La Mindfulness: la consapevolezza del momento come elisir del benessere

L'epifania del nuovo anno porta con sé una ventata di buoni propositi: lunghe liste di aspettative e desideri sono per ciascuno gli ingredienti essenziali affinché i 12 mesi a venire abbiano una tonalità positiva e ottimistica. Ma fermiamoci un attimo a riflettere. La maggior parte delle volte il fallimento di questi progetti e ambizioni a lungo termine è insito nel modo in cui affrontiamo la quotidianità delle piccole cose; il proiettarsi verso realizzazioni utopistiche e il tran tran che la routine ci impone rompono l'equilibrio e l'armonia col tempo e lo spazio in cui siamo immersi. Avviene come uno scollamento con la realtà per cui si fatica in modo smisurato ed eccessivo a raggiungere piccoli e grandi traguardi; si perde l'essenza del momento.

Di qui nasce la "magia" (come amo definirla) della Mindfulness, ossia della presenza mentale. In parole più semplici, si tratta della capacità di essere presenti a sé stessi, di esser consapevoli e attenti al momento presente man mano che passa e si realizza. È il principio della meditazione buddista, fatto laico, ossia utilizzato in contesto clinico applicando i benefici che solo l'acquisizione della consapevolezza del sé ha sul corpo e sulla mente, dal talentuoso ricercatore Jon Kabat Zinn. Egli sperimentò l'effetto benefico che aveva il riportare l'attenzione al corpo, ai processi percettivi e alle cose nella loro essenza di base in pazienti fortemente stressati ( stress che prolungato innescava modalità di risposte automatiche affini a patologie fisiche e psichiche). Zinn notò che solo interrompendo questo "pilota automatico" era possibile smettere di "reagire" e incominciare a "rispondere". La definizione di Mindfulness da lui proposta fu :"la consapevolezza e attenzione intenzionale nel momento presente ".

Per meglio capire queste parole propongo un esempio banale: pensiamo a due situazioni: com'è mangiare velocemente un panino mentre lavoriamo al pc e fermarsi a gustarne ogni boccone, assaporarne l'odore, il gusto, la consistenza, la sensazione. Nel primo caso, mangiando senza attenzione, è molto facile che ben presto ci torni la fame; in realtà siamo insoddisfatti per non aver gustato il cibo e tentiamo di ri-appagare quella sensazione. Nel secondo, mangiando con attenzione e consapevolezza, sentiremo di più se quel panino soddisfa la nostra fame e sapremo meglio cosa ci chiede il corpo. Questo riferimento (assolutamente calzante per i fallimenti nelle diete!!!) può esser generalizzato a tutto ciò che facciamo. Ma l'attenzione non basta, consapevolezza significa percepire, con la maggiore ampiezza di sfumature possibili cosa sperimentiamo nell'atto presente non tralasciando che ciò comporta una piena e vera consapevolezza di sé. Un' altro aspetto da sottolineare è che il presente, con la sua mutevolezza è l'unico tempo in cui possiamo avere un'esperienza. Il passato è ricordo, il futuro aspettativa, ma solo il presente ci offre l'opportunità dell'agire come punti di svolta; se viviamo intrappolati nel ieri o nel domani rischiamo di non accorgerci delle occasioni presenti.

La Mindfulness viene usata nei contesti psicoterapici per pazienti con disturbi psichici maggiori ma viene intesa in termini più ampi come uno stile di vita proprio delle persone che sono disponibili a prendersi cura di sé e cogliere la qualità del tempo. La ricchezza e la preziosità di questo modus operandi sta nel fatto che offre una chiave di lettura della realtà alla base non solo del benessere fisico e psichico ma anche e di conseguenza del successo personale.

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