Maternità: la sindrome della leonessa

Solitamente, queste donne sono ossessionate dai pericoli che possono colpire il figlio, in primis dalle malattie.

1 AGO 2017 · Tempo di lettura: min.
Maternità: la sindrome della leonessa

Sei estremamente gelosa del rapporto con tuo figlio? Lo proteggi ossessivamente dalle altre persone? Potresti soffrire della cosiddetta "sindrome della leonessa".

Il mondo della natura ci regala moltissimi esempi di come possa funzionare il rapporto fra madri e figli. Proprio da uno dei felini più imponenti del mondo proviene il nome di una distorsione della percezione che può colpire alcune madri: la "sindrome della leonessa". La femmina di questo animale è una madre estremamente protettiva nei confronti dei suoi cuccioli, tanto da aver dato il nome a un comportamento umano, quello delle madri che soffrono di estrema gelosia nei confronti del rapporto con i propri bambini. Si tratta di un comportamento ossessivo che non lascia spazio alla razionalità e al buon senso.

Quali sono i campanelli d'allarme di questa sindrome?

In generale, la madre diventa enormemente gelosa del suo rapporto con il neonato e tende a proteggere in maniera ossessiva i propri figli. Per questo, non accetta nessun consiglio proveniente dall'esterno, in quanto si sente l'unica persona a poter prendere decisioni corrette per il proprio bambino. Questo attaccamento al neonato si trasforma in patologico, per cui tende ad allontanare con rabbia tutte le persone che possono, secondo il suo parere, arrecare pericolo al neonato, compreso il partner. Per questo, la sindrome da leonessa non è una condizione che nuoce solamente alla madre o al figlio ma anche all'equilibrio della famiglia.

Il problema principale delle donne che soffrono della sindrome della leonessa è che non si rendono conto di star vivendo una condizione patologica e, per questo, sono sempre sulla difensiva, aggredendo qualsiasi persona possa avvicinarsi o dare consigli rispetto al neonato. Solitamente, queste donne sono ossessionate dai pericoli che possono colpire il figlio, in primis dalle malattie, evitando addirittura che altre persone tocchino il bambino. In qualità di madri, inoltre, sono ossessionate anche dall'idea che qualcuno possa impadronirsi del suo ruolo materno. Questa gelosia, infatti, si inasprisce se il bambino dimostra di provare affetto verso altre persone.

Questa sindrome non può essere spiegata solamente attraverso il normale senso di protezione che ogni madre prova nei confronti di suo figlio. Gran parte di questa insicurezza, infatti, proviene probabilmente dal periodo della gravidanza e da tutte le speranze e le paure che la donna ha provato durante questa fase.

Come superare la sindrome della leonessa?

La sindrome della leonessa è facilmente riconoscibile dal di fuori ma non dalla persona che ne soffre. Una delle persone probabilmente più colpite dalle conseguenze di questa distorsione è il partner che ha il compito di non sottovalutare la situazione e di cercare di aiutare la sua compagna. Il principale alleato è la comunicazione: cercare di rassicurare il paziente è fondamentale per far in modo che riduca la paura del distacco dal proprio figlio. L'insicurezza, infatti, è alla base della sindrome e, per questo, sono necessari tempo e pazienza per poterla superare.

Se le rassicurazioni del partner non bastano, è preferibile richiedere l'aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta che possano aiutare la paziente a perdere il timore del distacco, a intraprendere un rapporto più sano con il proprio figlio e a ritrovare l'equilibrio famigliare.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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Commenti 1
  • Andrea Miccoli

    Questa malattia sta distruggendo la mia famiglia con una moglie malata dal giorno in cui è nato il figlio. Non si rende conto del danno che sta causando alla vita famigliare.

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