Come aiutare mio figlio ad uscire da un rapporto malato?
Figlo diciassettenne, da più di un anno intrappolato in un rapporto di sudditanza psicologica con una ragazzina di un anno superiore. Indotto a ripudiare i genitori, definendoci falsi e coercitivi solo perché abbiamo deciso di porre limiti al loro rapporto. Non abbiamo ritenuto opportuno che passasse i fine settimana a fare sesso a casa di lei, non potesse uscire di classe durante la ricreazione per non essere oggetto di desiderio altrui, non fosse da lei controllato col GPS, non frequentase i suoi amici ma solo gli amici di lei ecc. Insomma ha perso la sua identità, autostima ed interessi se non da lei approvati, un burattino nelle sue mani a tutti gli effetti. Così scaltra a manipolarlo da indurlo a rivoltarsi contro chiunque si frapponga, compresi amici e psicologo alla quale ci siamo rivolti. Da alcuni fumetti scovati sul diario di nostro figlio, da lei vergati, si evidenzia chiaramente la motivazione sessuale, ribadita e sottolineata in molti sms ed allusi pure su bublicazioni di social network.
Questo ci fa credere che il problema possa essere appunto di natura sessuale vissuta in maniera distorta, per ora siamo intervenuti con determinazione sequestrando il cellulare ed il PC in modo da isolarne il contatto ma sino a quando?
Comprendendo che il problema deve essere affrontato e superato con la riappropriazione del suo equilibrio ed autostima, noi cosa possiamo fare per aiutarlo?