Buonasera, mi è stato diagnosticato il disturbo ossessivo da due psicoterapeute.
Quello che non capisco è come funziona questo disturbo in me.
vive in me da ben 5 anni.
anche se pure prima dell'ossessione sulla relazione di adesso ne avevo un altra a tema 'aggressivo'.
il punto è che non ho mai avuto attacchi di panico ne depressione.
ho avuto un picco di ansia all'inizio durato davvero poco ma poi è rimasto sotto forma di continua incessante rimuginazione.
lo trovo strano perchè essendo iscritta su un forum dove si parla di doc leggo di persone che hanno la mia stessa ossessione, ma vivono tutto a cicli di ansia fisica ad apatia.
io invece ho solo angoscia e rimuginazione perpetua.
è normale?
ho ben due diagnosi ma non capisco perché è così diverso dagli altri il mio disturbo.
faccio le stesse cose che fanno tutti: mi faccio domande, cerco rassicurazione, faccio ricerche, sento la necessità di risolvere il dubbio ossessivo.
ma perché non è forte l'ansia?
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11 APR 2017
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Gent.le Utente
non necessariamente il disturbo ossessivo compulsivo è accompagnato da episodi di attacchi di panico o ansia. Il fatto che lei ricerchi in internet continui elementi di spiegazione sul disturbo, denota ossessione. Ora è necessario che lei scelga con quale Psicoterapeuta iniziare un percorso di psicoterapia. Cordiali Saluti Dott.ssa Edy Biancon.
12 APR 2017
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Salve, Mari, il disturbo che le è stato diagnosticato sembra apparentemente essere incasellabile dentro a dei criteri, che sono poi quelli utilizzati per diagnosticarlo in effetti. La differenza che lei sembra riscontrare rispetto ad altre persone che vivono con questo problema e che lei conosce sul forum potrebbe risiedere nel fatto che ognuno di noi possiede scopi esistenziali differenti, e con differenti valori legati a questi. Perciò la manifestazione dei sintomi di un disturbo può riflettere il personale funzionamento di ciascun individuo. Inoltre, lei parla di angoscia e rimuginazione perpetua, ma sembra chiedersi come mai non percepisca una grave ansia. Sarebbe bene conoscere il suo problema, come funziona in rapporto alla sua persona, piuttosto che rispetto a delle categorie e delle definizioni, che forse di lei raccontano poco. Un saluto
8 APR 2017
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Gentile Mari,
trovo saggio che abbia ottenuto due diagnosi, ma perché non cercare una terapia con un professionista esperto (da scegliere fra gli psicoterapeuti iscritti all'albo degli psicologi della sua regione, magari privilegiando chi offre il primo colloquio gratuito)?
Credo che piuttosto che confrontarsi con persone che dichiarano la stessa patologia, sia importante per lei cercare il modo di essere curata efficacemente. Il suo disagio probabilmente ha cause profonde che possono essere eliminate o ridotte con l'aiuto della psicoterapia.
Augurandole ogni bene, la saluto.
Susanna Bertini
Torino
8 APR 2017
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Buon giorno Mary, quello che mi colpisce nella Tua lettera è che non sembra che Tu viva una forte sofferenza per causa del Tuo disturbo. Piuttosto sembra che sia piuttosto una "ossessiva" curiosità di saperne di più su questa condizione.
Io personalmente non mi sento un docente di psicologia dinamica (anche se in passato l'ho fatto).
Mi occupo di cercare di essere di aiuto a persone che soffrono, a volte molto o moltissimo.
Per le Tue curiosità vi sono libri e altre fonti di informazione.
Se invece vuoi veramente risolvere il Tuo disturbo resto a Tua disposizione, avvertendoTi che l'elemento più importante per la risoluzione dei problemi è la forte determinazione a farlo.
Cordialmente. Dr. Marco Tartari, Asti
7 APR 2017
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Salve Mary
Non è detto che nel doc l'ansia sia intensa, ma andrebbe compreso più nel dettaglio cosa succede quando sopraggiungono i suoi pensieri e il contenuto nello specifico
In che occasioni si manifestano? Ce ne sono alcune in particolare? Cosa prova quando questi pensieri arrivano? Cosa fa quando questi pensieri arrivano?
Cordialmente
Dottssa Fabrizia Tudisco
6 APR 2017
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Buongiorno Mari,
Ho come l'impressione che ad agitarla, oltre al malessere raccontato, sia anche (e soprattutto) l'ansia di sentirsi "diversa" da chi, come legge spesso, si confronta con lei.
Internet è un mezzo molto potente, utile e immediato in certi casi, ma talvolta anche pericoloso e insidioso.
Le ossessioni possono assumere tantissime sfaccettature, sembrare cosi assurde per chi le vive da creare malessere e disagio.
Sicuramente il primo passo per un trattamento efficace potrebbe essere quello di provare a prendere le distanze da ciò che ricerca, invece, come fonte di rassicurazione (internet), che poi diventa esattamente il contrario.
Il suggerimento è di continuare una terapia che possa aiutarla a trovare i "suoi" significati personali legati al disagio provato e riferito.
Come dice anche Lei "un problema può essere comune" ma il modo di affrontarlo, gestirlo ed elaborarlo è assolutamente soggettivo e personale e per imparare a gestirlo è fondamentale capire cosa caratterizza il funzionamento di una persona e i suoi bisogni.
Immagini un sarto che senza conoscerLa crea un abito bellissimo, poi glielo farà indossare ma per quanto Lei riconoscerà la bellezza dell'abito si renderà conto che ha qualcosa che non và, che non le calza a puntino; così è la terapia: per quanto un intervento sia valido e scientificamente ritenuto efficace, se non lo sentirà Suo avrà sicuramente meno efficacia per Lei e continuerà a ricercare altrove rassicurazioni.
Un trattamento efficace potrebbe ridurre le sue richieste di rassicurazione (sempre se di doc si tratti!).
6 APR 2017
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Carissima, non è detto che il DOC debba essere correlato a forte disturbo di ansia. Già le ossessioni in se sono un sintomo di ansia abbastanza serio. È meglio se l'ansia forte di cui parla non c'è, così sarà più semplice contenere il problema. Sono a disposizione se avesse bisogno.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca
6 APR 2017
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Gentile Mari,
come ha avuto modo di scoprire in prima persona la diagnosi non dice molto sulla persona in sè. Pazienti con la stessa diagnosi possono in effetti avere risorse e punti di debolezza ben diversi tra di loro.
L'etichetta diagnostica è semplicemente una sintesi che serve solo a comunicare tra professionisti diversi o a scopo di ricerca. Con queste psicoterapeute ha intrapreso un percorso o si limitata a ricevere questa diagnosi?
Sarebbe un peccato non mettere a frutto queste sue risorse, per migliorare la sua condizione attuale, le consiglio di farlo rivolgendosi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale nella sua zona.
6 APR 2017
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Carissimo, chi dice che nel DOC vi deve essere comunque una fortissima ansia? L'ossessione di per se è un sintomo ansioso, che poi non sia in compresenza con attacchi di panico o altro è meglio, così la risoluzione o comunque, il contenimento della situazione, sarà più facile non trova? Se avesse necessità io sono disponibile anche on line. Cari saluti.
Dott ssa Barbara De Luca