Buonasera gentili Dottori. Sono una donna di 34 anni, convivente da 10 col mio compagno, nonché padre dei miei due figli, da 10, e sto (o per meglio dire, STIAMO) vivendo una situazione di grande incertezza e infelicità.
Io sono una persona fortemente dipendente da lui a livello emotivo, l’ho capito in seguito a un percorso di psicoterapia individuale. Allo stesso tempo sono una donna molto autocritica, tendente all’isolamento, mi pongo degli standard di comportamento e degli obiettivi alti, perché ho ricevuto un’educazione per cui l’essere “perfetta” era motivo di riconoscimento.
Lui al contrario è un uomo di 37 anni molto infantile, legato a doppio filo a dei genitori controllanti e sminuenti, che non lo hanno mai aiutato a crescere davvero. Ho lottato per anni per convincerlo ad assumersi le responsabilità di padre, è stato disoccupato per lungo tempo, per una sorta di impasse psicologico che gli ha impedito di impegnarsi nella sua professione, per paura di fallire, perché tanto “c’era papà “. Ancora oggi ha davvero tante mancanze, è leggero, è viziato, dà per scontato che a pagare l’affitto di casa,a vestire i figli e a dargli da mangiare,ad accompagnarli ovunque e a gestire la casa (oltre ad avere un lavoro film time) sia sempre io. E quel che è peggio, mi fa sentire in colpa quando gli faccio notare la su assenza, mi rimprovera di essere una persona lagnosa, eternamente infelice, e mi minaccia ciclicamente di andarsene di casa perché per causa MIA la nostra vita non è serena. Ma poi non lo fa mai. Mi sento manipolata, incompresa, ma non so decidermi a lasciarlo, sebbene sia evidente che è ciò che vorremmo entrambi. Ho paura di ferire i bambini, lui di prendersi la responsabilità della separazione, e rimaniamo a macerare in questa situazione da troppo tempo. Io nel frattempo ho paura di essere depressa, mi sento talmente sola anche nella mia stessa casa che non so a chi chiedere una mano. La mi famiglia è lontana, qui ho solamente lui, la sua famiglia e nient’altro.
Vi chiedo gentilmente un’opinione: cosa ci porta a stare ancora insieme, pur sapendo che ci stiamo rovinando la vita a vicenda?
Vi ringrazio sentitamente.
E
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29 DIC 2021
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Cara Eleren,
Seguo con attenzione la tua preoccupazione e richiesta.
Mi dispiace perché da ciò che hai esposto si percepisce e immagino il tuo disagio annesso.
Resto disponibile online se vorrai cercare di parlarne in uno spazio di ascolto e supporto.
Cordiali saluti.
17 DIC 2021
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Cara,
molte coppie credono che per il bene dei bambini si debba continuare a stare insieme.
Tuttavia, come scrive lei stessa, se continuare a stare insieme deve contribuire a rovinarvi la vita a vicenda, sarebbe importante riflettere, in un percorso psicologico di coppia, quali e quanti nodi si sono intrecciati nel vostro rapporto, tanto da parere inestricabili.
L' obiettivo di individuarli è mirato a capire se è possibile scioglierne alcuni per favorire un eventuale punto di incontro fra voi.
A questo proposito sono a vostra completa disposizione, anche online.
17 DIC 2021
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Carissima Eleren,
le risposte che cerchi sono già in quello che hai scritto. La vostra relazione non è più né realizzante né affettiva, per nessuno dei due.
La separazione non solo potrebbe fare bene ad entrambi ma potrebbe servire anche ai due figli che sicuramente percepiscono tutto quello che sta capitando senza magari capirlo.
Chiarezza, linearità e pulizia sono sempre il percorso migliore e una separazione, fatta bene, potrebbe consentire ad entrambi di intraprendere un nuovo percorso di vita.
Un sostegno con un professionista in questo momento potrebbe aiutarti ad affrontare questa situazione e a trovare la forza per uscire da, come scrivi, una situazione in cui vi state rovinando la vita a vicenda.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)
17 DIC 2021
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Gentile Eleren
non c'è una risposta semplice ad una situazione complessa come quella che ha descritto lei. Il lavoro che ha fatto su di sé sicuramente l'ha aiutata molto a comprendere le dinamiche della vostra coppia, e di come il vostro contesto familiare abbia influenzato la vostra vita; al mi sembra di comprendere che ci sia da parte di entrambi l'idea che separarsi sia la scelta giusta ma ancora non c'è ancora una strategia d'azione al riguardo, e state ristagnando, continuando a star male e farvi male.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico perché possa identificare per sé delle strategie per gestire al meglio una situazione complessa come questa, e per trovare in sé le energie per prendere le decisioni per il futuro suo e della sua famiglia.
Resto a disposizione sia in studio che online qualora volesse dedicarsi uno spazio personale di ascolto e accoglienza.
Un caro saluto
17 DIC 2021
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Eleren cara, ho abbracciato il tuo dolore. Ho sentito forte il grido di una donna che lentamente sta prosciugando la sua integrità in una relazione "sabbia mobile", dove più ti dimeni, più resti paralizzata e scendi a picco. Rileggi le parole che tu stessa hai scritto, nelle stesse trovi la soluzione a ciò che ora ti sembra bloccato e infelice. Sperare nel cambiamento di un uomo che respinge ogni tuo tentativo di responsabilizzarlo, rimbalzando su di te critiche e svalutanti giudizi è come fare un buco nell'acqua, ciò che a mio avviso è necessario fare è proteggere ciò che ora stai vivendo, riconoscerlo e dargli legittimità di esistere. Da quei sentimenti puoi partire per fare scelte sempre più vicine a ciò che autenticamente ti rende serena. La convivenza con il tuo compagno questa serenità non te la sta dando, quindi dovresti fermarti, raccoglierti e ascoltarti. Se in passato hai avuto esperienza di una terapia individuale sai quanto prezioso e salvifico sia un percorso di supporto psicologico, specie quando si vive momenti critici.
Resto a tua completa disposizione per qualsiasi altro approfondimento.
Un caro saluto.
Dott.ssa Guercioni Clarissa
17 DIC 2021
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè posso comprendere il disagio sperimentato.
Ritengo che possa essere utile un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Sarebbe opportuno, inoltre, identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che mantengono in atto la sofferenza ed impediscono di raggiungere il benessere desiderato.
Valutate l'idea di un percorso di coppia oppure di due percorsi individuali per capire quali motivazioni recondite vi impediscano il cambiamento desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL