Cara maestra sono dislessico!

Capire la dislessia, diffonderne la conoscenza, per affrontarla come una peculiarità del singolo e non come una malattia.

10 MAR 2015 · Tempo di lettura: min.
Cara maestra sono dislessico!

Sempre più spesso si parla di dislessia, un disturbo vero e proprio, che complica concretamente la vita di chi ne è affetto. Divenuto ormai sinonimo di qualsiasi disturbo di apprendimento, la dislessia coinvolge circa il 4% della popolazione! Praticamente un bambino per ogni classe!

Per capire la dislessia bisogna spogliarsi del proprio punto di vista osservando la realtà in maniera differente, non migliore, non peggiore, differente.

La dislessia non è una malattia e non è contagiosa, semplicemente c'è chi nasce biondo, alto, basso, mancino, stonato, intonato e chi nasce dislessico.

Uomini e donne di successo, del passato e del presente si sono scontrati e confrontati con la dislessia, un limite sotto alcuni aspetti, ma una risorsa che spalanca le porte del pensiero più creativo e alternativo, la ricerca della soluzione a tutti i costi, nel tentativo di aggirare l'ostacolo.

Thomas Edison, (quello della lampadina) iniziò a parlare a 4 anni e dopo tre mesi di scuola la madre fu costretta a ritirarlo perché considerato ritardato.Carlo Magno, non riusciva neppure a firmare e utilizzava una sorta di timbro per apporre la sua firma. Albert Einstein parlò con ritardo, ebbe difficoltà a legare con i coetanei, imparò a leggere all'età di nove anni e non imparò mai le tabelline...ma resta il più grande scienziato di tutti i tempi.

Provate a scrivere con la mano sinistra, rapidamente e correttamente, questa più o meno é la sensazione che vive quotidianamente il dislessico davanti ad una lettura convenzionale.

Ma cos'è questa dislessia?

La dislessia è un disturbo specifico, che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, nella correttezza e nella rapidità di lettura. I bambini coinvolti mostrano un intelligenza assolutamente nella norma, in assenza di patologie neurologiche o deficit sensoriali.

Il bambino dislessico legge più lentamente rispetto alla media e/o è più inaccurato, commette maggiori errori di pronuncia o confusione tra le parole.

Alla difficoltà di lettura molto spesso si associa:

  • La difficoltà di calcolo (discalculia)
  • La difficoltà di scrivere correttamente, nella forma (disgrafia)
  • La difficoltà nella correttezza ortografica( distortografia).

Per essere molto precisi la dislessia è un disturbo nella decodifica del codice scritto e implica :

La difficoltà a discriminare e memorizzare le varie lettere (classica la confusione tra p e q, d e b)

Il bambino si confonde, si perde, si stanca, nel tentativo di analizzare una pagina costituita da centinaia di lettere che appaiono sparse nel foglio.

La difficoltà ad associare alla forma di quella precisa lettera il suo suono corrispondente.

Quali le cause?

Fattori biologici, insomma non è colpa di nessuno, molto é da attribuire a cause genetiche, a prova di ciò una frequente familiarità del disturbo.

Di frequente si osserva un ritardo nella produzione dei primi suoni linguistici e nell'acquisizione del linguaggio. Con ciò non voglio dire che tutti i bambini che iniziano a parlare un po' in ritardo, diverranno dislessici, ma può essere un motivo in più per tenere dritte le antenne. Come già detto, la dislessia non è una malattia, ma scoprirlo in tempo permette ai bambini di vivere il periodo scolastico con più serenità, senza compromettere rendimento e stima di sé.

Ciò che ritengo indispensabile comunicare è che non é importante quanto rapidamente un bambino legga una pagina, l'obiettivo della lettura è l'apprendimento, perché ciò che conta a scuola e poi nella vita è la conoscenza.

L'utilizzo di strategie, schemi, che riassumono, semplificano la comprensione e l'uso di strumenti alternativi, come la correzione automatica fornita dal computer facilitano la vita e non sono quindi da demonizzare, ma da utilizzare sempre di più.

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Scritto da

Dott.ssa Annalisa Gagliardi

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