Voglio divorziarmi da mio marito morboso

Inviata da Monica · 5 nov 2015 Terapia di coppia

Buongiorno, sono sposata da 18 e da sempre ho vissuto un rapporto di controllo, divieti, di parlare con altri uomini.
Non posso lavorare perché lui dice che ci sono gli uomini, mi controlla il cellulare x qualsiasi cosa, in facebook se qualcuno commenta una foto profilo con un semplice "BELLA FOTO" lui va su tutte le furie e pensa che ci sia marcio.
In casa parla poco, borbotta non fa nulla per migliorare la cosa, in pratica sono la sua serva.
Alla fine io per debolezza o stato di malessere mi sono trovata al punto di guardare fuori da casa ed ho avuto una relazione con un altro uomo, cosa poi andata male. Lui venuto a conoscenza della cosa, oltre alla reazione negativa, non mi ha mandato via, però adesso ho conosciuto un uomo vero che mi capisce mi riempie di attenzioni e voglio divorziare, però mio marito non vuole dice che sono sua, sono sua moglie e che mi passerà, mi cerca sempre sessualmente mi palpeggia ecc....
Come dovrei comportarmi?
Grazie

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Miglior risposta 5 NOV 2015

Cara Monica,
le sue parole rimandano la sensazione di Morbosità che porta nella sua vita la relazione con suo marito. Mi sono chiesta cosa significherebbe, per lei, lasciarlo.

Ho notato, infatti, che nonostante le storie extraconiugali, non lo ha ancora fatto e ci scrive che dopo la prima relazione, suo marito non la ha "mandata via", come se restare o andare dipendese da lui.

Valuti la possibilità di una consulenza con uno psicologo. Coinvolga suo marito, se possibile e valutate con il professionista che vi seguirà come procedere.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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9 NOV 2015

Cara Monica,
per quanto possa essere complesso accettare la fine di una relazione, penso che sia il caso di fare un passo avanti nella tua vita. Indipendentemente dalle persone con cui hai vissuto delle storie d'amore, probabilmente, il vero movente che ti ha spinto a vivere rapporti extraconiugali è stato il bisogno di evadere dall'eccessivo possesso. Delle volte non avere delle capacità di problem solving, in relazione a delle sfere della nostra vita, può favorire un omeostasi fittizia. Ti consiglio una consulenza al fine di fronteggiare al meglio la problematica.
Dott.ssa Serena Congiu

Dott.ssa Serena Congiu Psicologo a L'Aquila

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6 NOV 2015

Cara Monica, la relazione tra lei e suo marito mi sembra una relazione complessa che andrebbe indagata con maggiore attenzione.
Sembra che suo marito tenda a limitare la sua libertà, e questo è un atto di violenza, ma che lei, dalla sua parte, riesce a trovare degli spazi di libertà al di fuori del matrimonio provocando in suo marito maggiore controllo. Mi chiedo cosa la trattiene accanto ad un uomo da cui si vuole separare, che lei tradisce e che limita la sua libertà. Le consiglio di rivolgersi ad un esperto per approfondire la sua situazione in modo che possa aiutarla nel modo migliore. A presto.
Dott.ssa Carmen Capria

Dott.ssa Carmen Capria Psicologo a Roma

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5 NOV 2015

Buongiorno Monica, dobbiamo sempre evidenziare che, all'interno di una coppia, le responsabilità dell'andamento del rapporto va diviso tra i due componenti (non sempre equamente, è naturale). Con questo voglio dire che, nonostante la condotta di suo marito (prima che scoprisse la sua storia parallela), lei è rimasta con lui (come una "serva"). Se ciò è avvenuto, significa che anche lei ne ha tratto un vantaggio, magari non intuibile immediatamente (vista la sofferenza che ha descritto), ma per esempio, un vantaggio emotivo, come un senso di sicurezza, di sentirsi, nonostante tutto, amata, etc. Naturalmente, non sto prendendo le parti di nessuno in quanto non è il mio compito. Credo che, dopo la scoperta di un altro uomo, forse siano riaffiorate le ragioni per cui, inizialmente, vi siete messi insieme e le vostre individualità abbiano creato una coppia. Detto ciò, forse dovrebbe parlare con suo marito per una terapia di coppia, per vedere se continuare su basi completamente diverse, oppure se divorziare. Tuttavia, vi serve il punto di vista di uno specialista che vi prospetti punti di vista alternativi ai soliti che avete avuto per anni (forse, lui persecutore e lei vittima, ai suoi occhi; lei provocatrice se lasciata con un guinzaglio un po troppo lungo, con timore di perderla per sempre, agli occhi di lui). Naturalmente, queste ultime sono solo ipotesi, tuttavia è l'ora di affidarsi ad uno specialista di coppia.
Buona fortuna,
Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista Postrazionalista-Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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5 NOV 2015

Gentile Monica,
lei non ci dà una informazione importante e cioè se avete dei figli insieme.
Indipendentemente da questa cosa, deve tener conto che la separazione è una decisione importante e prima di realizzarla, a mio avviso, è sempre opportuno un percorso di psicoterapia individuale o, ancora meglio, di coppia per valutare se ci sono le condizioni per una riconciliazione che sia frutto di un lavoro su se stessi e non soltanto un atto di buona volontà.
Indubbiamente suo marito persiste nel mantenere una mentalità arcaica e maschilista ma andrebbe verificata la possibilità di potersi rieducare e riabilitare.
Pertanto, in prima istanza, il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Solo in seconda istanza potrà rivolgersi ad un avvocato.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterpeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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