Buongiorno, qualche mese fa mi sono trasferita dalla provincia toscana a Milano. In Toscana stavo bene, avevo un buon lavoro, famiglia e amici di una vita. Ho iniziato a stare molto male, attacchi di panico e sintomi depressivi. Sto facendo psicoterapia da ottobre: sto molto meglio, adesso riesco a gestire l'ansia e sto iniziando a crearmi una rete di amicizie, anche se ho comunque nostalgia di casa. La mia domanda è, dato che ho letto un recente articolo sul lutto sul vostro sito, il trasferimento è un lutto? La paura inziale e il senso di vuoto erano dovuti alla mancanza di punti di riferimento?
Vi ringrazio.
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1 FEB 2019
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Gentile Adele, un vecchio detto recita: "partire è un po' morire" quindi la sua idea è esatta; naturalmente poi dipende qual è il motivo della partenza, se si parte da soli o no, e così via. Mi sembra comunque che abbia risorse sufficienti per affrontare la nuova vita. Un caro saluto
dr. Leopoldo Taccchini
4 FEB 2019
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Gentile Adele,
più appropriatamente per lutto si intende la morte e quindi la scomparsa irreversibile di una persona cara, in genere un familiare stretto.
Comunque, un trasferimento in un altro paese può comportare la perdita di punti di riferimento e quindi un trauma psicologico paragonabile ad un lutto.
Lei ha fatto molto bene ad iniziare una psicoterapia che migliorerà la sua struttura di personalità rendendola capace di adattarsi più facilmente al nuovo contesto.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
1 FEB 2019
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Buongiorno Adele,
certamente un cambio di residenza a notevole distanza comporta un disequilibrio significativo. E' necessario tempo per adattarsi al nuovo ambiente, il vuoto permane per un po'. Lei come è riuscita a compensare il vuoto? Rimanga attiva creando intorno a se relazioni e conoscenze che possono aiutarla. Un piccolo percorso di sostegno psicologico potrebbe esserle utile.
Resto a disposizione
Dr.ssa Donatella Costa
31 GEN 2019
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Buongiorno Adele,
Il trasferimento, per come l'ha vissuto lei, può essere considerato certamente un lutto. Come se avesse perso qualcosa, come dice lei stava meglio in toscana, a Milano ha dovuto adattarsi e cambiare sicuramente abitudini.
Penso abbia fatto bene ad intraprendere un percorso psicologico, in questi casi, quando l'ansia rovina il quotidiano, è indispensabile farsi aiutare da un professionista.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, mi può scrivere
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda
31 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Adele.
è comprensibile che lasciare un luogo a cui siamo abituati e affezionati per immergerci in una realtà tutta nuova scateni una certa ansietà e spesso per adattarci ad un nuovo ambiente serve tempo.
Certamente un trasferimento può essere considerato un lutto, dove per lutto si intende la perdita di qualcosa, in questo caso dei propri punti di riferimento, sia concreti che affettivi, che non sono più quotidianamente disponibili.
Ha fatto molto bene a cercare un supporto psicoterapeutico, continui su questa strada e porti in quel contesto i suoi dubbi e le sue domande, vedrà che riceverà un aiuto.
In bocca al lupo e un cordiale saluto
drs Lucia Mantovani, Milano