Accontentare senza che venga richiesto
Buongiorno carissimi Dottori, vedrò la terapeuta martedì prossimo.
Ho intrapreso un percorso ad orientamento Psicodinamico.
Ho avuto un infanzia difficilissima, sono una "traumatizzata.
Vengo al dunque.
Ierisera mia sorella con la quale ho un rapporto conflittuale e come mi ha consigliato la Dott.ssa devo porre dei confini ben precisi, mi ha chiamata dicendo che il suo ex marito che non vede da 20 anni è venuto a mancare. Era afflitta, sono stata ad ascoltarla e in chiusura mi ha detto: almeno sapere dove poter portare un fiore.
(Premetto che mi ha sempre sminuita, criticata e giudicata).
Cosa ho fatto stamane? Cosa non riesco a perdonarmi?
Ho chiamato il cimitero, ho chiesto se l'ex marito fosse lì. Mi rispondono di sì. Ricontatto lei spiegando che non sarà possibile neanche portare un fiore perché è stato cremato ed è in custodia presso un parente.
Lei di tutta risposta: non c'era bisogno lo facessi tu, mi sarebbe bastato chiamare la mia amica (,che lavora in un ente nazionale) e mi avrebbe detto tutto.
Sono rimasta di sasso per la sua risposta. Una risposta "respingente", così l' ho interpretata, fatti gli affari tuoi, ecco.
Mi chiedo perché m' intrometto ancora nelle sue situazioni quando sono consapevole di come mi tratta.
Me ne vergogno tanto, perché proprio ieri ho detto alla Dottoressa che la disprezzo, non ha un minimo di sensibilità nei miei confronti, qualsiasi cosa io dica o faccia non gli dà valore "lo butta giù" e quando la vedo provo disagio e sento che le mie energie vengono meno.
Perché ho fatto questo?mi sento stupida perché conosco il soggetto.
Cosa si cela dietro questo "riconoscimento" da chi non stimi affatto?
Una settimana è lunga da attendere.
Grazie a chi vorrà rispondermi!