Disturbi alimentari e gli elementi di dissociazione del proprio corpo

All'interno della patologia dei disturbi del comportamento alimentare è importante riconoscere quegli elementi di dissociazione per poter trattare in modo adeguato il disturbo

5 MAG 2016 · Tempo di lettura: min.
Disturbi alimentari e gli elementi di dissociazione del proprio corpo

La dissociazione nei disturbi alimentari fu inizialmente identificata da Pierre Janet, il quale, per primo, studiò la relazione tra le esperienze traumatiche e la dissociazione. Janet (1965) affermò che la dissociazione è un importante risposta psicosomatica nei confronti di un evento traumatico percepito come soverchiante.

I ricordi e le idee associate a tale trauma possono separarsi dalla consapevolezza portando ad una organizzazione dissociata della mente e ad una varietà di sintomi dissociativi. Nei disturbi del comportamento alimentare, il comportamento alimentare dissociato può essere colto a livello somatico, come quando pazienti con anoressia nervosa pongono il loro disordine alimentare attraverso cambiamenti nel loro corpo come variazioni di peso e della forma fisica, e in cambiamenti nelle funzioni fisiche come la mancanza di ciclo mestruale dovuto a tale disturbo. Questi aspetti si configurano durante lo sviluppo della malattia e come risultato della restrizione alimentare.

Anche nella Sindrome da alimentazione incontrollata (BED) e nella Bulimia Nervosa, il corpo cambia come risultato delle abbuffate e del vomito.

Come si percepisce la dissociazione?

La dissociazione può essere colta attraverso lo scarso livello di consapevolezza, tipico di questi pazienti, nel considerare il proprio corpo come parte di se stessi. Nei pazienti con disturbi alimentari alcune parti sono dissociate dal corpo e, nei casi più gravi come di anoressia nervosa, o disturbo da alimentazione incontrollata, è molto difficile trovare parti che non rifiutino il corpo e che vogliano sentirsi un tutt'uno con esso. Il corpo è il nemico e questa è la ragione, per cui vogliono dissociarvisi. Un esempio a riguardo può essere esemplificato da affermazioni come: "E' come se sentissi che il corpo non sono io, è come se fosse una carcassa nella quale vivo", "sono intrappolato dentro a questo corpo, voglio liberarmene, uscire, ma non riesco" oppure "il vero me è la persona che si trova all'interno del corpo nel quale sono rinchiuso".

Altro modo per identificare la dissociazione è attraverso il rifiuto che i pazienti sviluppano verso il loro corpo. Ciò è coerente con i loro comportamenti autodistruttivi che li portano verso un doppio significato "dell'essere": da una parte essere capaci di sentire il proprio corpo e, dall'altra, incanalare la rabbia che provano verso quest'ultimo. Dopo Janet, l'interesse verso il concetto di dissociazione nei Disturbi Alimentari scompare per più di mezzo secolo. Nel 1979, lo psichiatra inglese Russel identifica la presenza di parti dissociative nei pazienti con BN. Torem (1986) pone l'accento sull'importanza di un'esplorazione sistematica dei sintomi dissociativi nei pazienti con disturbi alimentari.

L'importanza di riconoscere la dissociazione diventa chiara, considerata la frequenza con la quale essa si presenta. Nell'alimentazione incontrollata e durante il ciclo abbuffata-eliminazione, durante il quale i pazienti descrivono parti dissociative, molto spesso narrano di come si sentano completamente disconnessi mentre si abbuffano e mentre vomitano.

Autori come Everill, Waller, e Macdonald (1995) ritengono la presenza di una sintomatologia dissociativa nella bulimia sia un indicatore di una storia di traumi precoci o di lutti significativi che collegano la presenza della dissociazione al trauma, come già aveva ipotizzava Janet.

Possibili cause

Molti di questi studi che si sono concentrati sulla presenza di dissociazione nei disturbi alimentari si focalizzano in modo particolare sulle storie di abusi avvenute nell'infanzia come base per lo sviluppo di queste patologie. Tuttavia, anche la trascuratezza, l'eccessivo controllo parentale, l'inversione di ruolo, l'abuso emotivo, o l'abuso di potere possono degenerare e rivelarsi fattori di rischio importanti per lo sviluppo di disturbi alimentari e dissociazione.

È incluso tra i fattori di rischio anche un tipo di trauma che spesso viene sottovalutato nonostante sia strettamente associato ai disturbi alimentari: quello che viene chiamato "trauma nascosto". Esso fa riferimento ai silenziosi e invisibili traumi quotidiani: trattamenti medici, stili di educazione o un legame di attaccamento insicuro verso la figura di riferimento primaria. È possibile nascere e crescere in una famiglia amorevole e accudente ed avere un'infanzia apparentemente normale e tuttavia essere traumatizzati.

Per questa ragione, riconoscere questo tipo di trauma è fondamentale per una lavoro con i disturbi del comportamento alimentare, poiché facilita la comprensione del funzionamento dei mondi interiori di questi pazienti e aiuta ad aumentare l'efficacia di trattamento.

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Scritto da

Dott.ssa Manuela Mori

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