Salve a tutti,
Sono Sara, una ragazza di 24 anni. Studio pedagogia e sono amante delle scienze umane in generale.
Vorrei condividere con tutti un pensiero, per me, fondamentale. Ho già avuto esperienze in ambito educativo-sociale: donne straniere, anziani, minori... e ho imparato una cosa molto importante: non si può lavorare con una persona senza sapere qual'è la sua storia. Ci tengo a condividere con voi questo messaggio, poiché credo fortemente che ciò vale per tutte le relazioni che noi intratteniamo con le persone che incontriamo sul nostro cammino di vita. Quindi: conosci te stesso in primis, poi abbi cura nel conoscere l'altro, la sua storia.
Spero che questo messaggio possa arrivare a tutte le persone che leggeranno questo pensiero.
Un caro saluto
Sara
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20 OTT 2022
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Dolcissima Sara, sono pienamente d'accordo con lei. Grazie per questo bel pensiero.
20 OTT 2022
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Grazie Sara per aver condiviso il tuo pensiero.
In effetti è impensabile relazionarsi con una persona senza sapere quali siano le sue radici che, come per gli alberi, ancorano alla vita, al passato, al presente e al futuro.
Un caro saluto.
Dr.ssa Ilaria Oregio Catelan
20 OTT 2022
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Gentile Sara, noi siamo il risultato della nostra storia e ricostruirla è uno degli obiettivi di molte psicoterapie. In condizioni di sofferenza ripercorrere la propria storia ha un potente effetto terapeutico anche perché permette di capire come sono stati costruiti certi schemi di reazione personali. Auguri per i tuoi studi.
Dr. Patrizia Mattioli
20 OTT 2022
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Cara Sara,
È molto profondo e arricchente il suo pensiero.
E aggiungo, per quanto mi riguarda, che vi è infinita bellezza tra due storie che si intrecciano, attraverso cui le persone che portano le storie stesse possano crescere e maturare, rivelando le proprie risorse, ma anche quella vulnerabilità, di cui ciascuno è caratterizzato. Insieme, si possono creare nuove possibilità di benessere e di miglioramento.
Un caro saluto.
Dr.ssa Amanda D'Ambra
20 OTT 2022
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Cara Sara, grazie per aver condiviso questo tuo pensiero. Concordo con te nel sostenere che non si può lavorare con una persona senza conoscere la sua storia. Ognuno di noi è come un libro, con una storia unica che vale la pena conoscere.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.
20 OTT 2022
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Ciao Sara, sono pienamente d'accordo con te. Credo fermamente che veniamo al mondo inseriti in una trama che ci precede, che ereditiamo non solo nei tratti biologici e culturali, ma soprattutto in quegli aspetti meno facili da cogliere che si sono trasmessi da generazioni a generazioni, frutto di vissuti, di percezioni e di relazioni interiorizzate. Mi è capitato più volte, con i miei pazienti, di diventare insieme dei narratori:ricongiungersi alla propria storia e riuscire allo stesso tempo a scegliere quali pagine poter scrivere di proprio pugno, credo sia uno degli aspetti fondamentali su cui il percorso di cura psicologico deve focalizzarsi, a maggior ragione quando quella storia è ricca di esperienze traumatiche che si configurano come voragini che risucchiano. Ovviamente questo è un discorso che vale per tutti e tenere a mente la storia dell'altro si configura come un aspetto essenziale per entrare in una connessione più intima ed empatica con l'altro e affinché la relazione possa strutturarsi su basi sicure.
Grazie per il tuo pensiero, credo faccia riflettere molto.
Un caro saluto
Dottoressa Teresa De Magistris