Come aiutare il fidanzato con l'università?
Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni, fidanzata da più di un anno con un ragazzo di 22 anni. Solo ora mi sono decisa a scrivervi, nella speranza di trovare un appoggio e un aiuto. Studio anch'io psicologia, ma, purtroppo, essendo parte della situazione, non riesco a darmi le risposte che cerco. Partiamo dal principio... Il mio fidanzato vive una situazione familiare difficile; i suoi genitori si sono separati qualche anno fa e lui, da quel momento, ha sempre vissuto col padre. Sua mamma, fin dal primo momento della separazione, si è trasferita in un'altra città e ora va sporadicamente a trovare il figlio; quest'ultimo non ha più un rapporto con la madre, non vuole assolutamente parlare. N. (preferisco non scrivere il suo nome completo) mi ha sempre raccontato del rapporto burrascoso con i genitori, in particolare con la madre, la quale, fin dai tempi del liceo, non mancava mai di apostrofarlo con termini quali "sfigato"oppure "disadattato sociale"e, nel caso di un brutto voto, si mostrava parecchio scocciata, non rivolgendogli la parola per settimane intere. Il padre, da quel poco che ho potuto notare, è iperprotettivo e, anche lui, è sempre pronto a sottolineare ogni piccolo fallimento universitario del figlio.
Ora, la situazione che mi si presenta spesse volte, è la seguente: il mio fidanzato non riesce più a concentrarsi sugli studi di ingegneria, vorrebbe terminare la triennale (finirebbe, comunque, un anno dopo), ma, una volta ultimata, non sa quale lavoro gli piacerebbe svolgere (di fare l'ingegnere, proprio non se ne parla), dice di sentirsi deluso dalla sua vita, di non vedere più un futuro e, qualche volta, ha manifestato il desiderio di morire.
Io, da parte mia, cerco sempre di incoraggiarlo sia nel superare un esame sia in altre sfide della vita, di essere sempre presente per lui, di non farlo mai sentire solo.
Ieri, ad esempio, ha scoperto di non aver passato un esame e, nonostante le mie rassicurazioni sul fatto di non avermi delusa e nonostante il mio continuo scrivergli che, per me, non cambia nulla, che è solo una prova e il voto non lo giudica come persona, lui ha continuato, imperterrito, a ripetermi di essere un fallito e di non volere questa vita; stamattina, ho provato a mandargli un messaggio e a chiedergli se stava bene, ma non sono riuscita ad ottenere risposta. Non è la prima volta che succede, un'altra volta non aveva risposto ai miei messaggi, alle miei chiamate e non mi aveva aperto la porta quando mi ero presentata da lui; qualche giorno dopo, N., si è giustificato dicendo che, per lui, io sono troppo e che, sicuramente, un giorno lo lascerò.
So che, quest'ultima "immagine" che vi ho scritto, può ritrovarsi nell'abbandono da parte della madre e che, anche le sue insicurezze e la sua bassa autostima, sono da ricercare anche nel contesto familiare...
Io non so più cosa fare, l'unica cosa di cui sono certa è che lo amo follemente e che voglio costruirmi un futuro con lui. Aiutatemi, per favore, a capire come potrei aiutarlo con l'università e a scegliere cosa fare in futuro (ho pensato di rivolgermi a uno psicologo, però, da un lato, non avremmo i soldi per pagarlo e, dall'altro, lui è molto scettico riguardo ciò).
Vi ringrazio per le risposte.