Vorrei aiutare mia sorella, ma come?

Inviata da Filippo · 29 ago 2016 Terapia familiare

Buongiorno,
mi chiamo Filippo e ho 29 anni. Ho scritto perché vorrei aiutare mia sorella ad uscire da una situazione davvero dannosa per lei. Mia sorella ha 20 anni, dopo il liceo ha preso un anno "sabbatico" che sta continuando, è sempre stata la piccola di famiglia e pertanto un po' viziata. Tempo addietro ha conosciuto una persona più piccola di lei (ancora minorenne) senza arte né parte, proveniente da una famiglia diversa dalla nostra. Arrivo al punto, la mia famiglia non vede di buon occhio queste persone chiaramente non vuole che mia sorella li frequenti, lei sta tutto il giorno a letto, raramente mangia, sembra diventata un vegetale che passa le sue giornate in 4 m quadrati, non riusciamo ad avere un colloquio con lei e non vuole farsi aiutare.
Ho provato a coinvolgerla in attività o uscite ma non vuole saperne. Non so davvero come aiutarla, non riesco a vedere mia sorella che sta buttando la sua vita...gli anni più belli.
Cosa mi consigliate di fare?

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Miglior risposta 31 AGO 2016

Gentile Filippo,
è da apprezzare l'impegno e la dedizione che mette nel cercare di aiutare a sua sorella.
Riguardo alle frequentazioni di sua sorella, non credo sia il caso di farsi influenzare dal giudizio che lei e la sua famiglia avete sulle persone che sua sorella frequenta: se già sua sorella esce poco e si dedica a poche attività, togliergli anche una delle poche frequentazioni che ha, è una scelta che può rivelarsi controproducente per lo stato d'animo di sua sorella.
Può darsi, ma sottolineo che la mia è soltanto un'ipotesi, che il malessere e l'apatia di sua sorella siano legate al non avere un lavoro o un percorso di studio a cui dedicarsi. Non è raro infatti per i ragazzi di quell'etá sperimentare un senso di tristezza, disagio, apatia quando non hanno chiaro cosa fare della loro vita. Se è questo il problema, occorre capire se c'è qualcosa che le piacerebbe fare o in cui si vede bene, se intende studiare o se preferisce lavorare, cosa la renderebbe felice nelle sue giornate o magari anche cosa ha adesso a casa nella sua stanzetta che la fa stare tanto bene a casa al punto di non voler desiderare neppure di uscire. Il suo tentativo di fare proposte è apprezzabile, ma assume maggior senso se prima si riesce a creare un dialogo con lei teso a capire cosa le piace o le piacerebbe fare, in modo da indirizzare in un secondo momento le proposte a qualcosa che abbia un reale interesse per lei. Può darsi che emerga che non ha nessun interesse e nessuna cosa che aspira a fare: se cosí fosse, è necessario dedicare del tempo a capire quale scelta di vita intraprendere, menzionare le opzioni possibili e vedere quali reazioni mostra davanti ad esse. Non devono essere per forza discorsi lunghi, e se nota che questi discorsi generano ulteriore ansia e malessere in sua sorella, li interrompa. Si ponga con lei con sensibilitá, ascolto, dolcezza e pazienza.
Un altro problema potrebbe essere legato al fatto che dopo la fine delle superiori, può essere che anche i contatti con le persone siano diminuiti, cosa che la rende ancora piú apatica e poco propensa ad uscire di casa. A maggior ragione se i contatti con altre persone sono diminuiti, lasci a sua sorella la scelta di decidere con chi uscire e a chi dedicare del tempo. Potrebbe essere interessante anche chiederle, sempre con tatto e sensibilitá, cosa la fa star bene dell'uscire con la persona che ha menzionato.
Potrebbe anche essere che sua sorella sta solo vivendo una fase di indecisione sul suo futuro che si risolverá da sola tra qualche tempo.
In ogni caso credo che la cosa migliore da fare, se lei non vuole un aiuto psicologico, sia quella di mettersi in ascolto di sua sorella e dei suoi bisogni, probabilmente sua sorella ora ha piú bisogno di sentirsi compresa che non di essere attivata e spronata con varie attivitá. Quello verrá dopo, in un secondo momento. Per sentirsi compresa e capire quali bisogni ed esigenze ha, la prioritá è secondo me cercare di avviare un dialogo quotidiano con lei.
Potrebbe essere utile che lei, Filippo, si faccia sostenere da uno/a psicologo/a in questo lavoro e dialogo con sua sorella, perché tenga presente che, se anche sua sorella non vuole un aiuto psicologico, tale aiuto puó arrivare da Filippo che parlando con uno psicologo avrá gli strumenti per aiutare sua sorella nel migliore dei modi.
Vi auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta, Sustinente (Mantova)

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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29 AGO 2016

Salve Filippo, la preoccupazione che mostra per sua sorella è ammirevole, così come i suoi tentativi di aiutarla.
Non mi è chiaro il possibile legame tra l'aver conosciuto questa persona ed il suo stato di malessere. Secondo lei il comportamento di sua sorella è da attribuire a questa conoscenza? Per quale motivo? Potrebbero esserci altri fattori che hanno contribuito? In che modo?
Inoltre, da quanto tempo è presente questa situazione? Se non è molto tempo potrebbe trattarsi di un periodo di stanchezza e/o di tristezza transitorio, forse causato da uno specifico avvenimento che lei potrebbe anche non conoscere. Tuttavia, si tratta solo di ipotesi.
Bisognerebbe conoscere in modo più approfondito la situazione per comprendere se è effettivamente preoccupante oppure no e, eventualmente, individuare le soluzioni più efficaci per aiutare sua sorella.

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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