Tradire o lasciare chi ci ha fatto del male e ora dimostra di essere cambiato?
Sono una ragazza di ventidue anni, ho sofferto in adolescenza di bullismo da parte di altre ragazze, e fino a diciannove anni non ho avuto esperienze normali ma mi sono chiusa nella solitudine e nella bolla di vetro della mia amorevole e semplice famiglia, che mi ha insegnato e dimostrato tutti i migliori valori, senza però mai fare esperienze o crescere. Ero una figlia modello: studiavo, lavoravo, non uscivo mai. A diciannove anni cambiando scuola ho incontrato persone nuove e sono cambiata totalmente, frequentando le peggiori compagnie: iniziavo a sentirmi non più la "sfigata" del liceo. Tanto che in pochi anni recuperai tutte le esperienze che non avevo avuto, cambiai aspetto e carattere, indossai come una maschera. In discoteca conobbi un ragazzo, il mio primo ragazzo. La nostra condizione economica familiare già modesta è precipitata, insieme ai rapporti tra me e i miei familiari; mio padre, bravissimo uomo e padre di famiglia, era precipitato nella frustrazione con attacchi che lo portavano ad essere violento verbalmente e fisicamente con me e mia sorella, non lo riconoscevamo più. Io, da studentessa modello, ero diventata una gran lavoratrice e una ragazza irrequieta e ribelle, facevo l'operaia. In famiglia ero l'unica che lavorava. Si trasferirono al Sud Italia, da parenti, io mi opposi, innamorata di questo ragazzo per niente bravo ragazzo, e rimasi da sola campando in un modo o nell'altro, preciso lavorando onestamente. Ingenuamente credevo mi avrebbe aiutato, ma poi mi accorsi che mi usava, e ancora peggio, mi rovinava. Prometteva sempre di cambiare, ma peggiorava. In questi tre anni e mezzo non ho mai trovato la forza di lasciarlo, sia perché, seppur poco, mi era utile il suo appoggio per campare qui da sola, terrorizzata da mio padre (ad esempio passaggi in auto ogni tanto, oppure un posto dove dormire o mangiare ogni tanto, a casa sua, i suoi genitori erano divorziati e mai a casa, lui straviziato e abbandonato a se stesso aveva tutte le libertà del mondo), e inoltre essendone innamorata credevo a tutte le sue dimostrazioni di affetto e promesse. Tra i suoi amici, ne conobbi uno particolare, il suo migliore amico. Lo assunsi come autista, avevo trovato lavoro in svizzera a Bellinzona, e non avevo l'auto, gli proposi come lavoretto di portarmi ogni giorno. E cosi parlando e scherzando in macchina lui si innmorò di me e io gli volli un sacco bene, mi faceva sentire speciale e amata mentre il mio ragazzo se ne fregava e chissà dov'era, chissà con chi era. Però mai lo tradii. Il suo migliore amico dopo mesi si confessò con me e io lo respinsi e feci la spia al mio ragazzo. Loro litigarono e cancellarono la amicizia di una vita, io lo persi. Però lui continuo a cercarmi. Eravamo così simili, ci leggevamo nel pensiero. Mi scriveva bellissime cose e mi faceva sentire la sua mancanza, mi faceva sorridere, io non rispondevo però per rispetto del mio moroso. Dopo tre anni e mezzo di storia e di delusioni e mancanze di rispetto e frustrazione, un giorno ubriaca lo chiamai. Ci baciammo e fu l'errore più bello della mia vita. Non vedevo l'ora. In quel modo non ero mai stata baciata. Pero mi pentii subito e sparii perché per i principi che avevo era sbagliato. Un anno dopo, lui mi cerca ancora. Anche se fidanzato. Io sono ancora con il mio vecchio abbaglio, imprigionata nel ricordo di ciò che volevo e che in realtà non era. Tutti, amici e parenti, mi consigliavano di lasciarlo. I miei genitori mi aprivano le porte. Ma io volevo restare con lui. Ora però sono stufa dei suoi vizi. Ho raggiunto per ora una relativa indipendenza economica e forza per lasciarlo, elaborando il dolore in tutti questi anni di delusioni. Lui allora è cambiato da una settimana e non ha più i suoi vizi, convive con me, sembra un'altra persona, mi dedica tutto e parla di famiglia. A me fa male perché l'avrei voluto tanto prima, ma ora non gli credo più, e il mio sentimento, passione ,dedizione, amore, è cambiato. A volte provo affetto per lui ma mi ha deluso e maltrattato e rovinato troppe volte. Vorrei vedere il suo ex migliore amico, ma non so mentire. Vorrei lasciarlo, ma lui piange, si dispera, appende striscioni con su scritto ti amo, si da del fallito, e mi fa stare male. Non so piu cosa fare. Di fatto sono dipendente emotivamente da lui, vorrei andare giù coi miei, perdere la mia indipendenza economica (comunque relativa, lavoro quae la con contratti a termine e stagionali, ma almeno qui al Nord c'è più lavoro) non mi convince, ma vorrei tornare dalla mia famiglia che mi da amore e vive al mare in un posto tranquillo lontano dal caos del Nord italia che ha caratterizzato i miei anni da sbandata e ricominciare tutto da capo, inoltre mio padre è tornato il padre dolce e saggio di sempre. Prima però vorrei vedere l'ex migliore amico del mio ragazzo. Ma continuo a stare col mio fidanzato abbracciarlo ora che è cambiato e piegarli le camicie e non ho il coraggio di lasciarlo anche se so che questo suo impegno non durerà molto perché non è nella sua natura. Come posso essere felice? Cosa è meglio fare? Preciso che per anni è stata una persona cresciuta male, con vizi malsani e principi distorti, dice che io sono la sua unica salvezza e che vuole da me la famiglia che non ha mai avuto e in cui non ha mai creduto. Ma sono io che dopo tre anni e mezzo disastrosi di convivenza con lo zaino in spalla e la bottiglia in mano, non gli credo più.