aiuto ansia e mente
buongiorno,
sono una ragazza di 25 anni e vi scrivo perchè ho un'ansia continua e persistente , vi spiego meglio la situazione.
Fin da piccola ho sofferto di ansia ,all asilo per 1-2 cose accadute con i bimbi , alle elementari quando dovevo parlare di fronte a tutti o essere interrogata, ma tutto ciò è peggiorato con le superiori (sono andata ad un indirizzo scientifico, soprattutto per non deludere le aspettative di mio padre ) , ed è stata la stata la mia rovina, non tanto per quanto riguarda le materie , ma per quanto riguarda l'ambiente e i professori.
Sin dal primo giorno ho sentito questa sensazione di disagio e non appartenenza , che negli anni è peggiorato con i compagni di classe falsi e i prof bulli e pretenziosi.
Sono arrivata in qualche modo al 5° anno , e dopo essermi diplomata , potevo a stento guardare un libro senza avere nausea.
Questo è il mio vissuto scolastico, ma volevo scrivervi della mia infanzia, in quanto ho letto che è la causa di molte patologie , quindi vi racconto la mia.
I miei sono stati insieme fino ai miei 3 anni , non ricordo molto , solo flash di situazioni , prima di allora mia mamma ha rischiato di morire per un infezione da streptococco ed è stata 1 mese in ospedare, e il mio ricordo più vivido è di me che chiedo a mio padre dove fosse la mamma.
Dopo la separazione mia mamma faceva quel che poteva per farci stare bene , anche se ora che ci penso passava molto tempo a parlare al cellulare o studiare per prendersi la laurea(e non la biasimo , dato che aveva la necessità di trovare lavoro) , invece mio padre era un continuo lamento , è sempre stato un soggetto particolare , una persona che tende al vittimismo ma anche al narcisismo.Lui prendeva me e mia sorella (più mia sorella poichè 5 anni più grande di me) e si sfogava con noi parlando male di nostra madre e della sua famiglia ( tutt'oggi la insulta), poi ci portava in chiesa e in posti noiosi. Ciò mi creava una resistenza nell'uscire con lui , e quindi rimanevo con mia mamma. Mia sorella invece , presa da non so cosa , forse sensi di colpa creati da mio padre , o magari dispiacere per lui , ci andava.
Penso che questa sia stata la cosa peggiore per mia sorella , poichè credo che soffrisse già di gelosia nei miei confronti, ma da lì in poi iniziò ad avere aspetti psicologici disturbanti, prendeva le foto di famiglia e tagliava il mio viso, mi snobbava... non ho idea della correlazione con mio padre , ma di conseguenza io passai l'infanzia a giocare con i miei cugini piuttosto che con lei.
Quindi in breve , stavo tutto il tempo con mia mamma , che talvolta mi portava con sé da un suo amico per giocare con la nipotina della stessa età(lui palesemente voleva stare con mia mamma , ma sebbene mia madre ci fosse affezionata molto , voleva evitare, vista la situazione instabile).
Di conseguenza , quando mio padre, non ricordo come , venne a sapere di queste "visite" , iniziò ad arrabbiarsi e dirmi ulteriori cose , e sinceramente, io provavo un senso di colpa enorme, anche perché io mi divertivo andandoci.
Talvolta finiva con me che per non far dispiacere mio padre evitavo situazioni e non uscivo, altre volte con mie crisi di pianto con mia nonna materna, risultato del senso di colpa che provavo e dell "abbandono", che però anche lei con problemi psicologici derivanti dall infanzia(non ha avuto i genitori) e visione onnipotente della figura maschile , piuttosto che spiegarmi che non era colpa mia o di mia mamma , dava ragione a mio padre.
Inoltre successe (mia mamma dice 2-3 volte , ma a me sono sembrate di più) che tornando a casa con mio padre , dopo averci trascorso il pomeriggio , non trovassi la sua auto , dico "auto" e non "lei" poichè era la prima cosa che mi indicava se stesse a casa o no, di conseguenza mio padre mi diceva che mia mamma mi aveva abbandonato , che non se ne fregava nulla ecc.
Tutto ciò è continuato per anni , fino a quando un giorno tragico , questo amico di mia mamma morì in un incidente stradale.
Mi ricordo ancora le parole gelanti di mia nonna , che disse qualcosa tipo " dio ha fatto questo per un motivo", come se ne fosse quasi sollevata. Io al tempo ormai avevo 7-8 anni , e già avevo capito che ciò che aveva detto non era normale.
Il tempo passava e io fortunatamente trascorrevo i pomeriggi a divertirmi con i miei cugini ,con gli amici delle medie ,anche se le lamentele di mio padre che "era lasciato solo" continuavano ad essere presenti , in particolare durante le feste.
Ma come vi ho già detto, tutto peggiorò appunto con le scuole superiori.
Oltre al contesto scolastico,i miei cugini iniziarono a farsi le proprie comitive , mentre a casa mia iniziò a svilupparsi un clima assurdo , in quanto verso il secondo superiore mia sorella dallo snobbarmi, iniziò a ossessionarsi con me.
Lei covava una gelosia assurda nei miei confronti , mia mamma non poteva fare una cosa o darmi un supporto senza che mia sorella si arrabbiasse , si confrontava continuamente con me e come se non bastasse iniziò a impormi degli orari per liberare il mio cane in giardino , in quanto lei aveva il suo che doveva liberare (no , secondo lei non potevano stare assieme).
Al contempo mio padre, iniziò improvvisamente a snobbarci per una donna 20 anni più piccola , che alla fine prese il nostro posto , letteralmente . Era invitata lei alle feste famigliari e noi figlie no , poichè eravamo bestie che non volevamo il bene di nostro padre ,che non stavamo mai con lui(per ovvi motivi) , che lo lasciavamo solo , mentre lei era quella brava ,quando la realtà è che mio padre le faceva da tappetino , mentre lei lo sgridava e picchiava.
Tutto ciò mi portò a stare sempre più in silenzio e a chiudermi in me stessa , fino a passare i miei pomeriggi in camera a giocare ai games ,leggere manga o guardare anime/serie.
il mio cervello era completamente esausto , conobbi persone online e tutto ciò diventò letteralmente il mio unico senso di vita ,mentre parlavo con mia mamma che cercava di aiutarmi e diventavo sempre più evitante con mio padre e mia sorella.
Con la fine delle superiori , mia sorella iniziò a lasciarmi un po' in pace , concentrando il suo astio nei confronti della madre del suo compagno , mentre divenne quasi normale con me, e io nel frattempo intrapresi prima un percorso in una facoltà sbagliata , poi per caso mi iscrissi a ingegneria , adatto a me , ma difficile da intraprendere , poichè non riuscivo a studiare senza avere un senso di nausea , non riuscivo a stare con la gente avendo sviluppato un disturbo evitante... feci due esami ma poi 3 mesi dopo arrivò il famoso covid, da lì 3 anni di vuoto , di lezioni e esami online incasinati che non riuscivo a seguire e che mi fecero bloccare, di alcuni dei miei amici online che senza motivo non volevano essere miei amici , di lutto per la morte del mio cane , di disinteresse per tutto quello che prima facevo, di discorsi con mia mamma.
Ora sto meglio , penso anche grazie a mia mamma ( pedagogista) e al suo compagno (psicologo) , che con pazienza , mi hanno fatto ritrovare quella forza per ricominciare .
Ho perdonato tutti poichè non è colpa loro se hanno problemi psicologici , l'importante è non farsi toccare dalle persone tossiche.
Quest'anno sono successe tante cose. Ho degli obbiettivi, ho ripreso i corsi , ho fatto due esami, ho trovato belle amicizie sto diventando più social ,mi sono riavvicinata a mio padre e mia sorella ma senza più subire , ho adottato un gattino adorabile .. certo ci sono degli alti e bassi ogni tanto , ma sto bene.
Il problema che mi affligge è che ho sempre ansia possa accadere qualcosa di brutto , se il gatto ha diarrea mi viene un ansia assurda , quando mia mamma esce di casa penso sempre possa succederle qualcosa , ho ansia ogni giorno quando vado in uni, penso al futuro e ho ansia perchè temo di rimanere sola...
ho letto che la mindfullness potrebbe funzionare , preferirei non prendere medicinali, avete consigli?metodi di pensiero per ristrutturare la mente?
Scusate il messaggio chilometrico e se avete letto , grazie per essere arrivati fino a qui.