Costretta a vivere ancora a casa
Salve, ho superato i 30 anni e purtroppo ancora non sono riuscita a trovare un lavoro. La cosa mi porta ad essere ancora costretta a vivere a casa con mia madre e mia sorella maggiore, con la quale devo anche dividere la camera.
Fin da piccola ho capito che mia sorella aveva una personalità che la portava a volerla sempre vinta, per cui per evitare liti mi sono annullata e ho detto sempre sì a tutto. Cosa ascoltare alla radio, cosa vedere in tv, il computer era a suo uso esclusivo etc...anche se le pulizie gravavano solo su di me.
Dopo la morte di nostro padre, che già di per sé è stata un trauma, in casa abbiamo iniziato ad avere problemi di infestazioni di insetti e io che non li sopporto ho iniziato a soffrire gravemente di insonnia, aggiungendo anche il fatto che mia sorella russava molto forte, capirete che non era la situazione ideale.
Ho iniziato a vedere uno psicologo che come prima cosa mi ha consigliato di chiedere a mia sorella di dormire in camera con mia madre, per ricominciare almeno a riposare senza rumori prima di passare al "problema insetti". Ecco, da allora ogni volta che le dico "no" a qualcosa o la penso in modo diverso da lei, mi rinfaccia che l'ho costretta a lasciare la sua stanza e che secondo lei io l'ho sempre vinta su tutto.
Inizia a fare la vittima dicendo che quando lei parla non l'ascoltiamo mai etc...quando in realtà continua a dettare legge in casa.
In tutto questo mia sorella è anche riuscita a trovare un lavoro tramite l'intervento di un amico e nonostante non abbia mosso un dito per cercarlo non fa che lamentarsene, mentre io faccio colloqui su colloqui che mi trovo DA SOLA e non ottengo mai nulla.
Provo tantissima rabbia e certamente invidia nei suoi confronti, anche perché se solo avessi trovato un impiego avrei la possibilità di andarmene in un posto mio e smettere di sopportare certi atteggiamenti (oltre ai problemi mai risolti con i maledetti insetti!).
Invece nulla, sono costretta qui a sentire le sue urla isteriche quando riceve un "no" o semplicemente io o mia madre cerchiamo di esprimere un'opinione diversa dalla sua.
In tutto questo mia madre cerca di "mediare" tra noi senza mai prendere una posizione.
Sono sfinita e non so più dove sbattere la testa per uscire da questa casa.