Buongiorno, mia sorella è da anni vittima di violenza psicologica dal suo partner, vorrei trovare un modo per aiutarla e sono arrivata a pensare di proporle di fare terapia io insieme lei per accompagnarla magari lanprima seduta. Vorrei qualche consiglio su come affrontare la situazione perche sono molto preoccupata per lei e non vorrei crearle ulteriori preoccupazioni invece che aiutarla
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9 OTT 2023
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Buongiorno Bianca
Trovo che accompagnarla alla prima seduta possa essere di incoraggiamento e supporto.
È importante che sua sorella entri in terapia in quanto la violenza psicologica è distruttiva quanto quella fisica , i lividi però li lascia nell'anima.
Mina completamente l'autostima e molto probabilmente il partner è un manipolatore.
Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni
9 OTT 2023
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Buongiorno Bianca, il suo essere preoccupata e la sua proposta di accompagnare sua sorella ad un percorso di terapia potrebbe essere la strada giusta per rimandare a sua sorella la possibilità di essere aiutata a comprendere la situazione; il fatto che sua sorella stia vivendo da anni la violenza del partner mi fa immaginare una forte difficoltà nel "sentire" il problema. Sono passaggi difficili che hanno bisogno della motivazione di sua sorella nell'intraprendere un percorso terapeutico quello che può fare lei, e credo che già lo stia facendo, è di starle accanto e di dirle che la supporterà (...) Un caro saluto e a disposizione anche on line per un approfondimento. Maria dr. Zaupa
9 OTT 2023
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Buongiono Bianca, la sua preoccupazione per sua sorella è sicuramente comprensibile. Da quanto capisco si trova in una situazione delicata, crede che lei ne sia consapevole? Sarebbe disposta a farsi aiutare? Questo è un elemento importante quando si comincia un percorso psicologico. Se sua sorella fosse disposta e accettasse di chiedere aiuto lei potrebbe starle accanto in questo percorso magari accompagnandola agli appuntamenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ylenia Ferrara
8 OTT 2023
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Gentile Bianca,
la sua idea è valida nella misura in cui ci sia la volontà da parte di sua sorella di uscire dalla difficile stuazione in cui si trova che evidentemente è una situazione di dipendenza, sottomissione e disagio.
Ovviamente dovrà poi essere sua sorella ad assumersi la responsabilità di intraprendere il percorso terapeutico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
8 OTT 2023
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Buongiorno, è importante che vuole aiutare sua sorella. Tuttavia, la terapia è solitamente meglio condotta da professionisti. Può offrire il suo supporto emotivo e suggerirle delicatamente di considerare la terapia, ma lasci che sia lei a prendere la decisione finale. Inoltre, potrebbe proporle di contattare un centro antiviolenza per donne locale, che può fornire assistenza professionale e consigli su come affrontare questa situazione delicata.
7 OTT 2023
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Gentile Bianca, la situazione di sua sorella dalle sue parole è indubbiamente complessa e, anche se non è usuale un accompagnamento alla terapia, in questo specifico caso potrebbe essere una facilitazione per sua sorella per avvicinarsi all'aiuto. Alla luce di ciò, c'è comunque da domandarsi in partenza se sua sorella accetterebbe l'aiuto, riconoscendo il problema, condizione imprescindibile per l'inizio di un percorso anche con lei in funzione di "facilitatore al percorso".
Nella speranza che questo confronto possa esserle stato utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
7 OTT 2023
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Gentile Bianca,
benché l'ottimale sia che il paziente stesso, ovvero sua sorella in questo caso, chiami di sua spontanea volontà il terapeuta (cosa che lascerebbe peraltro intendere che sua sorella sia consapevole del problema che sta vivendo), reputo che data la particolarità della situazione sia accettabile, almeno sulle prime, che lei agevoli, accompagni sua sorella ad un percorso di consapevolezza che, tuttavia, per sua sorella non deve risultare obbligato, anche perché, in tal caso, si otterrebbero ben pochi risultati.
Ad ogni modo, sì, accompagnarla inizialmente può essere un'idea, ovviamente da comunicare e spiegare in anticipo al professionista.
Circa il preoccuparla... Se sua sorella sta subendo violenza psicologica, la situazione è preoccupante o, se vogliamo metterla giù in modo meno drammatico, è comunque una situazione complessa. La soluzione di questo problema, pur presentata con tutte le cautele del caso, deve anche sottolineare la drammaticità, il dispiacere e i rischi insiti in tali meccanismi relazionali. Ma queste considerazioni direi che sono successive ai dialoghi che avrete col terapeuta.
Per ora la priorità è comprendere se sua sorella desidera essere accompagnata a dialogare con un terzo.
Io mi rendo disponibile ma per una situazione del genere, con una paziente che deve essere facilitata il più possibile ad accedere alla cura, dia priorità a terapeuti prossimi al vostro luogo di residenza.
Un grande in bocca al lupo per tutto
Alessandro Pedrazzi
6 OTT 2023
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Buonasera Bianca, la preoccupazione per la situazione di sua sorella è comprensibile se quest'ultima sta vivendo una relazione caratterizzata dalla violenza.
Pensa che sua sorella riconosca la violenza?
Sarebbe disponibile a chiedere aiuto e accetterebbe di riceverlo?
Lei Bianca può aiutare sua sorella a richiedere un aiuto qual'ora si sentisse pronta e offrirle il suo sostegno nelle parti per le quali lei sente di poterglielo dare.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Francesca Bertacchi