Gli estremismi a tavola

Si può essere estremisti a tavola? La risposta è si.

5 APR 2016 · Tempo di lettura: min.
Gli estremismi a tavola

Facciamo un focus sugli estremismi che possiamo trovare a tavola ponendoci qualche interrogativo.

Cosa è il cibo?

Cibo s. m. [dal lat. cibus]. – 1.Nome generico per indicare tutto ciò che si mangia.

Secondo il dizionario Treccani il cibo rispecchia una visione prettamente biologica secondo la quale il cibo non è altro che il carburante che permette al nostro organismo di restare in vita. In realtà sappiamo che non si limita a questo.

Che rapporto hanno gli Italiani con il cibo?

L'Italia è conosciuta internazionalmente come la Patria del buon cibo e della dieta Mediterranea giudicata da numerosi esperti di nutrizione come sana ed equilibrata. Gli Italiani tuttavia sembrano aver dimenticato la cucina contadina tradizionale e genuina, fatta di prodotti freschi, pesce, verdure, frutta e cereali integrali, con evidenti conseguenze a carico della salute della popolazione.

Il rapporto Unicef del 2014, in collaborazione con l'Istat, mostra che anche l'Italia è stata contagiata dalla "silente epidemia globale" di cui parla l'OMS: il 32% della popolazione è in sovrappeso e l'11% è obeso. In poche parole 4 Italiani su 10 sono in eccesso ponderale.

Cosa è accaduto in questi ultimi sessant'anni?

Da quando la televisione è entrata nelle nostre case e la pubblicità ha iniziato a bombardarci di spot da ogni dove gli italiani hanno iniziato a scoprire di avere nuovi bisogni.

"Troppe cose da fare e troppo poco tempo", sembra ormai un mantra che ci ripetiamo ogni giorno e quindi per mantenere il ritmo abbiamo bisogno di cibi industriali: surgelati, precotti, confezionati o take away.

Per mantenere dei costi contenuti i generi alimentari industriali vengono prodotti con materie prime scadenti e devono essere addizionati con esaltatori di sapidità chimici che stuzzicano il palato e creano dipendenza.

Le nostre sensazioni vengono giornalmente alterate: non riusciamo a non aggiungere sale e zucchero nelle nostre pietanze, non sappiamo più riconoscere un alimento genuino da uno manipolato.

In questa situazione in cui ci ritroviamo con nuovi bisogni da soddisfare e sensazioni alterate arriva una nuova emozione: la paura che unita alla confusione getta tutti nello smarrimento.

Più volte le cronache italiane hanno visto protagonista la Guardia di Finanza indagare su come la camorra controlli l'intera filiera di numerosi prodotti che finiscono sulle nostre tavole, vengono scoperti capannoni di cibi scaduti riciclati come nuovi, sequestrato cibo in putrefazione destinato ad essere messo in commercio nei supermercati. A questo si aggiunge l'allarme dato dagli animalisti sulle condizioni lager degli allevamenti nonché scoperte su correlazioni fra il consumo di diversi cibi e malattie.

In questo mix di paura, senso di poca protezione, sensazioni alterate, confusione, mancanza di fiducia, l'unica via di salvezza è il Controllo. Più lo usiamo più possiamo essere sicuri che il cibo che ingeriamo non ci ucciderà.

Cosa succede però quando utilizziamo troppo controllo legato al cibo?

Il rischio è di ritrovarci intrappolati in estremismi rigidi che possono cambiare del tutto la nostra vita soffocando la ricchezza delle nostre sensazioni e emozioni.

Vediamo in particolare quali sono i consumatori più estremisti, quelli cioè che scelgono di non essere onnivori.

I Flexitariani: sono vegetariani che, di tanto in tanto, mangiano carne e pesce se si trovano in situazioni in cui non ci sono alternative.

I Vegetariani sono tutti coloro che non mangiano carni rosse, bianche e pesce.

I Vegani sono tutti coloro che rifiutano lo sfruttamento degli animali e pertanto non mangiano carni bianche, rosse, pesce e derivati animali come latte, uova, e basano la loro alimentazione su cereali, legumi, verdura, frutta e semi.

Gli Edenici mangiano solo verdura e frutta. Evitano carni bianche e rosse, spezie, condimenti e alcol.

I Crudisti vegani sono i vegani che si cibano principalmente di vegetali crudi non sottoposti ad un riscaldamento oltre una certa temperatura per non perdere le proprietà di attivazione enzimatiche nel nostro corpo.

I Fruttariani non mangiano tutti gli alimenti di origine animale e tutti prodotti vegetali che non derivino dai frutti. All'interno della corrente di pensiero esistono numerose sotto-varianti.

Gli Ehretici sono i seguaci di Arnold Ehret che basano la vita sull'adozione di una dieta simile a quella dei fruttariani ma che evita tutti gli alimenti che produrrebbero ciò che Ehret definisce "muco".

I Locavori sono i sostenitori del cibo a Km 0. Il cibo consumato deve essere prodotto nel giro di un centinaio di chilometri. Questo favorisce l'assoluto controllo e la sicurezza sulla provenienza e la tranquillità nel non aver contribuito all'inquinamento riducendo l'emissione di CO2 nel trasporto.

I Macrobiotici sposano la filosofia macrobiotica basata sull'equilibrio tra le forze antagoniste e complementari dello Yin e Yang. È importante conoscere la combinazione qualitativa e quantitativa tra i diversi cibi (considerandone suono, colore, forma, aroma, odore) ed è importante anche la sequenza di immissione del cibo nella bocca secondo un ordine preciso.

I Freegan sono coloro che non vogliono sentirsi responsabili dello sfruttamento del pianeta, o così mi spiegava Adam, il mio amico freegan quando gli ho domandato perché mangiasse solo gli scarti dei piatti al ristorante.

I Paleo cercano di replicare oggi un tipo di alimentazione simile a quella degli uomini del pre-neolitico, ad esempio si nutrono carne cruda.

I Melariani mangiano solo mele e evitano di mangiare altro per non arrecare sofferenza alle piante.

I Respiriani sono i più estremi di tutti: vivono solo di respiro e luce.

Quali rischi possono correre gli estremisti a tavola?

Il rischio più comune è quello di cadere nell'ortoressia, un disturbo del comportamento alimentare a carattere ossessivo-compulsivo che indica l'ossessione psicologica per il mangiare sano.

Quali caratteristiche ha l'ortoressa?

  • Aumento esagerato del controllo sul cibo, sulla tipologia,sul dove acquistarlo, sulle modalità di cottura.
  • Chiusura totale delle sensazioni: non scelgo ciò che mi piace, ma ciò che mi fa star bene.
  • Pianificazione settimanale e ossessiva dei pasti.
  • Utilizzo di grande parte del proprio tempo alla coltivazione del cibo sano.
  • Difficoltà relazionale causata dalla difficoltà sociale di rispettare sempre tutte le regole auto imposte.

Esiste anche una forma di estremismo all'opposto?

Purtroppo si, e vi si ritrovano tutti coloro che:

  • sono malnutriti perché mangiano "cibo spazzatura" quasi quotidianamente;
  • decidono "per principio" di ignorare le raccomandazioni del WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro) che dà delle linee guida salutari o le indicazioni del OMS giudicandole "stupidaggini":
  • mettono a rischio la propria salute consapevolmente o inconsapevolmente.

Spesso sono persone che:

  • soffrono di fame emotiva;
  • hanno disturbi legati al Controllo sottoponendosi a diete rigidissime non salutari alternandole ad abbuffate incontrollabili (Binge Eating Disorder);
  • fanno uso di farmaci per il controllo del peso e lassativi;
  • non assumono le sostanze nutritive necessarie per restare in salute;
  • sono sottopeso, in sovrappeso o obese.

In medio stat virtus

La virtù sta nel mezzo dicevano i saggi. E ciò vale anche a tavola. Non c'è niente di più bello della possibilità di riscoprire il gusto per il cibo sano e naturale, preferendo una dieta mediterranea, ma senza tralasciarsi la possibilità di scoprire il gusto del cibo degli altri Paesi: Cinese, Giapponese, Messicana etc.

Prediligere metodi di cottura più sani nella maggior parte dei casi, ma senza rinunciare al barbecue con gli amici; lasciare che le nostre sensazioni ci guidino su ciò che ci piace mangiare quel giorno e non stilare i menu rispetto alle nostre rigidità; prediligere alimenti freschi da cucinare espressi, ma ricorrere al take away e ai surgelati in caso di bisogno; mangiare moltissime verdure ma mai perdersi una fetta della torta di compleanno di vostra madre.

In due parole lasciate che morbidezza, elasticità e flessibilità entrino nella vostra vita permettendo alle vostre sensazioni di guidarvi verso il vero benessere e piacere.

Se ritenete tutto questo troppo difficile potete rivolgervi ad uno psicologo o a uno psicoterapeuta funzionale che vi può aiutare a risolvere un disturbo alimentare, a recuperare la fame biologica e contrastare la fame emotiva che può verificarsi congiuntamente alla presenza di stati d'animo come la rabbia, la paura e l'ansia, il senso di vuoto interiore, la noia e la solitudine, dando quindi al cibo la giusta importanza e ritrovando l'equilibrio e l'amore per se stessi.

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Scritto da

Dott.ssa Germana Pagliaro

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Commenti 1
  • Stefania Centonze

    Bisogna mangiare un po' di tutto, allora anche un po' di cane, gatto, pavone e topi, con la colla e la trappola insieme, ma attenzione senza esagerare. Quando si parla di nutrizione siamo tutti nutrizionisti!

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