Mi sento sempre in difetto, sempre e con tutti. Non riesco più nemmeno a credere a chi dice qualcosa di bello sul mio conto, al massimo ci credo per 5 minuti e poi torno a tormentarmi. Ho vissuto spesso situazioni di critica pesante da mia madre, ma anche parlandogliene ho capito che la sua non è una critica ma un suo tentativo di spronarmi. Eppure mi marca profondamente ogni volta che le parlo. Ormai non so vedere altro che marcio nella mia vita, mi sento sola anche quando esco con amici/famiglia/chiunque, come se fossi la terza in comodo sempre. Mi dicono molti che pretendo tanto da me stessa, e probabilmente hanno ragione, ma non so fare diversamente da cosi. Se non dessi sempre il massimo a tutto e tutti, mi sentirei un fallimento, cosa che capita spesso in realtà... do anche spesso la colpa ai miei "traumi", anche se poi in fondo credo che questa sia una mia prerogativa. Comunque i "traumi" sono violenza sessuale a 17 anni e trapianto cardiaco di mia madre a 9 anni.
Non voglio attenzioni, solo una spiegazione al perché mi sento sempre così sbagliata.
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13 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Anna,
come prima cosa vorrei soffermarmi sulla tua scelta di mettere i traumi che hai vissuto tra virgolette. Come mai? E' forse un modo per sminuirli? Mi sembrano due situazioni molto importanti, legittimamente considerabili traumi, partendo soprattutto dal fatto che un trauma è tale nel momento in cui viene vissuto con sofferenza e ferita profonda, indipendentemente dal contenuto!
Sicuramente questi due avvenimenti hanno avuto un impatto incidente sul tuo sviluppo, magari non c'è stata una elaborazione adeguata e hai tenuto tutto dentro, non riuscendo a dargli un giusto significato e non riuscendo quindi a vivere la sofferenza e riuscire poi ad andare oltre in modo costruttivo.
Dici di non volere attenzioni, ma forse in realtà quelle di cui avresti bisogno sono delle attenzioni positive TUE verso te stessa: credo che la cosa più importante per te ora sia dedicarti uno spazio dove poter cercare delle risposte e dei significati, dialogare con te stessa, imparare e conoscerti e accettarti. Magari arriverai anche a togliere quelle virgolette dei tuoi traumi. Una volta costruita solidamente questa base, miglioreranno anche di conseguenza i rapporti con gli altri.
Mi sembra normale che tu non ne possa più di sentirti "sbagliata", per questo potresti valutare di aprirti con uno psicologo in un percorso di counseling personale.
In questo piccolo spazio online, sarebbe davvero troppo azzardato e irrispettoso provare a darti delle risposte puntuali che richiedono tempo e un "luogo sicuro", ovvero la relazione con il professionista.
Ti meriti una pausa da tutta questa pressione e queste forti esigenze verso te stessa!
Ti mando un in bocca al lupo e rimango a tua disposizione, anche online!
⊱ Dott.ssa Valeria Carbone - Psicologa, consulente sessuale e Counselor professionista (Torino e online)
14 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Anna,
Dalle sue parole si percepisce un senso di confusione e paura, quasi di rassegnazione ad un periodo di vita pesante e difficile da gestire; i traumi che ha subito sono importanti e probabilmente avranno lasciato dentro di lei delle cicatrici che non sembrano essere state adeguatamente cucite, lasciando strascichi che si lasciano notare con il passare del tempo, attraverso le sensazioni di disagio e malessere che ha descritto.
Per dare una risposta adeguata ai suoi dubbi bisognerebbe riuscire ad approfondire maggiormente il suo vissuto personale, familiare e relazionale.
La terapia individuale potrebbe aiutarla offrendole uno spazio personale e protetto in cui poter sfogare le sue emozioni e riattivare quelle risorse necessarie ad elaborare e superare realmente i traumi che ha vissuto, aiutandola anche a reagire davanti al senso di fallimento che continua a percepire, anche a causa di comportamenti materni che non la gratificano, nonostante siano finalizzati ad offrirle un aiuto.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi
11 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao, mi dispiace molto sentire che stai attraversando un periodo così difficile. È chiaro che stai affrontando molte sfide emotive e che hai vissuto esperienze traumatiche. Non sei sbagliata per come ti senti; le tue emozioni sono reali e valide.
Il sentimento di non essere all'altezza, di essere sempre in difetto, può essere legato a molte cose, tra cui l'autostima bassa, l'ansia, la depressione o le esperienze passate. Il fatto che tu abbia subito una violenza sessuale e che tua madre abbia avuto un trapianto cardiaco sono eventi molto significativi e potrebbero aver avuto un impatto profondo su come ti vedi e su come vedi il mondo.
È importante che tu sappia che non sei sola in questo. Ci sono molte persone che possono aiutarti, tra cui terapeuti, consulenti e gruppi di supporto. Se non lo hai già fatto, potrebbe essere molto utile cercare l'aiuto di un professionista della salute mentale. Un terapeuta o un consulente può aiutarti a capire meglio i tuoi sentimenti e a sviluppare strategie per gestire le tue emozioni.
Inoltre, potrebbe essere utile parlare con altre persone che hanno avuto esperienze simili. Ci sono molte comunità online e gruppi di supporto per persone che hanno vissuto traumi o che lottano con sentimenti di inadeguatezza.
Ricorda, non c'è niente di sbagliato in te. Tutti noi abbiamo dei momenti in cui ci sentiamo in difetto o non all'altezza. Ma tu sei molto di più di questi sentimenti. Sei una persona forte e resiliente che ha affrontato sfide enormi. Non perdere mai di vista questo.
11 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Anna,
La ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia ed il suo dolore.
Innanzitutto, vorrei partire da quella parola che ha virgolettato: "Traumi", credo che quelle virgolette non siano opportune, perché non esiste una categoria di traumi veri ed una fittizia; tanto più se si parla di violenza sessuale e salute, come in questo caso.
Più che definirla una prerogativa, mi occuperei di capire se sia un bisogno il suo; perché di quei traumi qualcuno se ne dovrà pur occupare e prendere carico, non pensa?
Riporta, poi, critiche costanti che, seppur ha definito con l'intento di spronarla, sembrano invece avere un significato differente per lei. Come la fanno stare? Che cosa generano in lei?
Racconta che, queste, la marcano profondamente e, proprio il termine "marcare" mi fa venire in mente un solco, così profondo da divenire argine e contenitore di tutto. Ecco che, anche qualora vengano fatti dei complimenti, questo solco ci ricorda il tormento.
"Non voglio attenzioni" - e invece le cerchi, se le dedichi e si faccia accompagnare in un percorso di ridefinizione e supporto.
Le auguro coraggio e amore per sé, che possano inondare quel solco e accompagnarla verso nuovi paesaggi.
11 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno
Non è sbagliata, sono i pensieri che la fanno sentire cos'.. Nessuno di noi è sbagliato. Tutti siamo diversi. Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
11 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Anna,
a me pare che lei sia molto ben consapevole del perché si senta così, e elenca molti, moltissimi motivi assolutamente sensati e verosimili, non ultimi i traumi derivanti dall'abuso e dal trapianto materno.
Quindi, qui, credo, non si tratta né di cercare attenzioni né, però, di ricevere spiegazioni.
Entrambe le ha già, in fondo.
Si tratta di apprendere un nuovo modo di vedersi, imparare a tessere le esperienza passate in modo più armonico nel suo tessuto di vita, si tratta di sentirsi meno imperfetta e più meritevole.
Non imparerà a fare ciò solamente perdendosi nella ricerca di ciò che ha causato queste fragilità, cose, che, ripeto. già sa.
Un aiuto professionale potrebbe aiutarla? Certo che sì, ed io mi rendo disponibile e sa come trovarmi qui.
Tuttavia scelga chi preferisce ma SOPRATTUTTO scelga di poter essere qualcosa di diverso di un'esploratrice del passato e si faccia esploratrice del futuro e delle sue risorse lasciate per tanto tempo inespresse e bloccate.
Un grande in bocca al lupo per tutto
dott. Alessandro Pedrazzi
11 LUG 2023
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Cara Anna,
Accolgo con comprensione la tua richiesta di aiuto.
Quando siamo esposti a relazioni svalutanti, ad iper criticismo da parte delle figure significative, impariamo a pensare che per essere apprezzati dobbiamo essere perfetti. Da qui, il tuo essere così severa con te stessa, la tua paura di essere sempre in difetto.
Queste esperienze non nutrono la nostra autostima, al contrario la vanno a minare profondamente. Per riacquisire una visione realistica di te stessa - che riconosca difetti ma anche pregi! - occorre partire dalle tue risorse, che sicuramente hai! Le tue risorse vanno viste, riconosciute e utilizzate.
Anche la tua esperienza traumatica ha aggiunto il suo. Molte persone abusate, infatti, sentono di non essere più degni di apprezzamento, nonostante non si abbia assolutamente alcuna colpa della violenza subita.
Ti farebbe bene un percorso psicologico grazie al quale riscoprire te stessa nei tuoi aspetti migliori, trovando un luogo sicuro dove puoi esprimerti senza essere giudicata.
Resto a disposizione online.
Fabiana Navarro
Psicologa
