Il falso mito dell'alchimia

Il mito dell'alchimia viene spesso utlizzato come giustificazione per sopportare e mantenere in vita rapporti disfunzionali e relazioni tossiche.

17 DIC 2021 · Tempo di lettura: min.
Il falso mito dell'alchimia

Il mito dell'alchimia viene spesso utlizzato come giustificazione per sopportare e mantenere in vita rapporti disfunzionali e relazioni tossiche.

Nella mia esperienza professionale ho ascoltato molti racconti di persone che utilizzavano la sensazione di alchimia (magia amorosa) come grande motivazione che le spingeva a continuare una relazione che, sebbene razionalmente facesse buchi da tutte le parti, non riuscivano a interrompere.

Frasi del tipo :

  • "quello che provo con lui/lei non riesco a provarlo con nessuno",
  • " sono certo che sia l'amore più grande della mia vita",
  • " fin dal primo momento che l'ho conosciuto/a ho provato una forte attrazione",
  • " mi fa sentire vivo/a"...

...diventano l'unica ragione a cui aggrapparsi, immolandosi a credenze fortissime che rappresentano l'unica spiegazione che porta ad accettare una relazione ad intermittenza, un amore tossico e malato, dove la sabbia mobile emotiva è all'ordine del giorno.

La relazione tossica infatti è caratterizzata da intermittenza costante, dal paradosso "ti amo/ti odio", dalla presenza/assenza, dalla disponibilità/indifferenza, dalla dolcezza/freddezza che attira gradualmente in un vortice emotivo sacrificante e crea dissonanza cognitiva che alimenta la dipendenza affettiva. Ecco perchè può durare anche anni, ed è difficile chiudere.

Ma che cosa si nasconde dietro a questa modalità relazionale disfunzionale? Perché si rimane attaccati a qualcuno che sfugge, umilia e distrugge?

Alla base del mito dell'alchimia amorosa, del colpo di fulmine o dell'attrazione fatale possiamo individuare due dinamiche relazionali inconsapevoli: rifiuto o ribellione.

1) rifiuto: il rifiuto del partner trasmette un senso di familiarità perché è simile a quello sperimentato durante l'infanzia. Improvvisamente può dirti che non ti vuole più, non ti ama più o ti lascia perché meriti una persona migliore di lui/lei...

Un partner rifiutante attiva un meccanismo che risale ai tempi dell'nfanzia, generalmente potrebbe trattarsi del rifiuto sperimentato da piccoli, quando era necessario fare o non fare qualcosa per sentirsi amati e attrarre l'attenzione, fa rivivere un momento che è familiare a livello inconscio, sembra magico perché attiva vecchie sensazioni che hanno radici molto forti, magari proprio quel sentirsi di valere poco...

2) ribellione: se si tratta di relazioni con un forte senso del proibito, ricordano una versione contemporanea dell'antica ribellione verso i genitori, quando dovevi fare qualcosa di proibito per sentirti viva e affermare la tua identità.

In pratica, in entrambi i casi si tratta di vecchi copioni relazionali di rifiuto o ribellione messi in atto in modo inconsapevole. Ed ecco che in nome della chimica si costruiscono romantici colpi di fulmine che in realtà sfociano poi in relazioni tossiche e maltrattanti.

Attenzione: percepire una forte alchimia nei confronti di un partner non significa che questi sia un narcisista, il colpo di fulmine avviene anche nelle relazioni sane. Bisogna saper distinguere perché se si tratta di una relazione tossica vivrai costantemente nella sofferenza, mancano quindi il rispetto, la reciprocità e vieni manipolato/a ad uso esclusivo della sua soddisfazione.

Quando ti ritrovi ad accettare di essere maltrattato/a, deriso/a, umiliato/a, preso/a in giro dal/la partner e accetti tutto in nome della chimica, in questo caso il mito dell'alchimia ti sta imprigionando in una relazione tossica che potrà solo farti soffrire.

 

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Scritto da

Dott.ssa Sossai Roberta

Bibliografia

  • Pamela C.Regan, "The mating game"
  • Robin Norwood,"Donne che amano troppo"
  • Silvestro Lo Cascio "Innamorarsi di uno psicopatico, le relazioni patologiche in psicoanalisi e nel cinema"

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