aiuto ansia e mente

Inviata da sol · 28 nov 2023 Ansia

buongiorno,
sono una ragazza di 25 anni e vi scrivo perchè ho un'ansia continua e persistente , vi spiego meglio la situazione.
Fin da piccola ho sofferto di ansia ,all asilo per 1-2 cose accadute con i bimbi , alle elementari quando dovevo parlare di fronte a tutti o essere interrogata, ma tutto ciò è peggiorato con le superiori (sono andata ad un indirizzo scientifico, soprattutto per non deludere le aspettative di mio padre ) , ed è stata la stata la mia rovina, non tanto per quanto riguarda le materie , ma per quanto riguarda l'ambiente e i professori.
Sin dal primo giorno ho sentito questa sensazione di disagio e non appartenenza , che negli anni è peggiorato con i compagni di classe falsi e i prof bulli e pretenziosi.
Sono arrivata in qualche modo al 5° anno , e dopo essermi diplomata , potevo a stento guardare un libro senza avere nausea.
Questo è il mio vissuto scolastico, ma volevo scrivervi della mia infanzia, in quanto ho letto che è la causa di molte patologie , quindi vi racconto la mia.
I miei sono stati insieme fino ai miei 3 anni , non ricordo molto , solo flash di situazioni , prima di allora mia mamma ha rischiato di morire per un infezione da streptococco ed è stata 1 mese in ospedare, e il mio ricordo più vivido è di me che chiedo a mio padre dove fosse la mamma.
Dopo la separazione mia mamma faceva quel che poteva per farci stare bene , anche se ora che ci penso passava molto tempo a parlare al cellulare o studiare per prendersi la laurea(e non la biasimo , dato che aveva la necessità di trovare lavoro) , invece mio padre era un continuo lamento , è sempre stato un soggetto particolare , una persona che tende al vittimismo ma anche al narcisismo.Lui prendeva me e mia sorella (più mia sorella poichè 5 anni più grande di me) e si sfogava con noi parlando male di nostra madre e della sua famiglia ( tutt'oggi la insulta), poi ci portava in chiesa e in posti noiosi. Ciò mi creava una resistenza nell'uscire con lui , e quindi rimanevo con mia mamma. Mia sorella invece , presa da non so cosa , forse sensi di colpa creati da mio padre , o magari dispiacere per lui , ci andava.
Penso che questa sia stata la cosa peggiore per mia sorella , poichè credo che soffrisse già di gelosia nei miei confronti, ma da lì in poi iniziò ad avere aspetti psicologici disturbanti, prendeva le foto di famiglia e tagliava il mio viso, mi snobbava... non ho idea della correlazione con mio padre , ma di conseguenza io passai l'infanzia a giocare con i miei cugini piuttosto che con lei.
Quindi in breve , stavo tutto il tempo con mia mamma , che talvolta mi portava con sé da un suo amico per giocare con la nipotina della stessa età(lui palesemente voleva stare con mia mamma , ma sebbene mia madre ci fosse affezionata molto , voleva evitare, vista la situazione instabile).
Di conseguenza , quando mio padre, non ricordo come , venne a sapere di queste "visite" , iniziò ad arrabbiarsi e dirmi ulteriori cose , e sinceramente, io provavo un senso di colpa enorme, anche perché io mi divertivo andandoci.
Talvolta finiva con me che per non far dispiacere mio padre evitavo situazioni e non uscivo, altre volte con mie crisi di pianto con mia nonna materna, risultato del senso di colpa che provavo e dell "abbandono", che però anche lei con problemi psicologici derivanti dall infanzia(non ha avuto i genitori) e visione onnipotente della figura maschile , piuttosto che spiegarmi che non era colpa mia o di mia mamma , dava ragione a mio padre.
Inoltre successe (mia mamma dice 2-3 volte , ma a me sono sembrate di più) che tornando a casa con mio padre , dopo averci trascorso il pomeriggio , non trovassi la sua auto , dico "auto" e non "lei" poichè era la prima cosa che mi indicava se stesse a casa o no, di conseguenza mio padre mi diceva che mia mamma mi aveva abbandonato , che non se ne fregava nulla ecc.
Tutto ciò è continuato per anni , fino a quando un giorno tragico , questo amico di mia mamma morì in un incidente stradale.
Mi ricordo ancora le parole gelanti di mia nonna , che disse qualcosa tipo " dio ha fatto questo per un motivo", come se ne fosse quasi sollevata. Io al tempo ormai avevo 7-8 anni , e già avevo capito che ciò che aveva detto non era normale.
Il tempo passava e io fortunatamente trascorrevo i pomeriggi a divertirmi con i miei cugini ,con gli amici delle medie ,anche se le lamentele di mio padre che "era lasciato solo" continuavano ad essere presenti , in particolare durante le feste.
Ma come vi ho già detto, tutto peggiorò appunto con le scuole superiori.
Oltre al contesto scolastico,i miei cugini iniziarono a farsi le proprie comitive , mentre a casa mia iniziò a svilupparsi un clima assurdo , in quanto verso il secondo superiore mia sorella dallo snobbarmi, iniziò a ossessionarsi con me.
Lei covava una gelosia assurda nei miei confronti , mia mamma non poteva fare una cosa o darmi un supporto senza che mia sorella si arrabbiasse , si confrontava continuamente con me e come se non bastasse iniziò a impormi degli orari per liberare il mio cane in giardino , in quanto lei aveva il suo che doveva liberare (no , secondo lei non potevano stare assieme).
Al contempo mio padre, iniziò improvvisamente a snobbarci per una donna 20 anni più piccola , che alla fine prese il nostro posto , letteralmente . Era invitata lei alle feste famigliari e noi figlie no , poichè eravamo bestie che non volevamo il bene di nostro padre ,che non stavamo mai con lui(per ovvi motivi) , che lo lasciavamo solo , mentre lei era quella brava ,quando la realtà è che mio padre le faceva da tappetino , mentre lei lo sgridava e picchiava.
Tutto ciò mi portò a stare sempre più in silenzio e a chiudermi in me stessa , fino a passare i miei pomeriggi in camera a giocare ai games ,leggere manga o guardare anime/serie.
il mio cervello era completamente esausto , conobbi persone online e tutto ciò diventò letteralmente il mio unico senso di vita ,mentre parlavo con mia mamma che cercava di aiutarmi e diventavo sempre più evitante con mio padre e mia sorella.
Con la fine delle superiori , mia sorella iniziò a lasciarmi un po' in pace , concentrando il suo astio nei confronti della madre del suo compagno , mentre divenne quasi normale con me, e io nel frattempo intrapresi prima un percorso in una facoltà sbagliata , poi per caso mi iscrissi a ingegneria , adatto a me , ma difficile da intraprendere , poichè non riuscivo a studiare senza avere un senso di nausea , non riuscivo a stare con la gente avendo sviluppato un disturbo evitante... feci due esami ma poi 3 mesi dopo arrivò il famoso covid, da lì 3 anni di vuoto , di lezioni e esami online incasinati che non riuscivo a seguire e che mi fecero bloccare, di alcuni dei miei amici online che senza motivo non volevano essere miei amici , di lutto per la morte del mio cane , di disinteresse per tutto quello che prima facevo, di discorsi con mia mamma.
Ora sto meglio , penso anche grazie a mia mamma ( pedagogista) e al suo compagno (psicologo) , che con pazienza , mi hanno fatto ritrovare quella forza per ricominciare .
Ho perdonato tutti poichè non è colpa loro se hanno problemi psicologici , l'importante è non farsi toccare dalle persone tossiche.
Quest'anno sono successe tante cose. Ho degli obbiettivi, ho ripreso i corsi , ho fatto due esami, ho trovato belle amicizie sto diventando più social ,mi sono riavvicinata a mio padre e mia sorella ma senza più subire , ho adottato un gattino adorabile .. certo ci sono degli alti e bassi ogni tanto , ma sto bene.
Il problema che mi affligge è che ho sempre ansia possa accadere qualcosa di brutto , se il gatto ha diarrea mi viene un ansia assurda , quando mia mamma esce di casa penso sempre possa succederle qualcosa , ho ansia ogni giorno quando vado in uni, penso al futuro e ho ansia perchè temo di rimanere sola...
ho letto che la mindfullness potrebbe funzionare , preferirei non prendere medicinali, avete consigli?metodi di pensiero per ristrutturare la mente?
Scusate il messaggio chilometrico e se avete letto , grazie per essere arrivati fino a qui.

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Miglior risposta 6 DIC 2023

Gentile Sol,
sicuramente gli eventi avversi dell'infanzia e adolescenza che ha vissuto e raccontato hanno indebolito il suo senso di sicurezza e possono spiegare le attuali ansie residue.
Tuttavia lei ha avuto modo di verificare che per fortuna nella vita le cose possono anche cambiare in meglio per cui la esorto ad essere ottimista.
La mindfulness può senz'altro aiutarla specie all'interno di un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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11 DIC 2023

Gentile Sol,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso al vivere così faticosamente le sue giornate. Mi fa piacere, tuttavia, vedere elementi di ottima introspezione che la portano ad avere una grande consapevolezza su di sè e sui suoi rapporti.
Le suggerisco di parlare col suo medico di base per fare ulteriori approfondimenti clinici, in principio, per valutare la presenza di cause organiche ulteriori. Inoltre, sarebbe opportuno valutare un consulto psicologico al fine di analizzare e comprendere questi stati ansiosi così importanti e di elaborare con il supporto del professionista strategie ad hoc per il suo caso per contenerli.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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11 DIC 2023

Cara ragazza, complimenti per la consapevolezza e per il lavoro introspettivo svolto finora. Tuttavia, nonostante il suo encomiabile lavoro di autoanalisi, si "sente" nelle sue parole scritte tuttora la presenza di dolori, angosce e vissuti di colpa (le parole senso di colpa sono ricorrenti nel suo scritto), per cui un percorso psicologico sarebbe indicato, pur essendo già migliorata la sua situazione psicologica. Anzi appunto per supportare ulteriormente il suo miglioramento, un percorso psicologico o psicoterapico potrebbe stimolare dei progressi, che da sola (o con l'aiuto dei familiari) sarebbe difficile conseguire o che potrebbe conseguire ma in tempi più dilatati rispetto ai tempi, che impiegherebbe tramite una valida relazione terapeutica. Per cui, appena possibile, le suggerirei di cominciare, al di là di eventuali opinioni (talvolta autoreferenziali) a proposito dell'orientamento teorico clinico, un percorso psicoterapico.
Cordialmente,
M.M.

Dott. Massimo Mestroni Psicologo a Trieste

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9 DIC 2023

Buongiorno,
innanzitutto la ringrazio per la completezza di informazioni che ha desiderato fornire e che, in qualche modo, dimostrano anche quanto abbia già preso consapevolezza rispetto alla difficile situazione che ha attraversato, durante questi anni.
Sicuramente sua madre e compagno le sono stati di supporto, tuttavia risulta evidente la necessità, anche per il passato vissuto, di un percorso di psicoterapia che la possa aiutare a ritrovare quella sicurezza interna che, per cause esterne, non ha avuto la possibilità di sedimentarsi in lei. La mancanza di questo sistema di sicurezza interno non le permette, ad oggi, di confrontarsi serenamente nella vita quotidiana, poiché costantemente assalita dalla paura di perdere l'altro.
Ritengo che un percorso di psicoterapia breve integrato, che dunque vada ad unire l'approccio CBT (utile per la ristrutturazione dei pensieri) e l'approccio psicodinamico (funzionale, invece, ad analizzare le sue paure e le sue difese), possa fare al caso suo. Qualora fosse interessata, ricevo anche online.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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9 DIC 2023

Buonasera Sol
lei ha attraversato molte brutte fasi ed é riuscita a venirne fuori in qualche modo e con l'aiuto di sua madre e l'amico psicologo.
Lei ha dimostrato a se stessa che é dotata di un forte capacità di resilienza ed un carattere forte che le ha permesso di superare le varie vicende a lei occorse. Ora é rimasto il problema dell'ansia che va affrontato facendosi aiutare da un/una professionista, che attraverso il dialogo, ed un luogo sicuro, con nulla che le faccia ricordare il suo ambiente familiare e amicale, potrà affrontare questa paura chiamata ansia. Perchè un conto é avere un poco d'ansia legata a qualche fatto che dovrà affrontare (tipo un esame), un conto é portarsela dietro come compagna non gradita, che é il suo caso. L'ansia é un ricordo di qualcosa avvenuto nel passato che ha vissuto e portata in un futuro che però vive al presente, poichè (come dice) se la madre esce di casa lei prova l'ansia che le possa succedere qualcosa e questo é proiettare in un futuro difficoltà o eventi possibili che però al momento presente non ci sono. Occorre quindi una relazione con la quale affrontare questo tema e ricevere un aiuto adeguato, per esempio usare il respiro in una certa modalità e tempistica volta ad abbassare il livello ansiogeno, facendole notare da dove può arrivare l'ansia e riportarla a farle rendere conto che era il passato a poterla causare e non il presente . Cioé lei vive una paura legata ad un vissuto che però non è il momento presente ,per questo dico che trasporta un possibile futuro, legato ad un passato, al presente quotidiano nel quale lei vive. Tecniche come la mindfullness o altre possono coadiuvarla al superamento di questo scoglio, sempre comunque con l'aiuto di un/a professionista con il/la quale relazionarsi per un certo periodo di tempo, che l'aiuterà a superare quest'ultimo scoglio. Ce la farà visto come é riuscita a trasformare la sua vita passata in quella che vive oggi. Complimenti
Dott.Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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7 DIC 2023

Buonasera Sol. Ho letto con interesse la sua storia, così travagliata e dolorosa. A suo modo lei ha raggiunto un equilibrio, con alti e bassi (come è normale che sia), ha "perdonato" e sta cercando di scrollarsi di dosso un passato complesso. Tuttavia un residuo c'è, ed è l'ansia rispetto a ciò che potrebbe accadere in futuro.
...e come non comprenderla? Sebbene razionalmente riesce a criticare tutto ciò che ha vissuto perché ora possiede strumenti cognitivi più evoluti per farlo, su un livello più profondo c'è ancora il disorientamento di quella bambina che non ha avuto una "base sicura" da cui partire per esplorare con serenità il suo mondo interno ed esterno. L'ansia è lo specchio di questa mancanza. Un percorso psicologico può sicuramente aiutare a ridurre, gestire e dare un senso a questi spiacevoli pensieri che la attanagliano. Può decidere di rivolgersi a uno psicologo anche esperto in mindfulness, se lo desidera. Tuttavia ogni approccio risulta valido se la relazione terapeutica è buona.

Resto disponibile anche online. Un caro saluto

Dott.ssa Susanna Mattoccia

Susanna Mattoccia Psicologo a Roma

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7 DIC 2023

Buongiorno Sol,

sicuramente una storia molto dolorosa che ti è rimasta 'addosso'. Spesso, anche se riusciamo ad elaborare e fare cambiamenti, i traumi emotivi profondi rimangono nel corpo con reazioni (anche neurobiologiche) e sensazioni che non si riescono a gestire, tanto più se sono accaduti quando eravamo molto piccoli.

Secondo il mio parere fare un percorso dove vengano utilizzate tecniche psico-corporee come la Mindfulness psicosomatica, la Compassion Focused Therapy o altre, può essere molto efficace per andare alla radice delle tue difficoltà.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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7 DIC 2023

Cara
Grazie per aver condiviso i tuoi vissuti certamente impegnativi. Mi soffermerei sulle tue ultime frasi, dove affermi che hai in parte recuperato il tuo benessere emotivo e ti senti accolta e compresa.
Tuttavia affermi che hai frequenti "visite" da parte dell'emozione ansia anticipatoria, che sembra non permetterti di vivere appieno il tuo presente, sperimentando e facendo tesoro dei tuoi vissuti emotivi, qualsiasi essi siano.
Certo tutti desidereremmo provare soli emozioni di valenza positiva. Ma questo è realisticamente possibile? Cosa potresti "imparare" accogliendo anche quelle emozioni che sono meno piacevoli?
Come potresti gestirle?
Questi sono solo degli input iniziali di gestione emotiva che certamente, assieme ala MF, ti potrebbero aiutare ad ancorarti al momento presente.
Anch'io utilizzo queste tecniche nei miei colloqui: alcuni esercizi immaginativi guidati potrebbero aiutarti a cogliere il massimo dall'esperienza che stai vivendo, anche la più semplice e quotidiana.
Resto a disposizione qualora ritenga anche on line
Un abbraccio
Dr.ssa Ornella Peloso- Psicologa - Pedavena (Belluno)

Dott.ssa Ornella Peloso Psicologo a Pedavena

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6 DIC 2023

Gentile Sol, articolate ed intense esperienze di vita dove emergono frames molto 'forti' dal punto di vista emotivo. Sembra che il suo modo di funzionare si sia dovuto adattare ad una modalità di allerta-pericolo oltre che ad una certa 'solitudine' relazionale; è doloroso e faticoso fare affidamento solo su se stessa.
Per rispondere alla sua domanda, la mindfullness è una delle pratiche utili alla gestione dell'ansia tuttavia mi sembra che questa sua richiesta faccia emergere un 'ce la faccio da sola' accanto al 'perdonare tutti'. L'ansia, quando diventa pervasiva non è più nostra amica e non ci permette di funzionare, ci blocca e a volte ci terrorizza. Gli aspetti personali e relazionali che ha così dettagliatamente condiviso possono trovare spazio e tempo in un percorso di terapia personale in grado, credo, di darle maggiore sicurezza (in inglese suona meglio con 'to be confindent'. Un caro saluto e a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa.

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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6 DIC 2023

Gentilissima utente, quando si è cresciuti in un ambiente così problematico è impossibile non essere portatori di una grave sofferenza.
Riferisce di aver perdonato tutti perché non era colpa loro se avevano problemi psicologici, ma non è che un figlio debba comprendere e sentirsi in colpa nei confronti dei genitori, arrivando a giustificare addirittura la nonna per il suo comportamento.
Qui siamo davanti ad un modello, purtroppo assai diffuso, di famiglia altamente disfunzionale, in cui i figli, svolgono un ruolo genitoriale nei confronti del proprio caregiver. Questo avviene poiché i genitori non sono in grado di espletare il loro ruolo genitoriale. e presi come sono dalle loro problematiche personali, dimenticano quello che è invece il loro compito primario e cioè prendersi cura dei figli, proteggendoli, guidandoli ed offrendo loro quel porto sicuro di cui ogni bambino ha bisogno. Mi dispiace tanto per quello che le è successo e per tutto il dolore che ha dovuto subire. Non è per giudicare i suoi familiari, ma non può essere sottovalutato il disagio a cui lei, e sicuramente anche sua sorella, siete state sottoposte. Una profonda trascuratezza, dovuta non al fatto che da parte loro non ci sia stato amore, ma un profondo disagio che si è riversato, inevitabilmente su di voi figlie. Io credo davvero che lei sia stata anche troppo forte e che la sua ansia sia il sintomo che deriva da tutto il disagio subito. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapico che la possa aiutare ad elaborare i suoi traumi e tutto il dolore. Sono certa che in tal modo potrà trovare quella serenità e quell'equilibrio che le sue vicissitudini familiari le hanno impedito di raggiungere.
Credo che lei abbia delle grandi potenzialità e sarebbe davvero un peccato rinunciarvi per non affrontare tematiche dolorose inerenti alla sua storia familiare; Intraprendere un percorso può migliorare la relazione con se stessa e con gli altri, a cominciare proprio dai suoi familiari che non devono essere giustificati, ma sicuramente inquadrati in un 'ottica di maggiore responsabilità personale.
Le faccio tantissimi auguri. Dott.ssa Daniela Noccioli.




Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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5 DIC 2023

Buonasera, innanzitutto la ringrazio per avere condiviso con noi la sua sofferenza in modo così intimo e autentico, la sua storia presenta molti momenti e contenuti dolorosi a cui lei ha dovuto far fronte quasi in totale autonomia.
Il vissuto che accusa maggiormente nel corso della sua esperienza personale, e sopratutto durante questo periodo è proprio l'ansia, che sembra essere radicata in lei da molto tempo.
Il modo in cui ha affrontato gli eventi stressanti indica che lei è in possesso di buone risorse per potersi prendere cura di se stessa e della sua ansia, in accordo con un percorso di psicoterapia per indirizzare la sua consapevolezza su ciò che l'ansia tenta di comunicarle.
Rimango a disposizione, per eventuali dubbi o chiarimenti non esiti a contattarmi.
Un caro saluto
Dott. Giacomo Ginestrone

Dott. Giacomo Ginestrone Psicologo a Torino

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5 DIC 2023

Buona sera, mi dispiace per quello che ho vissuto immagino che non sia stato facile.
Probabilmente il suo stato ansiogeno è dovuto a tutte queste sue vicende passate dolorose.

Vorrei però soffermarmi sull’ultima parte la sua lettera in cui afferma di vivere uno stato ansiogeno legato ai pensieri del tipo “se mia madre esce cosa le succederà?”, “quando vado da sola all’università cosa potrà succedere “, E afferma di trovare ansia quando pensa il proprio futuro..

Spesso capita che anche involontariamente prendiamo I nostri pensieri per verità assolute secondo la logica “se lo penso è vero“.
Questo tipo di ragionamento capita senza che noi ce ne accorgiamo e spesso è la fonte di forti Stati ansiogeni.

Questo è solo un primo spunto di riflessione.
Le consigli di iniziare un percorso terapeutico con un professionista che potrà approfondire al meglio la situazione, ad aiutarla ad avere uno stile di pensiero più funzionale ed a ritrovare la serenità.

Saluti.
Resto a disposizione.
Ricevo in presenza ed online.
Dottor Ferretti Luca psicologo psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale.
Studio Livorno/Online

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Livorno

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5 DIC 2023

Gentile sol, grazie di aver condiviso così tanto della sua storia. La pratica di mindfulness potrebbe aiutarla nel vivere nel momento presente, accogliendo le emozioni anche se paurose, imparando a non giudicarle e non giudicarsi. Una psicoterapia con pratiche di mindfulness potrebbe essere un ottimo percorso per lei.
Rimango a disposizione per eventuali informazioni.
Dott.ssa Valentina Borsari

Dott.ssa Valentina Borsari Psicologo a Mantova

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5 DIC 2023

Buongiorno Sol,
Mi spiace in quanto ha avuto un vissuto molto pesante.
Riguardo la sua ansia non credo che le esperienze dell'asilo siano pertinenti, quanto un suo continuo vissuto di " pericolo" o percezione del medesimo come tale.
L'ansia è un meccanismo di allerta e difesa che ha senso in una situazione precisa e delimitata ( es. Ansia anticipatoria prima di dare un esame), ma diventa un problema quando si cronicizza quando si presenta continuamente facendoci stare male .
Sono una mindfulness trainer ed avendo letto attentamente la sua storia, credo che a lei servirebbero delle sedute di ipnosi PNL per risolvere pregressi dolorosi e disfunzionali in breve tempo.
La mindfulness mi può essere utile per fissare le consapevolezze acquisite durante l'ipnosi PNL di richard Bandler.
Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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5 DIC 2023

Buongiorno Sol,
Ho letto con attenzione la sua domanda e credo che tutti gli elementi che fornisce siano indice di un'ottima capacità di insight.
L'ansia è un sintomo molto diffuso oggi, ma nel suo caso in particolare pare avere radici lontane, negli eventi traumatici della sua infanzia. Un episodio come quello che ricorda vividamente della malattia di mamma, è sicuramente un evento che crea insicurezza in un bambino, ad esempio, ma anche la difficile separazione dei suoi...
Credo che sarebbe molto utile per lei intraprendere un percorso di psicoterapia, che la sostenga nell'analizzare il passato per poter affrontare il futuro con maggior consapevolezza dei suoi punti di forza e rivedendo insieme le sue fragilità.
Le auguro di trovare Presto qualcuno con cui fare questo lavoro.

Laura Cargnino

Dott.ssa Laura Cargnino Psicologo a Cuneo

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5 DIC 2023

Salve Sol, mi spiace per tutto il vissuto di sofferenza di cui ci sta facendo partecipi. Se ho capito bene la sua richiesta è quella di un consiglio rispetto al percorso terapeutico da intraprendere. A mio parere la mindfullness in molti casi è utilissima ma soltanto un consulto con un professionista potrà indicarle se è la tecnica più adatta (o l'unica) che possa aiutarla. Capisco che sia contraria alla assunzione di farmaci, chiunque eviterebbe di prenderne se potesse e di solito vengono presi solo se è necessario e per il minor tempo possibile ad abbassare i livelli di ansia e permettere di poter portare avanti il percorso di cura con lo Psicoterapeuta. Le consiglio di trovare un bravo specialista e concordare con lui/lei il migliore approccio terapeutico. Un caro saluto

Dr.ssa Francesca Figliozzi Psicologo a Oristano

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