Buongiorno,
sono in cura da circa due anni per un disturbo di personalità (narcisistico) associato al disturbo ossessivo compulsivo, premetto che nei primi mesi ho riscontrato subito dei piccoli miglioramenti, che si sono poi fermati riportandomi piano piano al punto di partenza. Oggi mi ritrovo con un doc peggioratissimo quasi invalidante e una rabbia fortissima, la terapista che mi ha in cura mi da la sensazione di non capirmi più (non c'è mai stato un vero proprio affiatamento tra paziente e terapista), ora vi chiedo per dei disturbi del genere in quanto dovrei avere dei risultati significativi? due anni sono sufficienti?L'ansia sta diventando devastante non dormo la notte. Ho pensato di cambiare terapista ma ho paura di dirglielo. Quanto dovrebbe durare la terapia per questo tipo di problemi?
Grazie infinite per le vostre risposte
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18 LUG 2016
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Cara Federica,
purtroppo non esistono tempi preventivabili o tabelle cui far riferimento, soprattutto per quanto riguarda i disturbi di personalità.
Per il DOC, esistono protocolli di intervento maggiormente orientati al problema che, normalmente, prevedono soluzioni in tempi più rapidi di quelli da lei indicati; tuttavia, anche in questo caso, il percorso individuale è assolutamente unico e irripetibile e nessuno potrebbe offrirle garanzia di remissione del disturbo in tempi certi.
Fondamentale, invece, è la qualità della relazione che si instaura tra paziente e terapeuta, per il buon esito della terapia. Purtroppo, da quanto scrive, nel suo caso tale relazione è un po' carente, poco empatica, tanto da non farla sentire compresa dalla sua terapeuta.
Questo potrebbe anche essere dovuto ai tratti narcisistici della sua personalità, ma solo affrontandolo in terapia potrebbe rivelarsi un utile elemento su cui lavorare per il suo disturbo,
Personalmente, le consiglio, pertanto, di parlare francamente alla sua terapeuta di questo aspetto, così come delle sue preoccupazioni sull'esito della terapia. Solo ripristinando una relazione empaticamente significativa potrà preservare l'investimento di questi due anni di lavoro e cercare, insieme alla sua terapeuta, una nuova svolta nel percorso. Qualora, a seguito di questo tentativo, non ritrovasse la fiducia nella sua curante e nel percorso che state seguendo insieme, non esiti a bussare ad altre porte, tenendo sempre a mente che la relazione è il primo fattore di cambiamento condiviso da tutti gli orientamenti.
18 LUG 2016
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Buonasera Federica, non ho capito se ha parlato, di queste cose, con la sua terapista. Se non lo ha fatto, è importantissimo che provveda subito in quanto è "materiale clinico" funzionale alla terapia. Non esistono tempi certi né per questa difficoltà né per altre, tuttavia, dopo aver parlato con lei, se ha perso fiducia nella relazione conviene sempre cambiare clinico, altrimenti si perde tempo, soldi ma, soprattutto, energie psico emotive preziose.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma