Come risolvo i miei disturbi di ansia?

Salve mi presento, sono una ragazza di 23 anni e (dopo una vita fatta di divertimento ma allo stesso tempo anche tanto stress alle spalle e qualche trauma non ben elaborato )ho iniziato a soffrire di attacchi di panico quest'estate..insieme a questi attacchi è venuto fuori che soffro di disfunzione dell'atm (ha causato una serie di lunghi sintomi e dolori di cui ho ritenuto responsabile anche quelli della derealizzazione e nausea).. il problema è che per 3 lunghi mesi stavo molto male e dolorante, in uno stato direi depressivo dove tutto sembrava irreale e appena mi alzavo dal letto mi venivano forti stati d'ansia e nausea e mi mancava l'equilibrio.
Ho fatto RM, TAC, e tutte le analisi sono risultate perfette se non per il dettaglio dei dolori causati dall'atm(al momento sono in cura da uno gnatologo). Un otorino mi ha visitata e ha escluso problemi vestibolari nonostante ciò io accuso perenni vertigini (a volte gira la stanza, altre volte io) e forti capogiri come se cadessi nel vuoto.
Analisi perfette.. ma quindi questi sintomi da cosa derivano?
Inizialmente per i primi 3 mesi questi sintomi erano costanti. Sono andati man mano a diminuire a una o due volte al giorno arrivando a tratti di questi sintomi. Ero arrivata al punto di non riuscire a deglutire perché era come se avessi perso l'istinto di mangiare. Vi descrivo l'inizio di una tipica crisi: inizia la nausea, capogiri e vertigini , la sensazione di non essere reale, il tempo si ferma e non riesco a sopportare nulla intorno a me tant'è che non capisco i discorsi degli altri, le luci mi accecano anche a distanza di vari secondi, non digerisco più fino a ore e la nausea è forte a seconda dell'impatto della crisi. Alcune volte sfociano in attacco di panico, e poi ancora altre volte arrivo ad avere convulsioni e mi irrigidisco ..sento forti scariche elettriche e mi tremano le gambe e può arrivare in tutto il corpo dalla durata fino a 20/30 minuti ( queste vengono nel momento in cui mi allontano dalle persone e scarico tutto lo stress accumulato ma rimango cosciente e provo anche a rimanere calma).. una volta esclusa l'epilessia da una neurologa al pronto soccorso, mi ha suggerito che potesse essere tutto un fattore d'ansia .. tant'è che da allora molti sintomi e le crisi sono drasticamente diminuiti sia nell'intensità che nella durata. (Cerco di rimanere calma ed evito fonti di stress e ambienti poco piacevoli).. ho iniziato a tenere un diario dove segno i miei progressi e quello su cui cerco di lavorare.. pratico yoga e tecniche di rilassamento, esercizio fisico e qualsiasi fonte di distrazione mi aiuta a non focalizzarmi sulla derealizzazione. Per un periodo in cui non ero ancora consapevole del fatto che fosse tutto dovuto all'ansia ho preso alprazolam (prescritto da un altro neurologo) ma l'ho progressivamente diminuito in quanto avevo paura che stessi iniziando a sviluppare dipendenza, motivo per cui prendo solo 8/10 gocce nel momento in cui sento che sto per avere un attacco di panico o un'imminente crisi.
Detto ciò, ho iniziato anche le sedute di psicoterapia per avere una marcia in più su questo percorso che ho deciso di affrontare.
Vorrei avere suggerimenti sul come affrontare questa cosa. Se ne può venir fuori davvero? Io sono ipocondriaca e il mio neurologo mi ha diagnosticato disturbo d'ansia generalizzata ma vorrei capire se posso tornare alla mia normalità e posso sconfiggere questi brutti sintomi con tutto l'impegno che ci posso mettere. Esistono casi di persone che hanno superato questo disturbo?