Buongiorno, mio figlio ha 5 anni e frequenta l'ultimo anno della scuola materna. È una bambino molto sensibile, dolce e fa fatica a dare confidenza a chi non conosce, che si tratti di bambino o adulto. Nonostante questo si è integrato bene nella classe e ha molti amici. Il problema è iniziato da quando durante le vacanze di Natale è rimasto chiuso in ascensore con la nonna e il cuginetto. Questa cosa lo ha molto impaurito. Di conseguenza al fatto, ha sviluppato una serie di paure: del sangue, dei mostri sotto il letto, dei rumori improvvisi e naturalmente ha paura di rimanere chiuso dappertutto. Questa cosa ha avuto ripercussioni anche la mattina prima di andare a scuola e quando è ora di uscire, perchè a suo dire ha paura di rimanere chiuso dentro la scuola e/o che non venga a prenderlo. Io non lavoro sono sempre venuta a prenderlo io e mai in ritardo. Le ho tentate tutte nel mio piccolo, ma non ho risolto nulla. Ho paura che questa cosa rimanga irrisolta e che gli crei problemi alle scuole elementari.
Ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
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31 GEN 2024
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Salve Susanna.
Le paure descritte rientrano in una tappa naturale dello sviluppo, timore di maschere/mostri o il sentirsi minacciati da "fenomeni immaginari" rientrano proprio nel pensiero magico dei bambini che andrà attenuandosi spontaneamente dai 6 - 7 anni quando sarà sostenuto maggiormente dalla logica.
In concomitanza con questa fase è accaduto l'evento che lei descrive e tali paure sembrano essersi momentaneamente accentuate;
la sua preoccupazione da mamma è comprensibile ma non avvierei il bambino a nessun percorso o iter diagnostico, continuerei ad affiancarlo e rassicurarlo, ad essere presente (come giá sta facendo) non soltanto quando si presentano questi timori ma facendo avvertire al bambino costanza e presenza in più occasioni, elaborando i pensieri di suo figlio quando si presentano, senza sminuire quel che sente ma provando a trovare una strada per attraversare con lui i suoi stati d'animo.
Ad esempio ogni qual volta che esprime un timore, provare con lui a ripercorrere quel che accadrà a scuola: farà le sue ore di lezione, starà con la maestra e i compagni di classe, e poi nell'orario di uscita la mamma sarà lì ad aspettarlo.
Potete trovare una frase, un pensiero comune o anche un "amuleto" che può portare con sé, qualcosa a cui rivolgere la sua attenzione qualora sopraggiungessero pensieri spiacevoli, questo potrebbe scaricare la sua tensione e fargli avvertire la presenza rassicurante della mamma anche nei momenti della sua assenza fisica.
Inoltre potrebbe provare a narrare nuovamente, con la complicità di suo figlio, l'accaduto "traumatico" dell' ascensore, scrivendo volendo proprio un racconto e creando un titolo.
Lei sarà la voce narrante contenitiva degli eventi e suo figlio da protagonista potrà dare forma alle sue sensazioni ed emozioni riversandole ed esprimendole all'interno del personaggio.
Potrà porre attenzione alle tracce del suo racconto e alle sue emozioni, trasferendogli lei stessa come voce narrante che talvolta dalle vicende che più ci spaventano emergono le favole più avvincenti.
Nella "favola" potrebbe mettere l'accento sui dati di realtà e di "avventura", di come poi nonostante la grande angoscia i tre protagonisti si siano salvati e come tutto si sia risolto per il meglio.
Vedrà che questo vissuto verrà presto soppiantato dalla crescita e dal reale e diventerà una memoria narrativa da poter condividere insieme a suo figlio.
5 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
"Mai in ritardo". La invito a riflettere su questa espressione che sa un po' di perfezionismo. Winnicott diceva che la madre deve essere "sufficientemente buona", non perfetta. L'evitamento ha un ruolo fondamentale nel mantenere le paure, perché se non ci confrontiamo mai con le difficoltà, con i ritardi, con gli imprevisti, non potremo mai avere la prova che saremo in grado di superarli e sopravvivere indenni.
Credo che lei sia spaventata da ciò che può andare storto: non a caso dice che ha paura che "questa cosa" (i vissuti di suo figlio di cui non riesce a dare una definizione) possa rimanere irrisolta. Tutto ciò dà un'impressione di irreparabilità e di indefinitezza. Tenga conto che i bambini respirano, assorbono tutte le tensioni emotive delle persone significative. Perciò credo che per far attenuare le paure di suo figlio sia importante che lei attenui le sue.
L'ansia è la paura di avere paura. Per questo tutto ciò che è nuovo e potrebbe spaventarlo lo sta terrorizzando: perché pensa di non potersi permettere di avere paura e perché vede in tutto ciò che non conosce qualcosa che potrebbe nuocergli in modo irreparabile.
Il compito dei genitori, sia madre che padre, non è tanto quello di evitare qualsiasi difficoltà o paura ai figli, ma essere lì ad incoraggiarli, rassicurarli e, se necessario, consolarli dopo che hanno vissuto brutte esperienze. In questo modo acquisiranno una capacità autoconsolatoria, che consentirà loro di affrontare le situazioni più spiacevoli senza timore di esserne irreparabilmente sopraffatti.
Che fare quindi? Attenuare l'ansia da prestazione come genitore. Se qualche volta le capiterà di fare ritardo, lo faccia senza esserne troppo preoccupata. Sarà l'occasione per fare qualcosa di bello insieme a suo figlio per riparare e consolarlo.
Affrontate insieme le sue paure: prendete l'ascensore trasformandolo con la fantasia in una navicella spaziale, lottate con i mostri sotto al letto, giocate a nascondino insieme. Le suggerisco anche la visione del cartone "Siamo fatti così" e dei film di animazione "Orion e il buio" ed "Inside out".
2 FEB 2024
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Gentile Susanna,
alcune paure sono "fisiologiche" nel corso dello sviluppo del bambino, tuttavia, nel caso di suo figlio, l'episodio traumatico le ha accentuate.
Alcuni incontri di supporto alla genitorialità, per il momento, potrebbero essere sufficienti ad aiutarla a sostenere suo figlio nella maniera più efficace per risolvere questa o altre situazioni stressanti.
Se ricevuto il giusto supporto, suo figlio dovesse continuare a mostrare ansia significativa e dovesse iniziare ad evitare le situazioni fonte di paura si potrebbe pensare ad un intervento a lui mirato.
Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Benedetta Patriarca
31 GEN 2024
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Gentile Susanna,
nell'episodio dell'ascensore che ha raccontato sarebbe stato molto importante che l'adulto di riferimento presente (alias la nonna del bambino) in quella circostanza lo avesse tranquillizzato rimanendo anche lei stessa calma e rassicurandolo che non c'era alcun pericolo e che di lì a breve l'ascensore sarebbe stato sbloccato.
Infatti di solito accade che un bambino si spaventa quando è da solo in un contesto anomalo o quando anche l'adulto si spaventa e lui lo percepisce.
Ad ogni modo, per accelerare l'elaborazione di questo piccolo trauma può provare lei stessa a commentare e ridimensionare ciò che è accaduto oppure chiedere la consulenza di uno psicologo dell'infanzia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
31 GEN 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buon pomeriggio Susanna
Posso immaginare la sua difficoltà e anche quella del suo piccolo. Molto probabilmente quell’evento è stato significativo per lui e va accolto e compreso in questo momento.
Io mio consiglio è quello di chiedere un consulto psicologico ad uno specialista che si possa occupare di suo figlio e che possa darle anche a lei dei consigli pratici su come gestire eventuali paure del bambino.
Arrivederci, spero di esserle stata d’aiuto
30 GEN 2024
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Gentile Susanna,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso al vedere chi ama stare così male, specie quando le paure sono così pervasive della sua vita.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico adatto alla sua età, poichè l'evento pare averlo segnato e sarebbe opportuno che racconti con un professionista quello che ha provato e sentito.
Spero che questo confronto possa esserle stato utile.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
30 GEN 2024
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Gentile Susanna, è probabile che la situazione di stress e di paura vissuta da suo figlio abbia innescato delle modalità di difesa, naturali, che, nella loro presenza in più contesti possono essere preoccupanti. Posso suggerirle un paio di consulenze genitoriali per mettere a punto strategie di elaborazione e fronteggiamento di quanto vissuto da suo figlio. Una presa in carico del bimbo la vedrei funzionale, eventualmente, in un secondo momento. Un caro saluto e a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa
30 GEN 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Susanna, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo la difficoltà nel gestire il vissuto ed il comportamento del suo bimbo, a fronte di quanto successo. Se la situazione persiste, le consiglio di intraprendere alcuni colloqui di terapia infantile, in modo da aiutare il suo bambino ad elaborare quanto accaduto.
Resto a disposizione,
AV
30 GEN 2024
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno Susanna
Mi occupo di ipnosi PNL americana per la rimozione dei traumi. È una possibile soluzione nel caso il problema non si risolvesse da solo.
Di fatto i bambini possono sviluppare delle paure in seguito ad eventi traumatici e con il tempo e tanta pazienza da parte delle figure di accudimento, risolverli. Basta stargli accanto e farlo sentire protetto e al sicuro nei momenti e nelle situazioni in cui palesa disagio o paure immotivate prive di un pericolo imminente.
Le consiglio di rimanere in osservazione e valutare nel tempo se intervenire in altro modo.
30 GEN 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Susanna,
ho letto con attenzione la sua storia e si evince che suo figlio, a seguito di quell’evento in ascensore, possa aver provato una forte paura e l’abbia rivissuta in altre situazioni successive. Pur essendo piccolo, potrebbe farlo seguire da qualche esperto che, anche attraverso l’uso di metodi adatti alla sua età, possa lavorare con lui sul trauma vissuto così da vivere più serenamente le varie situazioni della vita quotidiana.
Spero di esserle stata di aiuto.