Stai vivendo una relazione che non ti rende felice ma da cui non riesci a staccarti?

Come mai scegliamo di restare in una relazione che ci rende infelici? Affronterò i blocchi che più frequentemente incontro a riguardo. Parlerò al femminile perché mi torna meglio.

10 GIU 2020 · Tempo di lettura: min.
Stai vivendo una relazione che non ti rende felice ma da cui non riesci a staccarti?

Le relazioni che scegliamo, servono per rendere la nostra vita più bella; tuttavia a volte capita che, senza capire neanche bene come mai, si scelga di mantenere relazioni che rendono la nostra vita più dolorosa. Ci troviamo così a sentirci arrabbiati, insofferenti, frustrati e tristi per poi avere dei "picchi" di senso di colpa o di sconforto per sentirci così.

Una mia paziente una volta mi disse, parlando della sua relazione disfunzionale, che era come aver trovato un giaciglio da cui era pericoloso allontanarsi ma che alla fine ogni volta si rivelava un giaciglio spinoso.

A ciò, si deve spesso aggiungere la frustrazione di assistere allo sguardo incredulo o arrabbiato delle persone care che ci dicono: "ma chi te lo fa fare di restarci ancora?" e allora ci sentiamo ancora più soli e incapaci di uscire da quel circolo vizioso che ci sembra insormontabile.

Cosa ci blocca?

Quando gli esseri umani fanno una scelta, da qualche parte nella loro testa vedono un vantaggio nel farla. Magari non è un vantaggio chiaro e consapevole ma un vantaggio c'è. Spesso quando si parla di relazioni, il vantaggio è che in qualche modo si sta cercando di mantenere intatta l'autostima agli occhi nostri o delle persone importanti.

L'emozione che blocca è sempre o quasi la paura: del giudizio, della solitudine, di non avere la forza per superare il dopo. Spesso la paura si accompagna al senso di colpa: di aver ferito l'altra persona o deluso le persone care.

Vediamo alcune "radici" che possono tenerci lì.

  • Blocco numero 1. "Io non valgo": se abbandono questa relazione sono destinata a restare sola (spesso con l'aggiunta: "specie alla mia età") e solo l'idea fa chiudere lo stomaco. Spesso a questa credenza si accompagna anche una visione del tipo: "all'idea rimettermi in gioco in una relazione da zero mi prende malissimo". Con il risultato che la scelta è quella di accontentarsi e "tirare a campare" perché la zona di comfort rimane comunque quella minacciosa.

Riflessione: Hai diritto chiaramente di scegliere di restare; ma come ti senti all'idea di restare in quella relazione tutta la vita magari alle stesse condizioni? Le persone sono "programmate" per superare la fine di una relazione, solo che spesso non sono consapevoli di avere le risorse per farcela e l'idea di dover attraversare il dolore blocca pensando di non riuscirci; è chiaramente dolorosissimo ma ci si può fare.

  • Blocco numero 2. "E se poi me ne pento?": il terrore di chiudere una relazione per poi renderci conto che la persona ci manca ma è tardi per tornare indietro.

Riflessione: Il rischio c'è, come in ogni scelta. Tuttavia, stare male nel presente in una relazione per paura di stare male nel futuro senza relazione non ci garantisce una vita felice. Chiediamoci quindi: cosa mi mancherebbe di questa relazione? Se avessi due piatti di una bilancia e ci mettessi sopra ciò che mi mancherebbe e ciò che mi fa stare male quale pesa di più?

  • Blocco numero 3. "Sono egoista": molto frequente specie quando si ha a che fare con partner sofferenti o con passati traumatici: "è vero che mi fa star male ma con le vita che ha fatto devo fare lo sforzo di capire altrimenti sono egoista e anche io sarei l'ennesima causa di dolore per lui". Così accettiamo compromessi e trattamenti inaccettabili senza ribellarci o mettere limiti perché "del resto lui poveraccio…"

Riflessione: Vi do una notizia: se una persona si porta nel presente le conseguenze di un passato doloroso noi non possiamo rimuoverle se la persona per prima non fa qualcosa per lavorarci. Inoltre, essersi prese un impegno nel passato in una relazione che ci andava bene non vuol dire dover mantenere quell'impegno nel presente se quella relazione ci fa stare male. Ci spaventano le parole: "io in te ci avevo creduto" o "pensavo che tu fossi diversa" o "mi hai delusa; anche tu sei come tutte" ma vale davvero la pena continuare ad essere infelici per non passare da quelle che non sono state di parola? La coerenza è molto sopravvalutata nelle relazioni perché tiene conto solo della ragione e non dell'emozione… Spesso a questo blocco si lega l'aver respirato nelle famiglie di origine la "cultura del sacrificio" in cui si era considerate "persone serie" se si dedicava la vita al lavoro e alla cura della famiglia mettendo completamente in secondo piano i propri bisogno. Una vita passata a sacrificarsi però è la vita che davvero desideri?

  • Blocco numero 4. "Se è stato bello in passato può tornare ad esserlo in futuro": questa visione è molto pericolosa perché spesso si associa alla credenza: "forse ho sbagliato qualcosa io senza accorgermene". Così si comincia a credere che se non ci sentiamo abbastanza desiderate, considerate e amate è perché abbiamo fatto qualcosa o siamo diventate qualcosa che ha rovinato la relazione…ma non ci siamo accorte di cosa. Si vive così nell'attesa che la storia dolorosissima che si sta vivendo adesso possa tornare ad essere quella di un tempo…se solo lui cambiasse o io trovassi la chiave per farlo tornare quello che era.

Riflessione: In questo caso si rimane per dimostrare che siamo quelle di sempre, capaci di farci amare e desiderare…e in ultima analisi per dimostrare (a chi?) che non siamo sbagliate. Qui si corre il rischio di confondere opinione con verità: se lui mi dice che "me la prendo troppo" o "esagero" o di "farmi una risata" di fronte a battute bastarde, se non ho un'autostima solida posso correre il rischio di crederci e fare due cose: non dire più nulla quando mi sento infastidita e cercare di indovinare sempre la cosa giusta da dire o fare. Questo provoca uno stato di tensione continua e di infinita solitudine. Amare significa accettare una persona per quello che è. Questo non vuol dire accettare tutto e farsi andare bene tutto…ma una persona che ci corregge continuamente, cosa ci sta a fare con noi? E a noi come rende felici una persona che ci corregge continuamente?

  • Blocco numero 5. "Non posso accettare di aver buttato tutti questi anni": visione altrettanto pericolosa perché restare ci dice che, in qualche modo, non abbiamo fallito o non abbiamo fatto un errore di valutazione.

Riflessione: Le persone cambiano, i bisogni cambiano e le emozioni anche. Quando ho fatto la scelta di intraprendere una relazione potevo avere visioni diverse, bisogni diversi e speranze diverse. Le condizioni però cambiano. Non è che giurarsi amore eterno "per tutti i giorni della nostra vita finchè morte non ci separi" voglia dire necessariamente che in quella relazione saremo sempre felici di restarci. Questo vuol dire che siamo cambiati; le persone cambiano nella loro vita, i bisogni cambiano. Siamo davvero sicure che valga davvero la pena essere infelici perché ormai ci siamo prese un impegno?

Non ho la presunzione di aver esaurito tutti i blocchi possibili sul perché si rimane in una relazione che ci rende infelici, le persone sono tante e i blocchi soggettivi, ma spero di avervi dato qualche strumento di riflessione.

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Scritto da

Dott.ssa Luisa Fossati

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Commenti 23
  • Sonia

    Come può spiegarmi il perché non riesco a chiudere il mio matrimonio accettando la tristezza di un rapporto che però mi da la serenità di non provocare dolore alle persone che rimarrebbero coinvolte in questa separazione? (non parlo del marito perché a lui non interesserebbe se io andassi via)

  • Sabi

    A volte non cambi le dinamiche sbagliate della tua vita perché sei “tossico”…è come la droga, ti fa male, ma non vuoi saperlo e non vuoi smettere…ti accontenti delle briciole. Eppure nel profondo sai che l’unica cosa da fare è andare via. Vorrei trovare il coraggio di darmi altre opportunità per poter vivere una vita normale. Perché normale è avere accanto qualcuno che vuole renderti felice, che non ti svaluti sempre, ma soprattutto normale è essere una persona che si ama così tanto da volere il meglio per se stessi o semplicemente avere l’opportunità di potersi sentire sereni. Con alti e bassi. Ma sereni.

  • M dampolo

    La mia storia andava benissimo ,ma da quando c siamo spostati c sono tantissimi incomprensioni ,mia moglie e sempre arrabbiata non scherza ,non ride ,si lamenta sempre e vede tutto storto ,ed io sto arrivando Al punto d pensare e lasciarla perché non si può vivere ogni giorno infelice e pensieroso,non so come.fargli capire che deve cambiare

  • Paliotta Annalisa

    A volte le persone rimangono in storie sbagliate proprio perla paura di non rimanere da soli forse è meglio quando bisogna essere infelice vicini a persone sbagliate io a quasi 50 anni mi ritrovo da sola e mi chiedi dove ho sbagliato

  • marco

    Ma perche' parlate sempre al femminile, come se solo le donne fossero vittime sacrificali di relazioni sbagliate. IO personalmente ho potuto costatere che per loro e' molto piu' facile troncare drasticamente un rapporto e le motivazioni , vere o meno sono sempre due : mi ha tradita o : e' un violento.

  • Max

    Leggendo sono d’accordo con tutto ma penso che se una persona è infelice non necessariamente proviene dalla relazione oppure dal partner. Se questo allontanamento emotivo avviene all’improvviso oppure è un pattern bisogna rifletterci, ma spesso le persone non ci vogliono pensare perché è un problema interiore ed è più facile dare la colpa all’altro e andare avanti. Va bene pure quello immagino ma così si creano traumi su traumi e le relazioni diventano sempre più tossiche oppure non si fa che passare da un partner ad un altro creando ulteriori stati emotivi scombussolati Se una persona cerca di allontanarsi dovrebbe chiarire subito cosa sta succedendo e cosa intende fare con questa emozione perché lasciarla li oppure pretendere il partner faccia qualcosa non è giusto neanche per lo stato emotivo dell’altro. Infine una riflessione sul punto 4. Nella vita devi cercare di migliorare sempre, la mia ex sapeva di esprimersi male, ma proprio male e io restavo di ghiaccio. Quando le cose si calmavano lei diceva meglio esprimersi così che non dire niente, ma quando le facevo notare era come se gli davo una colpa che non aveva oppure ero troppo sensibile. In una relazione si lavora duramente per vederla crescere in meglio, se si hanno dei problemi interiori troppo evidenti (li abbiamo tutti) bisogna lavorare su se stessi prima di creare ulteriori traumi a voi stessi e alle altre persone. La cosa più brutta? Ci siamo raccontati tutto, tutti i traumi che avevamo subito nella vita passata e non abbiamo avuto l’intelligenza e la maturità di salvaguardaci, di curare l’affetto e l’amore verso di noi.

  • Daisy

    Mi sono resa conto che senza volerlo ho usato più volte frasi manipolatorie nei confronti della mia ex e lo stesso ha fatto lei con me Mi ha lasciata da pochi giorni dicendo che non stava più bene, e ha ragione erano mesi ormai che non stavamo più bene La nostra era diventata una relazione tossica. Probabilmente anche dipendenza affettiva da parte mia, tutto si è rovinato quando mi ammalai di covid e essendo sola mi appoggiai a lei più del dovuto, da allora è tutto un cercare di risistemare la nostra relazione Io la amo e sono convinta che anche lei mi ama, però non stiamo bene insieme La mia domanda è se potremmo tornare ad essere felici insieme, se potremmo smettere di essere tossiche l'una per l'altra.

  • Carmela Marinelli

    Vorrei tanto lo capisse la persona che ho frequentato per 4 mesi... Ho chiuso la frequentazione in modo forte tanto quanto è stata la nostra storia di soli 4mesi...breve ma talmente intensa da fare mpazzire tutti e due. In breve ci siamo conosciuti su instagram... Lui fidanzato ma con una relazione malata e ripresa dopo un pò di tempo separati... Lei lo ha lasciato per un mese ma si sentivano cmq, non so che senso abbia se erano in pausa di riflessione. Pochi giorni fá gli chiedo se con lei era tutto apposto e lui mi risponde "si va avanti" E io richiedo "ti ha perdonato? State di nuovo insieme" E lui mi risponde "mi manchi tvb". La sua risposta celava un si che nn mi avrebbe mai detto xk sapeva benissimo che me ne sarei andata via se si fosse rimesso con lei... Abbiamo costruito in 4 mesi piú noi due che con lei in 1 anno...non ha e non avrá mai il coraggio di lasciarla perchè la conoscono tutti e lui ha quasi 40 anni e si deve sistemare... Poi i genitori... Gli amici...che fanno di tutto per farli sposare... La figura del bravo ragazzo che si sacrifica per gli altri e che non farebbe mai male ad una donna...però in parte ne ha fatto a me anche se diceva di stare bene e provare qualcosa per me...ma io avevo troppe aspettative e in pratica mi son delusa da sola....cmq il suo cuore e il suo pensiero non ha importanza deve pensare a cosa penserebbero poi gki altri se lui la lascia....sarebbe immorale e lo metterebbero al patibolo....la sua felicità sempre all'ultimo posto non vale nulla.....allora ho capito e ho deciso di troncare prima che fosse troppo tardi xk io non posso combattere contro la sua fidanzata che nn lascerá mai...magari se ci fossimo conosciuti prima sarebbe stato diverso... Lui disse che molto probabilmente saremmo giá fidanzati da molto... Ma non è cosí... Ho troncato io e sto cmq male forse anche piú di quanto sarei stata male se mi avesse lasciata lui... Gli dissi meglio single e felice che accoppiata e infelice per tutta la vita.....Passerá? Spero di si... forza e coraggio sempre...

  • Michele Rossi

    Il mio rapporto lo rivedo in alcuni di questi blocchi sia dal mio punto di vista, sia anche dal punto di vista di mia moglie. Cerchiamo comunque di parlare e discutere della nostra relazione. Mi dispiace non aver letto niente sulla questione figli perché i blocchi affrontati sono davvero ben spiegati.

  • Carla filippi

    Grazie dottoressa per questo articolo che trovo illuminante... Sono assolutamente d'accordo perché questi blocchi li ho sperimentati sulla mia pelle e sono quelli descritti da lei... Io I sono allontanata e separata dopo 37 anni di matrimonio a 61 anni.. È stato difficile ma riprendersi la dignità è stata una botta di autostima... Grazie


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