Come dire a mia figlia che vado a fare il cammino di Santiago

Gentile utente,
pur rispettando la sua decisione, non la condivido perchè la sua bambina sta già subendo l'importante trauma della separazione dei genitori e a distanza di pochi giorni non ha certamente bisogno di un secondo trauma rappresentato dal suo allontanamento fisico per un mese.
L'elaborazione del suo comprensibile malessere, almeno in questa particolare fase temporale, può avvenire con altre modalità, ad esempio col supporto della psicoterapia, mantenendo e se mai migliorando la regolare frequentazione e il fondamentale contatto emotivo-affettivo tangibile con la bambina.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buongiorno Babbo82,
particolare il nome che è scelto, come se in questo momento si sentisse più papà che persona, forse per questo si sente in colpa per il viaggio. Non esiste una decisione giusta e una scorretta, esiste la decisione giusta rispetto al periodo di vita. Mi sembra che la fine del matrimonio l'ha molto destabilizzato e ha bisogno di ritrovare un minimo di equilibrio. Ottimo partire da se stesso, ma le consiglio al ritorno di trovare uno spazio terapeutico dove poter ricominciare. Per quanto riguarda la sua domanda le consiglio di essere sincero con sua figlia, cercando il più possibile di contenere il vissuto ansioso e abbandonico della piccola.
Buona fortuna
Alice Noseda

Buongiorno Babbo82. Come dice lei sua figlia percepirà tutto il malessere di suo padre e penso che il Cammino di Santiago possa veramente darle il tempo di "crescita" verso tutti gli accadimenti di oggi. Dirlo alla Bambina.... guardate il film insieme: "il Cammino per Santiago", parlatene, rideteci su, confrontate i vostri pensieri, i bambini raccolgono tutte le emozioni e ne fanno tesoro. Rassicuri la figlia con le videochiamate, anzi se possibile fatele già ora, quasi a trovare un dialogo che continuerà da Saint Jean Pied de Port a sa Santiago de Compostela. Sarà utile ad entrambi. Buen camino Peregrino.
Dott.ssa Anna Sgherza

Gentile utente,
chiedere consiglio a dei professionisti per il bene di sua figlia mi sembra un comportamento funzionale e positivo.
Curare il proprio benessere psico fisico è di fondamentale importanza, a maggior ragione quando si è genitori e responsabili della serenità e del benessere di un bambino.
Credo che la cosa migliore sia quella di parlare apertamente e sinceramente con la sua bambina, spiegandole che farà un viaggio importante per lei e a cui tiene molto.
Può mostrarle delle foto del percorso, renderla partecipe il più possibile e pensare di dirle che potreste andare insieme quando sarà più grande.
Sarà sua premura mettersi in contatto con lei quotidianamente, mostrarsi in video e inviare le foto dei paesaggi che ammirerà.
I bambini sono molto più comprensivi ed empatici di quanto non immaginiamo, credo che sua figlia saprà accettare la sua lontananza.
Si prenda cura di se stesso per ritrovare equilibrio e ripartire.
Resto a disposizione, anche online, qualora avesse bisogno di supporto o di un consulto.
Un caro saluto e buon viaggio.
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Caro Babbo82, grazie per aver condiviso con noi il suo problema.
Non è un errore mettere al primo posto il benessere psico fisico, sa che adesso è un momento molto doloroso per lei e sente di non poter essere il meglio per se stesso e per sua figlia e questo è un atto di coraggio e di amore che fa per lei e per il bene di sua figlia.
Sii sincero con sua figlia, gli spieghi cosa va a fare, gli racconti quanta strada macineranno i suoi piedi e quante cose belle i suoi occhi vedranno ma soprattutto racconti quanto sarà pieno il suo cuore non appena finirà questo viaggio e tornerà a riabbracciarla.
Delle volte siamo noi stessi ad avere paura e crediamo che i figli non possano capire ma in realtà loro ci daranno sempre la miglior chiave di lettura.
Rimango a sua disposizione, anche online.

Buongiorno, da come scrive capisco il momento difficile che sta attraversando. Il viaggio a cui ha pensato non è di per se una scelta sbagliata, se può essere l’inizio di un percorso per ritrovare se stesso. Potrebbe essere importante, poi, proseguire questo cammino con l’aiuto di un professionista che ha gli strumenti adeguati per aiutarla.
Per quanto riguarda la comunicazione con sua figlia, condivido l’importanza di essere sinceri con lei e di dirle quello che ha pensato, ovvero che è un viaggio di cui ha bisogno per essere felice e ritrovare se stesso. Dicendole che comunque resterete in contatto.

Buona fortuna!
Dott.ssa Lisa Zabeo

Buongiorno
Sono desolata della sua situazione. Glielo dica con molta semplicità, quello che lei ha scritto mi sembra che sia la verità per lei.
I bambini comprendono la verità
Le consiglio al ritorno dei colloqui con uno psicoterapeuta, per avere una migliore chiarezza in se stesso. e superare il trauma della separazione.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Salve,
È molto comprensibile il suo dolore per la separazione che lei sembra aver vissuto obtorto collo. La separazione è un momento luttuoso e quindi ciò che lei dice ha molto senso riguardo al sentirsi senza orientamento. Il disorientamento però non deve far entrare in un circuito depressivo e quindi ben vengano iniziative atte a rinfrancare l’animo. Il viaggio a Santiago potrebbe portare riflessione elaborativa e quindi una riprogettazione della propria vita in chiave di rilancio. Il suo legame di attaccamento a sua figlia è saldo e sua figlia lo sente sicuramente. Per questo è importante che lei le comunichi dove sta andando e le dica il perché: ovvero che è una cosa che fa star bene il papà. Deve fare attenzione però a non far ricadere sulla bambina il dolore della separazione. Certamente ciò implica uno sforzo, ma è uno sforzo che ripaga sia in termini personali che relazionali con lei. Infatti se il figlio da un lato avverte la separazione dai moti emotivi del genitore, tuttavia non ne percepirà il carico se il genitore saprà mediare tra quella che è la propria relazione con l’ex partner e quella che è la relazione genitoriale. Alla fine del viaggio, se vuole e se necessario, potrà fare un percorso di elaborazione del lutto in psicoterapia. Ne potrebbe molto beneficiare.
Dott. Pietro Salemme

Buongiorno. Ciò che stai vivendo è un momento molto difficile e delicato della tua vita. La separazione, in particolar modo quando coinvolge dei figli, è un evento che può generare molti sentimenti forti e contradditori. Stai progettando un viaggio, il Cammino di Santiago, come un mezzo per cercare equilibrio e stabilità, non solo per te stesso, ma anche per il benessere di tua figlia. Il tuo desiderio di essere onesto con tua figlia riguardo alla tua partenza è comprensibile e mostra un profondo rispetto per i suoi sentimenti. Potresti decidere di spiegare a tua figlia che stai per fare un viaggio importante, che vedi come un'opportunità per ritrovare un po' di felicità. Potrebbe essere rassicurante per lei sapere che, anche se sarai lontano fisicamente, rimarrai in contatto con lei attraverso chiamate e videochiamate. In situazioni come questa, molte persone ricorrono alla terapia individuale. La terapia può offrire un luogo sicuro e riservato per esplorare i propri sentimenti e affrontare le proprie preoccupazioni. Inoltre, può fornire un supporto per capire come gestire al meglio la propria situazione e come affrontare il cambiamento, aiutando a trovare nuovi modi per superare le sfide personali.