Buongiorno, vi scrivo per capire meglio la natura di questi pensieri o comunque dubbi. Premesso che ho 24 anni e sono un tipetto un po' ansioso, volevo capire se questa mia situazione possa essere considerata problematica o meno.
Mi spiego: ogni qualvolta leggo/sento notizie di cronaca nera (abusi, violenze, omicidi e simili) non resto impressionato né provo disgusto. E' come se non fossi una persona empatica.
Altre volte mi son chiesto "Ma se fossi uno psicopatico/sociopatico?" oppure "E se potessi far del male a qualcuno o se potessi perdere il controllo nei confronti di questa persona X?". Per male intendo appunto abusi, violenze, tutte queste cose insomma.
Altre volte mi sono immaginato scene di violenza osservando un semplice coltello o cacciavite, quando li prendevo in mano ad esempio.
Allorché ho cominciato a cercare sul web cose del tipo "empathy self test, psychopathy self test" e specialmente nel caso dell'empatia comunque, rispondendo sinceramente, ho sempre registrato punteggi medio-bassi. E da lì sorgono nuovamente i dubbi "forse sono veramente psicopatico?" oppure il timore delle conseguenze legali delle mie azioni.
Quindi mi chiedo: come mai questi pensieri/dubbi? Sono strettamente correlati all'ansia, a situazioni/periodi di stress per altri motivi? Dal punto di vista scientifico esiste una motivazione?
Chiaramente non chiedo a Voi diagnosi in quanto questo non è il luogo più adatto.
Grazie in anticipo
Buona giornata
Cordiali saluti
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28 GEN 2024
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Antonio,
sicuramente la discreta frequenza di fatti di cronaca nera che si ascoltano quotidianamente in TV e il non conoscere personalmente le vittime attenua la risonanza emotiva negli ascoltatori e non per questo si è sociopatici.
Analogamente non basta un questionario per diagnosticare una sociopatia o una psicopatologia.
Viceversa, immaginare spesso scene di violenza, in genere più agita che subìta, alla vista di un coltello può essere spia di pensieri intrusivi o di un lieve tratto ossessivo-compulsivo correlato a problemi di ansia o traumi psicologici.
E' pertanto consigliabile un approfondimento in un contesto di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
17 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Antonio,
come primo consiglio ti invito a stare alla larga da test auto somministrati captati in internet e, al contempo, da ricerche su siti improbabili che non hanno alcuna competenza.
I pensieri che sviluppiamo sono spesso collegate a paure inconsce che si manifestano attraverso pensieri ricorrenti. La cosa migliore da fare è contattre un professionista e esporre la tua situazione in modo preciso.
Saluti.
Dott. Orsolini Stefano.
14 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Antonio,
La natura dei nostri pensieri non è sempre correlata a dei comportamenti che vogliamo effettivamente agire, alcune volte ci fanno un po’ paura ma questi pensieri parlano anche delle nostre emozioni, forse perché non troviamo il modo per esprimerle.
Grazie per aver condiviso questi pensieri, esserne consapevoli e parlarne è un ottimo progresso. La invito (se lo desidera) ad approfondire con il sostegno di un/a collega per dare voce alle sue emozioni.
11 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Parlarne è sicuramente un passo adulto per gestire questi aspetti. La invito a continuare con un collega per gestire aspetti che sono comuni a tante persone.
11 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Antonio,
penso che nel tuo caso sarebbe sicuramente indicato iniziare un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale. Da quel che racconti mi pare che tu dia un'eccessiva importanza a determinati pensieri e che su questi si stia delineando un disturbo ossessivo ma questa rimane "un'ipotesi diagnostica" che merita sicuramente di essere approfondita attraverso un'adeguata valutazione psicologica. Mi pare che tu tenda anche a mettere in atto delle "compulsioni", vale a dire azioni finalizzate ad abbassare il livello di ansia e di angoscia al presentarsi di questi pensieri e disconfermarne o meno la veridicità. E' importantissimo che in primis tu possa riconoscere che un "pensiero" non corrisponde ad un'azione o all'intenzionalità di compiere un'azione. Un pensiero è solo un pensiero...un normale processo della nostra mente. Una infinità di pensieri attraversano la nostra mente continuamente e siamo noi a decidere su quale di questi soffermarci. Potremmo usare la metafora di un treno che passa lasciando dietro di se un frastuono che da li a poco non sentiremo più...a meno che non decidessimo di salire su quel treno.
Questi eventi mentali non dicono assolutamente nulla della tua persona e non ti definiscono ma spesso capita a chi è cresciuto in un ambiente molto rigido, legato a rigidi schemi morali di sviluppare questo tipo di disturbi.
Spero di esserti stata d'aiuto! Se pensi che questa situazione sia difficile da gestire autonomamente ti invito a contattarmi per un primo colloquio anche online. Poi potrai decidere se iniziare o meno un percorso di psicoterapia.
Cari saluti
Dr.ssa Livia Costa
9 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Antonio,
L'empatia è una caratteristica come le altre, c'è chi ne ha di più e chi di meno, come c'è chi è più socievole, più timido, più simpatico, meno simpatico, più sensibile o meno sensibile. L'empatia è una caratteristica innata ma può essere anche appresa, in genere eventi di vita, soprattutto durante l'infanzia, fanno sì che si sviluppi più o meno empatia. Ci sono dei training che aiutano a sviluppare tale abilità, se lo desideri. Riguardo la tua paura di essere sociopatico e di incorrere in conseguenze legali, le due cose sono in contraddizione tra loro. Perchè un sociopatico difficilmente si preoccuperebbe delle conseguenze delle sue azioni. Il fatto che tu te ne preoccupi mostra che in qualche modo dentro di te conosci la differenza tra giusto e sbagliato, non solo a livello cognitivo (come sarebbe per uno psicopatico) ma anche emotivo, e questo insieme alla paura delle conseguenze per te stesso, dovrebbe impedirti di compiere azioni socialmente scorrette.
Le scene di violenza immaginate e questa tua preoccupazione in generale potrebbero derivare dall'ansia di cui ci hai parlato, che potrebbe indurre a focalizzarti eccessivamente su questo aspetto di te stesso. In genere uno psicopatico oltre a non provare empatia, presenta anche un appiattimento emotivo generale e difficilmente prova ansia. Insomma, un sociopatico difficilmente si renderebbe conto di esserlo e, se dovesse rendersene conto, non se ne preoccuperebbe.
Spero di essere stata utile e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente,
Valeria
9 SET 2023
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Capisco che tu stia cercando di comprendere meglio i tuoi pensieri e dubbi. È importante notare che l'ansia e lo stress possono influenzare i pensieri e le preoccupazioni che una persona ha.
La preoccupazione riguardo alla mancanza di empatia o alla paura di comportamenti violenti è un tema che può emergere in diverse persone e può essere legato a vari fattori. Alcuni di questi pensieri potrebbero essere il risultato dell'ansia o del malessere emotivo che stai sperimentando in un dato momento. Altri fattori possono includere influenze sociali o culturali, esperienze passate o anche semplicemente la curiosità umana.
È positivo che tu stia cercando di comprendere meglio te stesso e che stia cercando risorse come i test di empatia. Tuttavia, la valutazione di problemi emotivi o mentali dovrebbe essere affidata a uno psicologo, che può condurre una valutazione completa e offrire supporto e consulenza personalizzati.
Se questi pensieri ti preoccupano o causano disagio significativo, ti consiglio vivamente di cercare un professionista della salute mentale. Possono aiutarti a esplorare questi pensieri in modo più approfondito e sviluppare strategie per gestire l'ansia o altre difficoltà che potresti affrontare. La consulenza professionale può essere un passo importante verso il benessere emotivo.
9 SET 2023
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Buongiorno Antonio, grazie per aver condiviso con noi il suo dubbio.
Sicuramente si scaturisce in te una correlazione tra l’evento di violenza e il tuo vissuto.
L’ansia ha un ruolo fondamentale però non sempre deve essere vista come un qualcosa di negativo, può essere considerata in questo caso come un campanello d’allarme che ti avverte che c’è qualcosa che non va nel momento in cui assisti o ti documenti su fatti di violenza.
Il mio consiglio è quello di approfondirlo in un percorso di psicoterapia, ti aiuterà a capire se c’è una correlazione e se eventualmente, come avevi accennato tu prima, potrebbe essere correlato a qualche trauma tuo passato.
Rimango a tua disposizione, anche online.