5 NOV 2015
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Buongiorno collega Ginevra, io sono del vecchio ordinamento, dunque non so quanto le cose siano cambiate, ma non credo tanto. Dunque, innanzitutto, dopo la specialistica deve fare l'esame di Stato, che la abilita a Psicologa senior (credo si dica ancora così). Quindi, se vuole cominciare a lavorare, può fare consulti psicologici (ma non psicoterapia, anche se il confine è molto labile), test psicologici, perizie, etc. Se volesse intraprendere una scuola di specializzazione, gli anni di analisi personale dipende proprio da questo. A parte che lei potrebbe (o, forse, dovrebbe) già cominciare un percorso psicoterapico, in quanto già è in grado di vedere pazienti, dunque dovrebbe aver fatto o almeno iniziato questo tipo di percorso. Tornando alle scuole di specializzazione, alcune obbligano, contestualmente alla formazione, anche una psicoterapia fatta con docenti della scuola stessa (naturalmente nè psicoterapia interna nè successive supervisioni sono inclusi nel prezzo di alcune scuole, ma non di tutte); altre, "consigliano vivamente", ma senza obbligare, la psicoterapia personale. Tale differenza va a favore della motivazione interna di chi vuole o non vuole, per forza cominciare la propria psicoterapia (pena, per alcune scuole, il non rilascio della specializzazione finale...), in quel momento storico della propria esistenza. Comunque, fatti i 4 anni di specializzazione (come da legge del MIUR), nei quali è incluso il tirocinio professionalizzante che da un libretto che attesti le ore fatte (credo 500 h di tirocinio, sempre da legge), firmato dall'Ente o studio convenzionato in cui ha fatto tale tirocinio. Finito il tirocinio, ed i quattro anni, dovrebbe fare un esame finale (alcune scuole fanno un esame ogni anno, altre solo quello finale, ma non so se le cose siano cambiate), che attesti il suo "avvento" tra gli psicologi specialisti. Più o meno subito, dovrebbe andare al suo Ordine regionale, e farsi cambiare la dicitura da psicologo a psicoterapeuta. Mi sembra di non essermi dimenticato niente, comunque, eventuali falle, verranno sicuramente chiuse da colleghi, più "freschi" di specializzazione. L'ultima cosa che vorrei dirle riguarda la scelta della scuola di specializzazione. Io ho aspettato un anno, aggiornandomi e studiando, comunque, per poter fare la scuola che poi, sono riuscito a frequentare e terminare. Questo indica una forte motivazione verso un tipo di scuola che sentivo, proprio a pelle, come essere la migliore per me e per come sono fatto. Credo che il suo unico metro di giudizio per la scelta sia proprio questo: quale, tra tutte queste scuole, mi sembra che potrebbe calzarmi a pennello per chi sono, come sono fatta, come vivo il mondo? Per questo, non si faccia aiutare solo dai soliti libretti in cui vi è la descrizione di tutte le 100.000 scuole di specializzazione (riconosciute e non dal MIUR, stia molto attenta anche a questo, altrimenti non potrebbe esercitare come psicoterapeuta). Se conosce qualcuno un po più grande, si faccia spiegare la sua scuola di specializzazione, come ha funzionato, le teorie di base, se è stato contento di come è stato "trattato" durante i 4 anni, etc. Questo, con più gente lo fa e più informazioni ha per la scelta finale.
Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista Postrazionalista-Roma