Rapporto genitori e trasferimento

Inviata da Sonia · 8 ott 2020

Buonasera,vi scrivo perché sono abbastanza a disagio con una situazione che mi si è manifestata. Sono una ragazza di 26 anni, a breve mi laureo e son fidanzata da molto tempo con un bravissimo ragazzo.
Ora lui ha trovato lavoro in un'altra città, a circa 3 ore di treno dalla nostra e mi ha chiesto di raggiungerlo appena laureata e magari di progettare anche il matrimonio (sono già 2 anni che facciamo lunghi periodi di convinvenza insieme). I miei, con cui ho un ottimo rapporto e che vogliono bene al mio fidanzato, mi stanno facendo moltissime storie per la distanza.
Io soffro già di mio di una fortissima ansia e loro la aumentano. Mi dicono che quando avrò figli sarà difficilissimo gestirmi, che dovrei avere prima più stabilità, che loro presto saranno vecchi e avranno bisogno di me, che gli manco, che lui è stato egoista.
Ci tengo molto al loro giudizio e così facendo mi distruggono, non sono più la persona serena di un tempo.
D'altro canto non mi sento neanche di chiedere a lui di rinunciare ad una ottima offerta di lavoro per una fissa dei miei genitori.
Come posso ritrovare la tranquillità?

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Miglior risposta 8 OTT 2020

Cara Sonia, alcuni passaggi nella vita sono parte integrante dell'adultità, con le responsabilità che questa comporta. Lei sta, giustamente, progettandosi secondo quanto ritiene ad oggi meglio per Lei. La difficoltà che La mette in scacco nasce dal fatto che fino ad ora i Suoi sono stati Alterità significative, e il loro feedback ha un peso sui modi in cui Lei si sente (giusta, sbagliata, sicura del Suo rapporto, ecc). La chiave è nell'individuare quali sentimenti siano identitari e quale progetto sia per Lei autentico, assumendosi la responsabilità della conseguenze. Se ritiene, contatti un terapeuta per farsi accompagnare in questa fase difficile. Cordialità, DP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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9 OTT 2020

Buongiorno Sonia,
I suoi genitori le stanno presentando problemi di ordine tecnico pratico piuttosto che dar voce alla reale difficoltà che rappresenta il momento della separazione/individuazione. Accettare e prendere coscienza che il proprio "piccolo" dovrà affrontare la vita senza la loro eventuale protezione è davvero molto difficile. La stessa cosa, credo, stia accadendo a lei che sta manifestando queste difficoltà attraverso i sintomi dell'ansia che traducono pensieri più profondi come "Ce la farò ad affrontare il futuro senza la vostra protezione?" "Riuscirò ad essere autonoma?"
Intanto, credo, sia importante dirle che è del tutto normale avere a che fare con queste problematiche tipiche del ciclo di vita della famiglia, nel suo caso rese più evidenti e precipitanti dal fatto che lei dovrà/potrà allontanarsi fisicamente.
Potreste provare a parlarvi su un piano emotivo che è poi quello che realmente risulta problematico e dar voce, esplicitare e risolvere le paure legate al processo di separazione e individuazione fondamentale per il raggiungimento dell'autonomia.
Se lo riterrà utile potrebbe chiedere di essere accompagnata nello svincolo dai suoi genitori con un supporto psicoterapico.
Cordialmente
Dott.ssa Marta Del Piccolo

Dott.ssa Marta Del Piccolo Psicologo a Reggio Emilia

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9 OTT 2020

Cara Sonia,
se ho capito bene, mi corregga se sbaglio, lei è combattuta tra due mondi affettivi per lei importanti, quello della famiglia d'origine e quello del fidanzato e in tutto questo caos emotivo diventa difficile scegliere.
Quindi il punto su cui lavorare potrebbe essere imparare a fare le scelte senza sviluppare sensi di colpa e riuscire a trasmettere al contempo l'idea che se anche non ti posso seguire ti voglio un gran bene.
D'altra parte questa è una sfida da affrontare per essere attrezzati in futuro perchè sempre ci saranno da compiere scelte simili.
In ogni caso le lascio questa riflessione: l'unica persona da non tradire mai siamo noi da questo deriva il nostro benessere e quindi la nostra capacità di amare profondamente gli altri.
Resto a sua disposizione.
Un caro saluto
Dr.ssa D'Amico Maria-Francesca

Dott.ssa Maria-Francesca D'amico Psicologo a Rubano

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8 OTT 2020

Buongiorno Sonia,
le osservazioni dei suoi genitori sono pragmatiche: la distanza, i vostri futuri figli, la loro vecchiaia...
Ma i legami d'affetto sono su un altro piano.
La scelta finale spetterà a lei, quando sarà pronta a farla. Se pensa di averne bisogno di chiarirsi le dies, può chiedere qualche colloquio.
dott.ssa Giuliana Gibellini

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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8 OTT 2020

Cara Sonia, ogni fase della nostra vita è caratterizzata da "sfide" da superare per raggiungere la propria realizzazione personale e il proprio benessere. Alla Sua età, la sfida è proprio quella di creare una stabilità mediante il lavoro e la relazione sentimentale. Quindi ha tutto il diritto di cercare la Sua strada accanto al Suo compagno. In una condizione perfetta (e la perfezione non esiste) i Suoi genitori dovrebbero lasciarla andare, anche se a fatica, farLe "spiccare il volo" verso la Sua vita e verso il Suo futuro da costruire. Nella situazione reale, è difficile per i genitori lasciare andare i loro "piccoli". Ci vuole tempo affinché lo capiscano. Continui a parlare loro della necessità per il Suo compagno di quel lavoro e della Sua necessità di stargli accanto. Faccia capire loro che non li sta abbandonando, e sarà comunque sempre presente per loro. Le dia delle alternative rispetto al fatto che sarà lontana quando loro invecchieranno: potranno un giorno seguirLa, oppure Lei, un domani, potrà riavvicinarsi. In ogni caso, ci si può organizzare! E' necessario che i Suoi genitori capiscano che, restare ancorata a loro non Le consentirà di realizzare se stessa in autonomia, nè di essere soddisfatta di ciò che avverrà. Ciò per farLe capire che il "problema" non è nè Lei nè il Suo compagno e le sue decisioni, ma la difficoltà di accettare da parte dei Suoi genitori che adesso, da adulta, Lei possa fare a meno del loro accudimento, cosa che invece da bambina non poteva fare e dipendeva, quindi, totalmente da loro.
Se questa situazione Le crea tanto malessere: senso di colpa; rabbia; frustrazione; confusione, chieda un supporto psicologico che L'aiuti a, pian piano, svincolarsi e a diventare autonoma. Questo è molto importante per il Suo benessere.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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