Non mi è concesso vivere la mia storia come vorrei

Inviata da Stella · 6 mag 2021

Ho trovato questo sito per caso e spero di ricevere qualche consiglio che mi aiuti a risolvere la situazione in cui mi trovo.
Ho 19 anni, e da quasi un anno e mezzo sono fidanzata con un ragazzo con cui mi trovo benissimo, tra noi non sono mai sorti grandi problemi e c'è un'ottima comunicazione, capiamo i rispettivi bisogni e, pur essendo la prima storia seria di entrambi, sembra andare tutto perfettamente. Il problema principale sono i miei genitori, in particolare mio padre. Sia io che mia sorella siamo state inizialmente costrette a tenergli nascoste le nostre attuali relazioni per paura della sua reazione, anche sotto consiglio di nostra madre, che invece ne era al corrente sin da subito. Lui infatti è molto rigido e severo, e tende a trattarci come fossimo ancora delle bambine. Gli ho rivelato di avere una storia con questo ragazzo solo una volta passato il nostro primo anniversario, fingendo però di aver cominciato la frequentazione il giorno stesso in cui gliene ho parlato (andando contro il volere di mia madre, che avrebbe preferito mantenere ancora il segreto a lungo). Lui non l'ha presa bene; specifico che il mio ragazzo ha origini sudamericane e che mio padre non ha mai nascosto di essere piuttosto razzista, nonostante da sempre cerchi di fargli aprire gli occhi su questo e un'altra miriade di argomenti... Ha subito intimato di non volerlo far entrare in casa, nè per una merenda nè in nessun'altra circostanza, per poi confidare a mia madre di sperare che "questa cosa" finisca al più presto. Spesso abbiamo discussioni riguardo alla sua sensazione che "lui non sia abbastanza per me" e che io meriti di meglio, cosa che quasi tutti i genitori dicono alle figlie quando arriva la prima relazione, ma mio padre è veramente pesante nel puntualizzare quanto lui non vada bene per me e quanto le sue origini e il fatto che la sua sia una famiglia allargata e non tradizionale possano influire sul suo atteggiamento futuro nei miei confronti, arricchendo le sue "argomentazioni" infondate con vari insulti che non sto a riportare. Attualmente fa di tutto per evitare che usciamo insieme, sono imbarazzata persino a parlarci al telefono se so che mio padre può sentirci, al punto da mettergli giù di botto per non essere "scoperta". Quando ci vediamo dobbiamo farlo di nascosto, anche adesso che mio padre è al corrente della nostra relazione da ormai quattro mesi gli è proibito mettere piede in casa, e quest'estate ci sarebbe piaciuto fare un weekend da qualche parte, ma al solo accennare l'ipotesi di un viaggio (senza nemmeno specificare se con qualcuno o da sola) mio padre ha compreso le mie intenzioni e ha iniziato ad alterarsi...
Anche mia madre appena aveva saputo di lui non era affatto felice, anzi, abbiamo avuto uno dei nostri litigi peggiori quel giorno, senza che lei lo avesse nemmeno mai visto o sapesse qualcosa di lui (eccetto il suo nome), e pure da parte di lei non erano mancati commenti aspri e razzisti che tutt'ora mi danno la nausea. Col passare dei mesi, approfondendo un po' la sua conoscenza, ci si stava affezionando, ma dopo un episodio in cui fra lei e il mio fidanzato c'è stato un lieve fraintendimento ha cambiato totalmente atteggiamento nei suoi confronti. Pur continuando ad essere mia complice nel farmelo incontrare senza che mio padre lo sappia, ogni occasione diventa buona per screditarlo e far sì che io percepisca questo rapporto come un peso. Spesso le scappano ancora frasi orribili.
Io inizio a viverla davvero male, le cose fra me e lui vanno a gonfie vele e non mi pare che la rottura sia dietro l'angolo, al contrario credo che la nostra storia potrebbe durare a lungo, ma ho paura che la pressione dei miei genitori o qualche mossa subdola di mio padre (e vorrei scherzare ma so per esperienza che ne sarebbe capace) potrebbero finire per allontanarci. Ho provato a dialogarci molte volte, ma non sembra voler capire che a quasi vent'anni sia normale che voglia vedere il mio ragazzo, invitarlo in casa (anche solo cinque minuti per fare merenda) invece di dover stare fuori persino quando piove, si gela o nevica, e che un weekend in qualche città d'arte non troppo lontana non mi ucciderebbe dato che sono già partita numerose volte con amiche, anche per destinazioni molto più lontane.
Per inciso, se il loro problema è che dovremmo dormire insieme una notte, dovrebbero sapere che non è necessario che siano passate le 22 o avere un letto d'albergo per fare l'amore. E dovrebbe preoccuparli maggiormente l'idea che, a causa di tutte le loro restrizioni, finiamo per farlo in luoghi meno sicuri di una camera. O mi sbaglio?
Insomma, è ovvio che non accettino l'idea di vedermi crescere. Mi considerano una persona matura e hanno sempre avuto grande fiducia in me, eppure adesso vengo trattata come una bambina e la situazione si ripercuote negativamente anche sul mio ragazzo, che purtroppo non ha fatto nulla.
Non vogliono parlarne, ci ho provato in ogni modo, e non sono interessati a conoscerlo meglio (sostengono che non cambierebbe la situazione).
Intanto vedo le mie coetanee vivere tranquillamente le loro storie, e io non ho idea di cosa fare per poter essere felice con lui senza tutte queste restrizioni insensate e senza dover sentire certi commenti. Che consigli avete? Siete la mia ultima speranza! (Scusate il messaggio lungo)

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Miglior risposta 7 MAG 2021

Cara Stella,

mi dispiace! Le relazioni di coppia vengono inevitabilmente influenzate anche dai rapporti che si hanno con le rispettive famiglie d'origine e sicuramente è frustrante non sentirsi supportati nelle proprie scelte di vita, oltre a rendere tutto più difficile.
Purtroppo non c'è una ricetta magica per fare cambiare idea ai suoi genitori e fare loro accettare e apprezzare il vostro rapporto, che sembra di essere ben collaudato.
Il modo in cui ha riportato la storia e le reazioni dimostra però che è una persona in grado di comprendere bene le trame psicologiche e credo che possa avere le risorse necessarie per superare questa difficoltà e imparare a gestire meglio il modo in cui vive queste difficoltà in famiglia. Se cambiare i suoi genitori non sta a lei, perché dipende in gran parte da loro, quello che lei può fare è lavorare su di sé per gestire meglio il confine tra la sua vita privata e l'invadenza dei propri genitori nel passaggio critico all'età adulta e alla propria autonomia.
Uno psicologo/a potrebbe aiutarla in questo percorso.
Cari auguri,

Dott.ssa Serena Perego

Dott.ssa Serena Perego Psicologo a Treviglio

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