Buongiorno,
Sono una educatrice di comunità per minori. Vorrei chiedere un consulto su quale sia il miglior approccio da utilizzare.
Mesi fa, appena arrivata in struttura, mi sono presentata a un utente che avevo già avuto modo di conoscere in un precedente centro di accoglienza dove lavoravo. Il ragazzino (17 anni) mi ha aiutata molto a orientarmi nel nuovo ambiente lavorativo..è stato un aiuto per me e io per lui. Abbiamo parlato moltissimo, lui durante i mesi mi ha confidato parecchio del suo vissuto, le sue fragilità, preoccupazioni, traumi, insicurezze e ambizioni. Gli sono sempre stata vicino nel momento del bisogno e non solo, è un ragazzino che si chiude in sé stesso, perciò quando lo vedevo isolarsi troppo lo cercavo e riuscivo a fargli tornare il buonumore. Sono riuscita a trovargli un lavoro, a far sí che instaurasse dei legami di amicizia e a iscriverlo in terza media. Lo vedo poco ormai e i momenti di confronto sono diminuiti parecchio. Noto però che ultimamente ha un atteggiamento schivo e sfuggente nei miei riguardi, anzi, alterna momenti in cui mi saluta e mi dice il minimo indispensabile, altri in cui non mi saluta nemmeno. Ho provato a chiedere se fosse arrabbiato con me ma mi ha semplicemente risposto che è un periodo “così così” (mi ha spiegato anche i motivi). Non so, anche prima aveva momenti in cui non stava bene ma riuscivamo sempre ad avere un dialogo. Non riesco a capire cosa possa avere nei miei riguardi e non so quale sia il modo giusto per chiederglielo! Non vorrei richiedere se è arrabbiato con me per qualcosa..è evidente però che il suo atteggiamento è cambiato con me.
Ringrazio in anticipo
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14 FEB 2024
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Gentile Elisa,
alla domanda diretta se fosse arrabbiato con lei, il ragazzo ha risposto che stava attraversando un periodo difficile e le ha spiegato anche i motivi che però lei non riferisce e su cui è perciò impossibile fare commenti o riflessioni.
Tuttavia, dato il dialogo confidenziale e la vicinanza emotiva in precedenza avuta con lei è possibile ipotizzare che il ragazzo abbia fantasticato di poter ricevere da lei ancora più attenzioni e cure per colmare i propri vuoti affettivi ma dopo aver fatto un esame di realtà abbia deciso di allontanarsi per non farsi dolorose illusioni.
D'altra parte, gli educatori di sesso opposto a quello di adolescenti in comunità, consapevoli delle fragilità e carenze emotivo-affettive di questi ultimi, dovrebbero sempre utilizzare con loro un approccio educativo molto equilibrato.
Naturalmente, questa è solo una ipotesi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
19 FEB 2024
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Buongiorno Elisa, è inevitabile creare un legame con le persone con cui si lavora giorno dopo giorno, ma mi verrebbe da chiederle che tipo di rapporto vorrebbe con questo utente? Oltre che parlarne con lui ha provato a parlarne in equipe oppure in supervisione in comunità? Loro sicuramente conoscono bene il caso e i vostri rapporti riuscendo a vedere la situazione in modo professionale e separando quindi l'aspetto umano da quello lavorativo.
14 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Elisa, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, spesso la relazione con gli adolescenti è facilmente labile e mutabile nei contesti e forme. Potrebbe essere che questo ragazzino si sia affezionato a te e alla tua figura, ormai diventata quasi come un punto di riferimento; di conseguenza, non conoscendo le sue esperienze passate, potrebbe aver sentito la paura e il pericolo di perderti come base sicura, indi per cui meglio "allontanarsi" quando ancora in tempo. Questa è solo un'ipotesi conoscendo molto poco della storia e del vissuto; magari provare ad aiutarlo a verbalizzare quello che sta sentendo potrebbe aiutare il vostro rapporto!
cari saluti
AV
13 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Elisa,
Da ciò che scrive mi sembra ci sia una relazione di fiducia importante con questo ragazzo, tanto da stimolare in lei delle domande su come affrontare questo momento di distanza.
Vista l'età e magari anche per via del percorso che sta facendo, può essere che in questo momento per lui sia utile non stare nel vostro rapporto come prima: questo non necessariamente te implica che il legame non sia supportivo per lui. Andrebbe approfondito come questo suo nuovo comportamento puó far emergere alcuni aspetti del modo in cui lei lo percepisce ed i rimandi che puó dargli.