Sono un papà di un bimbo di 8 anni e mezzo. Sono una figura molto presente per mio figlio e riesco, con mille sacrifici, a stargli vicino in quasi tutte le sue attività e lui ha trovato in me un forte punto di riferimento anche perchè la madre ha avuto delle problematiche “personali” che hanno fatto sì che fosse parzialmente assente. Mi è stata fatta una proposta di lavoro molto importante a Gaeta e dovrei essere assente 3 notti e 4 giorni a settimana e, nonostante la madre sia tornata ad essere presente nella vita del ragazzo, temo che questo possa destabilizzare mio figlio e “privarlo” di un punto di riferimento.
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16 NOV 2022
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La sua analisi è talmente piena di buon senso che credo riuscirà a decidere ciò che è meglio per la vostra famiglia senza bisogno di mediatori.
Si appoggi una mano sul cuore.
17 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Andrea,
mi sento di dirLe che più che la quantità, la differenza la crea la qualità, la qualità del tempo che Lei trascorre con Suo figlio. Sicuramente potrà essere destabilizzante poichè cambierà l'assetto famigliare, ma credo che se la proposta di lavoro Le ha messo questi dubbi è perchè si tratta di un'offerta importante, almeno per Lei: a parte condividere tutto ciò con la Sua famiglia, Le suggerisco di scegliere intanto cosa è meglio per Lei, per sè stesso. Vedrà che da lì Le sarà molto più chiaro anche come interagire in famiglia rispetto al Suo restare fuori casa o restare a casa.
Rimango a disposizione, qualora decidesse di contattarmi,
16 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Andrea, leggendo la sua domanda colgo bene la cura che ripone in questo rapporto.
In virtù di questa soddisfazione che percepite nello stare insieme certamente egli potrebbe desiderare che lei non si trasferisca, ma è difficile che possa percepire di perdere un punto di riferimento.
Sembra infatti che il vostro legame si erga su solide basi e alle possibili richieste del ragazzo lei può rispondere con vicinanza emotiva, di scambio e di parola, che poco ha da invidiare alla vicinanza fisica, per poi recuperare giocando insieme nei restanti giorni della settimana.
Riponga fiducia in questa transizione perché potrebbe essere un'occasione anche per suo figlio di recuperare una continuità nel rapporto con la madre e rinforzare la sua competenza a muovere i primi passi con fiducia nella vita.
Rimango disponibile se lo desidera.
Cordialmente,
Giancarlo dr Gramaglia
15 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Andrea,
Complimenti perché pone al primo posto il benessere di suo figlio e non è sempre cosa scontata. Consideri che oggi abbiamo diversi strumenti che "accorciano" le distanze, come per esempio le videochiamate. Secondo me può continuare ad essere un valido punto di riferimento anche a distanza. La presenza non è fatta solo di materialità. L'ideale sarebbe avere l'opportunità di provare, ma non so se è nelle condizioni di poterlo fare. In ogni caso per i nostri ragazzi rimane fondamentale la qualità di un rapporto.
Un saluto
15 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissimo Andrea, grazie per la condivisione innanzitutto. Comprendo le sue paure e dubbi circa l'allontanarsi da suo figlio cambiandone ritmi e routine quotidiane, e credo che siano domande più che legittime. Allo stesso tempo mi sembra lei un papà molto attento e presente, e suo figlio avrà interiorizzato la sua figura in questi anni. Parlare con un terapeuta potrebbe aiutarla ad esplorare meglio le sue perplessità e preoccupazioni, in modo da individuare insieme delle possibili strategie di gestione della situazione.
Resto a disposizione
AV
15 NOV 2022
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Buongiorno signor Andrea,
si parla spesso dell’importanza della presenza della mamma nella vita dei bambini e forse si sottovaluta l’importanza che hanno i papà, quindi la ringrazio di avercela ricordata. Mi sembra che lei stesso abbia la risposta alla sua domanda: senz’altro un impegno fisso che porti il papà lontano da casa per 4 giorni a settimana, ha un impatto su un bambino, un bambino maschio di 8 anni che sta imparando a essere un maschietto (con tutte le attività che ha scelto e che immagino coinvolgano anche un qualche sport) e che ha bisogno del suo papà per capire COME si può essere maschi. Purtroppo le necessità lavorative esistono e non si può ignorare la realtà, ma le valutazioni su questa può farle solo lei. Ha tutta la mia solidarietà in una scelta così difficile
Dottoressa Viola Rastrell
15 NOV 2022
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Buongiorno Andrea,
Per rispondere con più sicurezza, vorrei sapere cosa intende per problematiche “personali” di sua moglie: problemi fisici o psichici o entrambi? Tuttavia, non avendo a disposizione tali informazioni, risponderei che se le condizioni di sua moglie sono migliorate e lei riesce ad accudire il bambino, non dovrebbero esserci problemi. Che ne pensa poi sua moglie? È molto importante saperlo. Io consiglierei un consulto di coppia di tre o quattro colloqui per comprendere il livello del problema e fare l’esperienza della nuova gestione familiare. Bisogna infatti essere cauti con la relazione di dipendenza e attaccamento che si instaura col bambino. La figura di attaccamento può allontanarsi se si creano strutture di dipendenza e nutrimento psichico che le vicariano e che pian piano si strutturano in modo proprio al rapporto di quel genitore col suo bambino. Quindi per maggiori delucidazioni è necessario fare qualche incontro di consulenza psicologica.
Dott. Pietro Salemme
15 NOV 2022
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Gentile Andrea
credo che il problema c'ha lei sottopone a nostra valutazione sia la punta di un quadro più vasto e che richiede una comprensione più completa.
Dagli elementi che lei riporta emerge la necessità di chiarire:
Il vostro rapporto come genitori
il vostro rapporto come coniugi
il rapporto di ciascuno di voi con vostro figlio
le esigenze di vostro figlio
le problematiche "prrsonali' della mamma.
Ritengo che per una valutazione di questi aspetti sia necessario una consulenza appropriata.
Si rivolga ad professionista e vedrà che troverà una soluzione alla sua domanda.
Un augurio
Giordana Milani