Salve vi scrivo per raccontarvi un problema che mi sta distruggendo la vita. Tutto cominciò a fine 2015 quando conobbi una ragazza che mi piaceva, ogni volta che la dovevo incontrare sentivo un forte senso di vomito e vomitavo. Da quella volta, ogni volta che ho ansia mi viene da vomitare e mi si chiude lo stomaco, non posso mangiare altrimenti vomito. Ad esempio, ho nausea e sono impossibilitato a mangiare quando: ho esami universitari, parlo in pubblico, faccio tirocinio, mi trovo in qualunque situazione in cui sono al centro dell'attenzione e, soprattutto, quando conosco una ragazza. Premetto che sono una persona molto timida (un tempo ero proprio fobico sociale), con paura del giudizio altrui. Se è vero che sia un'ansia fastidiosa anche quando devo fare esami, tirocinio etc posso dire che in quelle situazioni è sopportabile, diventa invece insopportabile quando conosco una ragazza che mi piace e allora sono impossibilitato a mangiare sia prima che durante l'incontro e inoltre ho il forte terrore di vomitare, potremmo dire emetofobia ma il fatto è che non ho paura dell'atto di vomitare in sè, perché vomitare non mi fa alcuna paura, mi fa paura invece vomitare mentre sono con una ragazza e questo porta con sé tanti problemi: evitamento, dimagrimento etc. Oltre che focalizzarmi incessantemente sul mio stomaco e monitorare se ho ansia o meno. Anche solo il fatto che i miei genitori abbiano visto una foto insieme ad una ragazza mi ha imbarazzato e mi ha fatto venire la nausea.
Col tempo anzi la situazione è un pochino migliorata, perchè un tempo la nausea era fortissima quando uscivo con una ragazza, mentre quest'anno sono riuscito a dare il mio primo bacio e in quell'incontro riuscii anche a mangiare prima senza problemi, ma è a periodi e dipende anche dalle ragazze che conosco e inoltre ogni volta è comunque una fatica e mi soprassale la paura di vomitare.
Inoltre, ho notato che la mattina l'ansia è più forte. Ad esempio, ho notato che quando ho un esame di pomeriggio riesco a pranzare, se l'esame è di mattina è praticamente impossibile mangiare.
Cosa devo fare per risolvere questo problema? Si può risolvere? Perche ci sono periodi in cui proprio sento di non poterlo risolvere e soprattutto non capisco la causa anche se probabilmente risiede nella mia timidezza e paura del giudizio. A chi mi dovrei rivolgere?
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13 FEB 2020
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Ciao Cristian
Di dove sei? Cerca nel tuo paese uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Ti insegnerà una nuova prospettiva e soprattutto tecniche per gestire > ridurre > eliminare decisamente le manifestazioni di cui racconti.
Un caro in bocca al lupo
Psicologa D.ssa Federica Vallarelli
15 FEB 2020
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Carissimo, ci sarebbe molto da indagare sulla sua ansia e su i suoi timori. Credo che avviare un percorso che l'aiuti a rinforzare la sua autostima, a controllare l'ansia e ad imparare a rilassarsi e a stigmatizzare certe paure, sia necessario per risolvere la sua situazione o quanto meno ad attenuarla. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, quello più adatto alla sua situazione.
Sono a sua disposizione on line, quando vuole.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca
14 FEB 2020
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Gentile Cristian,
l'apparato gastroenterico è uno dei principali organi-bersaglio di somatizzazione dell'ansia e nel suo caso esprime chiaramente un disagio legato a insicurezza, difficoltà a socializzare e bassa autostima.
Tra le tante situazioni ansiogene che le inducono il sintomo (esami, esercitazioni, situazioni sociali etc.), quelle riguardanti le relazioni sentimentali sono palesemente prevalenti con una variabile dipendente dal tipo di ragazza con cui ha l'approccio.
Questo è un buon segnale ma è evidente che per risolvere questo problema è consigliabile un adeguato percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
13 FEB 2020
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Gentile Cristiam,
dal suo scritto colgo una condizione di ansia che si porta dietro da tempo e che coinvolge il corpo e il pensiero.
Le consiglio di rivolgersi a uno Psicoterapeuta per conoscere in modo più approfondito le situazioni che descrive e le possibili origini.
L’ ansia è un segnale che manifesta un disagio interiore.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia
13 FEB 2020
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Salve, ha descritto in maniera dettagliata cosa il corpo vuole dirti, ossia c'è un problema. Il mio consiglio è di seguire un percorso psicologico o psicoterapeutico e vedrà che riuscirà a capire e gestire al meglio la situazione.
In bocca al lupo. Dott.ssa Cristina Gammella
13 FEB 2020
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Buondì! Da quello che scrivi mi sembra che la fobia sociale sia un fantasma non completamente svanito e il vomito é solo una delle reazioni. Personalmente seguo molti casi come il tuo e ti posso garantire che se ne esce, si può guarire seguendo con pazienza un percorso che ti sblocchi nel minor tempo possibile perché l'ansia non passa mai da sola. Buona fortuna!
13 FEB 2020
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Buongiorno, quello che lei descrive è sicuramente un sintomo particolarmente invalidante della sua ansia e, i rapporti con le ragazze, appaiono il contesto di maggiore difficoltà. Proprio perché sono anni che prova ad uscirne da solo, senza risultati di risoluzione completa, credo sia il caso che lei si affidi ad uno psicoterapeuta che la aiuti a comprendere cosa innesca la forte ansia e i successivi sintomi in modo da prevenire invece che intervenire sulla contingenza.
Buona giornata
13 FEB 2020
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Buongiorno Cristian,
Il primo episodio da lei descritto potrebbe essere letto come un attacco di panico il cui sintomo principale si è rivelato il vomito.
Probabilmente tale sintomo ha avuto per lei un significato importante in senso negativo ed è su quello che pone la sua attenzione, come ha descritto, in modo più specifico quando si presentano le situazioni che potremmo definire come temute.
Portando la nostra attenzione in quella zona del corpo andiamo ad attivarci aumentando il nostro arousal corporeo che porta a un conseguente aumento della sensazione sgradita che stiamo monitorando. Tutto ciò porta con sé pensieri legati alla probabilità che da sensazione si possa passare effettivamente al sintomo di vomito. Comprendiamo che ciò non solo intensifica l'ansia ma, aumentando anche la nostra attivazione del corpo, amplia anche la sensazione di disagio allo stomaco che o interrompiamo con una soluzione che placa il pensiero relativo al "potrei vomitare" con "se non mangio non vomiterò"(lei mi parla di digiuno) che porta un abbassamento della'ansia (noti bene non scomparsa perché la situazione ansiogena in sé come esame, uscite con ragazze... Si mantiene) o arriva alla estrema conseguenza della comparsa del vomito nel momento in cui l'ansia, superato un certo livello, si trasforma in panico.
In entrambi i casi la nostra mente, dopo l'accaduto, ci porterà dei pensieri che racconteranno le credenze alla base dell'accaduto creando un circolo difficile da apezzare.
Ciò che le consiglio, che la mia ipotesi si riveli o meno giusta, è quella si intraprendere un percorso con un professionista.
Le auguro il meglio, Dottoressa Ciacci Maria Noemi.
12 FEB 2020
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Gentile Cristian, grazie per le informazioni dettagliate che ha fornito per descrivere la sua situazione. Partendo da qui, con l’aiuto di uno/a psicoterapeuta, potrebbe cercare di esplorare e comprendere cosa si cela sotto questo comportamento, connettendolo alla sua storia personale. Potrebbe essere un’occasione per vivere serenamente le sue relazioni. Un caro augurio
Giulia Bondone