'eventuale psicoterapia. Dal suo scritto, però, si evince che la cura farmacologica cui si sottopone da alcuni anni con beneficio, forse non basta più; emerge ora il bisogno di affrontare il sintomo anche da un'altra angolazione, che è quella del significato che tale sintomo assume nella sua storia.
Riguardo all'interruzione della terapia farmacologica, vorrei tranquillizzarla: nessun terapeuta le imporrà di farlo, anzi una cura efficace prevede la collaborazione tra più specialisti, laddove necessario.
La invito a contattare con fiducia un professionista e a rivolgere direttamente a lui/lei le sue domande e perplessità circa un'eventuale percorso da intraprendere. Molti auguri.

Dott.ssa Roberta Altieri Psicologo a Milano

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