La mia vita a rotoli per colpa di uno sguardo

Inviata da Priscilla42 · 11 mag 2020 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, ho quasi 30 anni e da quasi 10 sto con un ragazzo che mi ama e mi vuole bene, ci vede invecchiare assieme e non immaginerebbe mai di vivere senza di me. Abbiamo avuto diversi litigi negli anni, io più di una volta avevo avuto pensieri sul lasciarlo o meno, ma non ho mai detto nulla. Sessualmente parlando non lo facciamo da un anno e sinceramente a me non manca molto, anche perché negli ultimi anni la voglia era venuta meno rispetto ai primi anni. Una cosa che non riesco a buttare giù e dimenticare è stato il fatto che durante uno dei nostri primi scontri (dopo un anno che stavamo assieme), per il fatto che aveva qualche problema sul lavoro, non avevamo più l'affiatamento di un tempo e che lui non voleva rischiare di avere un tumore ai testicoli a causa mia mi ha detto che gli avevo rovinato la vita (lui è il mio primo ragazzo) con testuali parole: "Ti rendi conto che mi hai rovinato la vita? Vuoi che mi ammali? Vuoi che mi venga un tumore? Saresti contenta?". All'età di 14 anni è rimasto orfano di padre ed è rimasto profondamente segnato, sua madre ha sviluppato un attaccamento verso lui e suo fratello con premure non richieste e che a mio avviso dovrebbero cessare vista l' età dei due uomini (lui 32 e suo fratello che vive per conto proprio 40) come ad esempio le chiamate giornaliere, il fatto che gli rifaccia il letto, gli sbucci la mela a cena o che gli prepari i vestiti per andare a lavorare. Io posso capire che ci sia questo attaccamento verso i figli, ed è giusto vista la situazione, ma c è un limite a tutto e un figlio dovrebbe imparare a collaborare in casa piuttosto che farsi servire e riverire. Se si vive sotto lo stesso tetto ci si aiuta l un l' altro, infatti è per questo che in 10 anni non ho mai voluto convivere o sposarmi con lui, proprio perché non ho intenzione di servire un uomo e fargli da seconda madre. L' anno scorso mi ha delusa profondamente in quanto ha liquidato la rottura del rapporto di suo fratello con la sua ragazza con frasi come "Ma che problema c è, mica erano sposati, non avevano figli, lui si è sentito trascurato e l'ha lasciata, che problema c è?", frasi che mai mi sarei aspettata da lui, completamente prive di empatia, comprensione per una ragazza che abbiamo accolto in famiglia; era sbruffone, altezzoso, irritante. Lui poi dopo qualche mese ci ha pensato su e si è scusato motivando le frasi infelici pronunciate con un "Ho detto quelle frasi perché non ci credevo, perché io non immaginerei di fare una cosa così, io sono sicuro su noi due e so che a noi non capiterà mai una cosa simile". Ecco, detto fatto. Poco prima di Pasqua sto per salire in auto quando incrocio per strada lo sguardo di un ragazzo (conosco a grandi linee) che si gira e mi guarda fino a che non mi passa davanti in macchina e li il mio mondo crolla. Questo è un uomo poco più grande del mio ragazzo, tre anni soltanto, autonomo, scapolo, un professionista che mi ha anche aiutata in passato e che da allora rispetto molto. Non ci avevo mai pensato a lungo perché lo pensavo fuori dalla mia portata, però poi ho sentito questa sensazione che non provavo da tempo, come se la diga delle mie emozioni si sbriciolasse, ed ecco che inizio a desiderare una vita parallela con questo uomo. Passo le nottate, i pomeriggi e ogni momento libero a letto, ad occhi chiusi, a visualizzare ed immaginare come sarebbe conoscerlo, tenergli la mano, baciarli, uscirci e convivere con lui, sento vivide le sue mani, vedo il suo sorriso, i suoi occhi, lo abbraccio, sento le sue spalle e tutto questo mi dà una sensazione di benessere senza paragoni. Questa cosa ha creato in me molti problemi perché anche se non c è stato nessun tradimento o comunicazione tra me e questo uomo, io mi sento terribilmente in colpa al punto da arrivare alla crisi esistenziale, al pensiero di questi 10 anni, al fatto che non so ancora che percorso lavorativo prendere, cosa voglio dalla vita, al fatto che sento di aver sprecato questi anni in apatia e sciatteria, così riprendo in mano me stessa e ricomincio a curarmi, a volermi sentire carina e cercare un briciolo di autostima andata persa da tempo. Il problema è che ora quando esco ho questo misto di paura e desiderio di rivedere questo uomo, lo cerco nei passanti che incontro, nelle auto che mi passano vicino, guardo se vedo la sua in giro, passo davanti al suo luogo di lavoro, ma al tempo stesso ho paura a vederlo. So di non interessargli ( questo è quello che penso io) e mi arrovello il cervello sul fatto che sono una scema, che si è girato a guardarmi perché gli sono antipatica, sono ridicola, brutta o altro. Però ho preso una cotta micidiale. Il mio fidanzato viene poi a sapere tutto a forza di parlarne ecc. e mi chiede se gli ho scritto, parlato o altro ma ovviamente è stato tutto un parto della mia mente, quindi dico di no e lui lo accetta anche se non riesce a capire come mai. Io ormai, al di là di quello che ho immaginato, sento per il mio ragazzo un grande affetto ma non lo amo più come una volta. Durante l'isolamento non ci siamo visti per un po' e a me non ha pesato, anzi, se ricevevo una sua chiamata a me partiva l'ansia. Gli voglio un gran bene, fa parte della famiglia e per amor suo sono disposta a dimenticare la mia voglia di indipendenza e riprendere dove avevamo lasciato prima dell'isolamento, ma non riesco a passare sopra alla sensazione che ho provato dopo essere stata guardata dall'altro ragazzo: libertà, curiosità, novità, al fatto di essermi sentita in qualche modo interessante agli occhi di qualcun' altro. Il mio quesito sulla faccenda è questo: come posso mettere ordine nella mia vita senza far soffrire il mio ragazzo? Ha già sofferto per la perdita di suo padre, perché lo devo fare soffrire pure io? Preferisco stare male io piuttosto che saperlo in lacrime di notte, abbandonato e ferito. Non ho intenzione di mettermi con l'altro perché come dico, è molto probabile (quasi sicuro) che non gli interessi, quindi il problema non sussiste, me ne devo fare una ragione; ho solo bisogno di libertà e spazio per sentirmi donna, sicura come una volta, allegra e non con il mio marsupio di ansia appeso al collo. Quindi chiudo questa lettera con una richiesta di parere sul percorso migliore per me: devo rimanere e trascinarmi dietro il desiderio per un altro, vivendo con il terrore che ricapiti di nuovo, a vita oppure chiedo una tregua e parto alla ricerca di me stessa? Grazie e buona giornata. Cordialità

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Miglior risposta 12 MAG 2020

Buongiorno se la domanda fosse: ‘devo rimanere e trascinarmi dietro il desiderio per un altro, vivendo con il terrore che ricapiti di nuovo, a vita oppure chiedo una tregua e parto alla ricerca di me stessa?’
credo che la maggior parte delle persone le risponderebbe: parta alla ricerca di se stessa.
Lei che ne pensa di questa risposta? È d’accordo? Conoscersi e talvolta operare un cambiamento o mettersi in discussione non è una cosa semplice, ma è quello che una psicoterapia può fare. Mi chiedo: qualora in questo momento non se la sentisse, quanto potrebbe resistere in questo conflitto interno? Credo che la risposta a tutte queste domande debba cercarla dentro di sé, consapevole che a volte è necessario ‘partire alla ricerca di se stessi’ con un’attrezzatura adeguata, quella che a volte non abbiamo senza intraprendere un percorso insieme ad un professionista che ci aiuti a tracciare il percorso più idoneo a raggiungere la consapevolezza di sé e l’uso di tale consapevolezza per andare nelle direzioni più profondamente in linea con noi stessi. La saluto restando a sua disposizione per chiarimenti. Dott.ssa Daniela La Porta

Dott.ssa Daniela La Porta Psicologo a Roma

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16 MAG 2020

Buongiorno Priscilla, dalla sua comunicazione, capisco che sta vivendo in un conflitto interiore, difficile da risolvere perche non ci sono possibilità di uscita senza sofferenza. I limiti della sua relazione sono evidenti e mi sembra di capire che il suo attuale compagno è più come un fratello, e l'affetto che prova non è l'amore che si dovrebbe provare per il proprio uomo. Il desiderio di affrontare un'altra relazione le viene dall'inconscio perche in questa situazione ansiosa fatica a vivere. La scelta non sarà facile ma ritengo che opporsi al suo desiderio inconscio non farà altro che spostare più avanti nel tempo il problema. Non avendo figli, la mia indicazione è di prendersi del tempo, uscendo da questa relazione, e restando da sola per poter meglio orientare i propri desideri, con un sano egoismo che la potrà indirizzare verso la scelta definitiva. Resto disponibile per chiarimenti.

Dott. Massimo Masserini Psicologo a Bergamo

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15 MAG 2020

G.ma Priscilla, perché dovremmo dirLe cosa fare? Non è nostro compito e chi pensasse di poter decidere per Lei ha frainteso la propria professione. La Sua voglia di crescere ed andare avanti mi fa pensare alle radici degli alberi che sollevano l'asfalto. E' Sua responsabilità soffocare la Sua crescita per paura di far soffrire qualcuno o comportarsi altrimenti. Si chieda solamente quale delle Sue Parti vede più lontano nel tempo, quella legata al suo ragazzo o quella che Lei descrive come libera? N.B. Lo sguardo di un altro potrebbe essere lo sguardo di chiunque intraveda in Lei quello che Lei stessa non riesce a vedere: una Persona Interessante che merita attenzione, rispetto e, perché no, amore. Cordialmente. Ivano Ancora.

Dott. Ivano Ancora Psicologo a Torino

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15 MAG 2020

buongiorno Priscilla.
da ciò che ha scritto si sente la grande fatica del momento che sta vivendo e quindi della confusione che le impedisce di vedere chiaramente e quindi di fare una scelta.
ogni emozione che sente è legittima: l'affetto per il suo ragazzo, la paura che lui possa star male, la coerenza per i 10 anni passati insieme ma anche il desiderio, la libertà di volersi riscoprire, la curiosità di andare alla ricerca di altro. il terrore di rischiare e di perdere.
la vita a volte ci dà una mano e sceglie per noi ma per ora la sta solo chiamando e lei fa fatica a scegliere.
non lo faccio sempre ma in questo caso credo proprio che le farebbe bene essere accompagnata in questa scelta perchè temo che in qualsiasi modo lei decidesse, lasciarlo o stare con lui, lei soffrirebbe.
sensi di colpa nel primo caso e troppa paura per lasciarsi andare a cercare altro e enorme frustrazione nel secondo caso che la potrebbe portare a rovinare comunque sia la sua vita che quella del suo ragazzo. hai bisogno di vedere tutto questo e di acquisire fiducia in sè per fare una scelta e un professionista potrebbe aiutarla. io ci sono se vuole, e potrei accompagnarla. in goni caso le auguro di aver cura di sè

Dott.ssa Laura Legora Psicologo a Voghera

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12 MAG 2020

Cara Priscilla,
mi arriva fortemente l'affetto per questo ragazzo e quanto non voglia farlo soffrire. Alcuni segnali che hai elencato fanno pensare che della tua attuale relazione non sei pienamente soddisfatta. Anche il fatto che non stai più facendo l'amore con lui e che il desiderio sessuale sia calato è un segno importante che potrebbe risiedere nella monotonia del vostro rapporto. Un percorso terapeutico ti potrebbe aiutare a capire come potresti ritrovare ciò che hai provato con molto piacere guardando l'altro ragazzo, indice del fatto che è ciò verso cui vuoi tendere in questo periodo della tua vita: sentirti libera, curiosa, andare incontro al nuovo, sentirti donna apprezzata. Se fossi già consapevole che tutto ciò non lo puoi raggiungere con il tuo fidanzato accanto, penso che lo faresti soffrire ancora di più continuando la relazione con lui. Certo, non puoi evitare che stia male ma se supportato supererà la cosa. Potreste decidere anche di intraprendere un percorso di coppia in cui essere consapevoli di ciò che funziona nella vostra coppia e cosa no e comprendere se la vostra relazione può rinnovarsi con altre condizioni o decidere di lasciarvi elaborando la fine del rapporto. il tuo stare bene è importante.

Cari saluti
Dott.ssa Alessandra Xaxa

Anonimo-162687 Psicologo a Vittoria

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12 MAG 2020

Buongiorno,
dal suo lungo scritto mi sembra viva una relazione con situazioni limitanti, la paura di far soffrire il suo compagno, un desiderio di vivere, di sentirsi donna e con un marsupio di ansia, delusioni che vuole continuare a riempire. Credo che il desiderio per un altro sia lo stimolo di ciò che le manca, e ha il terrore di affrontare. Proverei a chiedere un percorso psicoterapeutico, l’aiuterebbe a conoscere se stessa più in profondità.
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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