Come capire se portare ancora avanti una relazione?
Salve! sono una ragazza di 24 anni,ho una relazione con un ragazzo di 26 da quasi 5anni di cui 3di convivenza. La nostra storia ha sempre avuto qualcosa che non andava,i suoi genitori non mi hanno mai vista di buon occhio, io non ho finito gli studi,ho i genitori separati,problemi economici e di salute e sono sempre stata una "testa calda", loro invece sono una bellissima famiglia perbene, benestante, tutti con lauree varie, tutti che conoscono almeno 3lingue,fanno volontariato, e sono molto uniti! Inizialmente non "vietavano" direttamente al mio compagno di vedermi,ma preferivano mettere "i bastoni tra le ruote" davano orari di rientro improponibili,giorni della settimana stabiliti per vederci(dove casualmente accadevano proprio in quei giorni degli imprevisti,dove il mio ragazzo non poteva non esserci)continue telefonate mentre stavamo insieme,continui divieti su viaggi,gite,pranzi e cene fuori e via dicendo,e lui ha sempre obbedito... Dopo 2anni io ho un forte litigio con i miei genitori,così lo informo sull'accaduto e gli comunico che di li a breve me ne sarei andata di casa,anche non avendo un posto dove andare. Di tutta risposta lui mi dice di andare a vivere insieme io e lui,e che c'era 1appartamento in affitto (un'occasione secondo il suo parere) proprio nella città dove viveva lui (io ero a Roma e lui è di una cittadina in provincia), così senza pensarci troppo tutta entusiasta faccio le valigie e me ne vado,una volta arrivata mi accorgo che l'appartamento è Nello stesso stabile dove vivono i suoi,loro scala A e noi scala B,ma sorvolo facendo finta di nulla. Inizia la nostra vita insieme,io lui e la sua famiglia!!!!! Loro sono molto presenti,quotidianamente e si comportano come se il figlio stesse ancora in casa con loro,gli danno compiti da svolgere,commissioni da sbrigare,lo chiamano per portare giu il loro cane o per buttare la spazzatura,insomma è un continuo. Sono rimasta senza lavoro,e loro me ne hanno trovati due (piu uno che ho trovato da sola)che non voglio fare ma che sono costretta a fare perché altrimenti dicono che non ho voglia di fare sacrifici,il primo lavoro inizia alle 5.45 e l'ultimo finisce alle 20.30,7 giorni su 7(solo mezza giornata libera ogni 10giorni)per uno stipendio totale veramente misero, sono stanca fisicamente e psicologicamente della situazione. Ho parlato con lui di tutto per cercare di risolvere,gli ho detto dei problemi tra noi che portano i suoi genitori troppo presenti,del lavoro che mi sta logorando,e del posto in cui vivo che non mi piace. Gli ho proposto di andare a vivere a Roma ma non vuole.Lui dice che sono io ad avere un atteggiamento chiuso nei confronti della sua famiglia,e, per il lavoro, devo abituarmi a fare sacrifici perché i soldi a casa servono(lui però lavora dal lunedì al venerdì in un ufficio). Litighiamo quasi tutti i giorni, mi chiedo se debba lasciarlo,visto che gli ultimatum non sono serviti a smuovere la situazione... Grazie in anticipo a chi vorrà consigliarmi...