Sono stato lasciato dalla mia ragazza e sto malissimo

Inviata da Edoardo · 18 apr 2024 Terapia di coppia

Allora, cerco di descrivere la mia situazione: qualche mese fa ho conosciuto questa ragazza, frequentavamo la stessa palestra, e mi piaceva tanto. Iniziamo a frequentarci, e le cose sembravano andare molto bene. Lei ha 24 anni quasi, io 31. Premetto che lei non ha la mia stessa passione per la palestra, ci va, ma se ha altro da fare la salta senza problemi, e inoltre al momento non studia e non lavora (è iscritta all'università, ma ha un po' mollato e vuole cambiare facoltà perché non si trova bene). Le cose però andavano bene tra noi, riuscivo a vederla quasi ogni giorno, dopo gli impegni di studio, andavamo assieme in palestra, e stavamo assieme anche dopo, e il tutto il fine settimana, in cui dormiva anche da me (io ogni 15 giorni torno a casa per il fine settimana dai miei genitori, sono uno studente fuori sede). Finché arriva un giorno, in cui lei mi dice che sente che le cose tra noi stanno diventando più serie, e che avrebbe bisogno di stare più tempo con me, quindi mi chiede se un giorno alla settimana avrei potuto rinunciare alla palestra per stare di più con lei. Detto fatto. Ho cercato anche di riorganizzarmi la giornata per riuscire ad allenarmi la mattina (anche subito dopo il tirocinio dell'università, rinunciando magari a rilassarmi e facendo tutto di corsa) e standoci di meno, in modo tale da stare di più con lei il pomeriggio. Io inoltre un weekend si e uno no torno a casa dai miei genitori, dal venerdì pomeriggio (tornavo il pomeriggio invece che la mattina per stare di più con lei, anche perché non le andava di svegliarsi la mattina e prepararsi subito, e tornavo la domenica sera, in cui stavamo assieme). Insomma, non le ho mai fatto mancare niente nonostante i miei impegni di studio: ci sentivamo ogni momento quando non stavamo insieme, con messaggi dolci da una parte e dall'altra, ci vedevamo ogni giorno per più ore, la accompagnavo fino a casa ogni volta prendendo il suo tram, non solo fino alla fermata (lei abita poco fuori dalla mia città, a 10 minuti di tram), ero affettuoso, diceva sempre che ero super gentile, cercavo sempre di fare qualcosa di carino e di diverso per lei, mai saltato un regalo per le ricorrenze, fiori, ho sempre cercato di includerla nelle mie attività (palestra, studio, perché lei aveva detto che voleva cambiare facoltà e quindi doveva superare il test d'ingresso, quindi le chiedevo di studiare assieme, ho sempre cercato di includerla nella mia cerchia di amici). Ho rinunciato a tante uscite con i miei amici per lei, a molto del mio tempo libero da passare con me (mi piace molto il calcio, e le partite non le guardavo), le facevo tante sorprese, regali, cene assieme, andavo a trovarla nel suo quartiere appena potevo con qualche sorpresa, se lei era a cena dalla sorella, dopo cena (anche il giorno prima dell'esame) finito di ripassare andavo a piedi da lei per salutarla e stare con lei anche solo qualche minuto, guardavo assieme a lei cose che a lei piacevano (festival di Sanremo compreso). Una volta abbiamo discusso, ho finito in fretta e furia in palestra e sono andato da lei facendomi km a piedi (era dai nonni) senza né doccia né niente per parlarci. Un fine settimana lei doveva fare una serata in cui doveva cantare, di domenica, io dovevo per forza tornare dai miei per il weekend; mi sono organizzato in modo da prendere il primo autobus della domenica, ho chiesto un passaggio ad un mio amico per andare alla serata, ma a causa di un imprevisto abbastanza grave (abbiamo dovuto fermarci per aiutare delle amiche sue in difficoltà) sono arrivato in ritardo. Per rimediare, sono rimasto lì fino alla fine, fino alle 2 del mattino, molto dopo la fine della serata, aiutando a smontare tutto e saltando il mio tirocinio la mattina dopo. Lei si è arrabbiata tantissimo perché mi ha aspettato, dovevo in pratica fregarmene delle amiche in difficoltà e del mio amico che è rimasto lì a dare una mano alle amiche e andare comunque da lei, mi ha detto che me ne sono fregato di lei. Diciamo però che c'era una sorta di routine quotidiana, in cui più o meno ci vedevamo sempre a quelle ore, perché comunque io dovevo dedicarmi allo studio e al resto, ma ritagliavo sempre del tempo per lei. Diciamo che per il primo mese e mezzo, dal lunedì al giovedì, avevo la mia routine: studio la mattina, il pomeriggio, palestra dopo lo studio (in cui andavamo assieme) e dopo la palestra stavamo un oretta assieme prima che la accompagnassi a casa per cena, perché lei doveva prendere il tram per tornare a casa. Io inoltre andavo a dormire abbastanza presto per impegni di studio. Volevo chiederle di rimanere a cena da me, per stare di più assieme, ma lei mi faceva intendere di voler tornare a casa. In poche parole a me bastava vederci in palestra, e quel poco tempo dopo l'allenamento, anche se dentro di me sapevo che non era il massimo. Il fine settimana però lo trascorrevamo assieme. Dopo che lei però mi aveva parlato di questo fatto, cioè che sentiva che le cose stavano diventando un po' più serie e che sentiva il bisogno di vederci di più, io mi ero riorganizzato per farlo, perché con lei stavo molto bene. Fatto sta che lei, dopo alcuni altri segnali di insofferenza e discussioni, mi dice che mi avrebbe lasciato. La motivazione? C'erano state tante cose che non gli sono andate bene in questi mesi, e parlo del fatto di saltare la palestra per stare con lei, di tornare a casa ogni 2 weekend, che io non rinunciassi ad andare a letto presto (io mi sveglio alle 7/7:30, lei molto più tardi, e nonostante ciò quando c'era necessità facevo comunque le ore piccole, di certo quando ci vedevamo non tornavo a casa alle 11), di non avere una macchina a disposizione (la macchina è dei miei genitori) e che quindi quando dovevamo andare da qualche parte doveva stare legata ai mezzi pubblici. Mi ha detto che aveva sempre il timore di chiedermi di fare delle cose per via dei miei impegni, che non le avevo mai fatto intendere di essere disposto a rinunciare davvero alla palestra, che non era mai riuscita ad essere veramente sé stessa perché continuava a cercare di farsi andare bene determinate cose per evitare di discutere, che io avevo sempre voluto fare tutto durante la giornata e che si vuole veramente stare con una persona che ti vuole bene il tempo lo si inventa, che se io ritengo che tutti i miei impegni siano più importanti dello stare con una persona non funzionerà mai, che lei non si accontenta delle briciole del mio tempo dopo che io ho fatto le mie cose. La ha definita una relazione mediocre. Mi ha detto che sono egoista, che pensavo prima a me, e che non si meritava questi comportamenti. Ha anche detto che non ci ha mai considerato come coppia. In pratica, secondo lei ad un ragazzo che ci tiene veramente dovrebbe nascere spontaneo rinunciare a determinate cose per trovare il tempo per stare con lei. Gli impegni non dovevano essere più importanti di lei, lei doveva essere al primo posto. Mi ha detto che se lo si vuole davvero il tempo lo si inventa. Ora, io mi sono sentito tanto in colpa dopo questa storia perché, a detta sua, all'inizio volevo la botte piena e la moglie ubriaca, vedendoci solo in palestra e quel poco tempo dopo l'allenamento, e il fine settimana, ma d'altro canto non penso di essere stato un cattivo ragazzo, dopo aver parlato le sono venuto molto incontro, e lo ha confermato anche lei. Le sono sempre venuto incontro, perché comunque amavo stare con lei, e se potevo rinunciare a qualcosa lo facevo. Ogni volta che mi chiedeva di fare qualcosa io ero disponibile, e le chiedevo anche io di vederci. Ma chiedermi di rinunciare a determinate cose non credo che sia stato giusto da parte sua, perché in pratica sarei dovuto stare male io. Il tempo per lei c'era sempre, ma così avrei dovuto azzerarmi. Mi sarei sentito troppo oppresso. Io stavo cercando di cambiare, di organizzarmi meglio per stare di più con lei, e me l'ha anche detto, ma non era una cosa spontanea secondo lei, lo stavo facendo perché me l'aveva detto lei, e quindi si sentiva sempre legata a questo, pensava che quando stavo con lei io in realta volessi fare altro, e non è riuscita ad essere veramente sé stessa, reprimendo le sue reali emozioni, le sue reali voglie di fare cose, per evitare di discutere. Oltretutto, dopo avermi lasciato, abbiamo parlato per più di un ora di persona, dicendomi che non stava proprio bene con sé stessa, che aveva dei problemi di cui non era riuscita mai a parlarmi (ha parlato anche di psicologo), e il fatto che non fosse mai riuscita a sbloccarsi l'aveva fatta pensare molto, e alla fine della conversazione mi aveva promesso che comunque ci avrebbe pensato bene, e io le ho detto che l'avrei aspettata. In pratica sono rimasto in sospeso per 10 giorni, stando malissimo. Dopo i 10 giorni, mi ha ricontattato dicendo che la sua decisione non era cambiata, e alla mia richiesta di vederci di persona ha risposto no. Io l'ho aspettata per 10 giorni senza sentirci per niente e poi mi manda un messaggio e basta? Non mi sembra molto maturo. In pratica tutte queste cose che ho fatto per lei non sono state apprezzate, mi ha accartocciato e buttato nel cestino così come niente, dandomi tutte le colpe. Senza parlare delle parole che mi diceva, evidentemente senza darle il giusto peso, che mi hanno fatto illudere e affezionare tanto. E questo fino a qualche giorno prima di lasciarmi. Per me prima di dire certe cose ci pensi bene, se le dici non cambi tutto nel giro di poco tempo. Mi rendo conto che lei probabilmente era molto annoiata, non aveva la giornata piena come la avevo io, e voleva fare tante cose con me, e il fatto che io avessi impegni la faceva stare male, mi metto nei suoi panni e probabilmente non sarei stato bene neanche io in quella situazione. Probabilmente lei aveva anche delle carenze affettive genitoriali, avendomi accennato a problemi in famiglia, ed era un po' in crisi perché non sapeva cosa fare da grande. Mi rendo anche conto che quando ci vedevamo in settimana facevamo spesso le stesse cose, cose semplici, stare semplicemente insieme. Lei sembrava divertirsi, stare bene. Mi ha sempre detto "quando sto con te sto sempre bene, non mi importa quello che facciamo, mi basta stare con te". Però dopo mi ha anche detto che un po' di spirito di iniziativa, nonostante i miei impegni, avrebbe fatto la differenza. Mi viene da pensare che, oltre ai motivi che ha detto lei, un altro motivo possa essere che io l'abbia in qualche modo annoiata, che non sia riuscito a creare un certo coinvolgimento da parte sua (mi ha anche detto che la mia motivazione era più forte della sua), spesso penso ad alcune volte che avrei potuto fare di più col senno di poi, qualche cosa di diverso invece che la solita routine. Mi sento un po' spento ogni tanto. A me bastava trascorrere tempo con lei, anche le cose più semplici mi sembravano bellissime fatte con lei, anche una semplice passeggiata. Mi piaceva davvero tanto, c'era molta sintonia, pensavo di aver finalmente trovato la persona giusta, e mi dispiace da morire, ma d'altro canto, pensandoci e ripensandoci, non riesco a trovare delle vere colpe nel mio comportamento. Penso di aver fatto il massimo per lei, e ho sempre dimostrato di tenerci. Fare compromessi per l'altro è normale, e penso di averlo fatto, ma fare tutte queste rinunce secondo me non è salutare, non sarei stato bene io, l'altra persona deve essere un aggiunta, non deve essere un limite alla soddisfazione dei propri bisogni.
Io mi sento giù di morale, non trovo soddisfazione nel fare le cose che facevo prima. Passo un esame e non sono contento, non ho più la motivazione di prima negli allenamenti, esco in giro e provo un senso di ansia, guardo le altre coppie con invidia perché penso che queste cose prima le facevo anche io. Passo molto tempo a rimuginare, non riesco a togliermi il pensiero dalla testa. Mi manca tantissimo. Ripenso in continuazione ai bei momenti che abbiamo oassaro assieme. I momenti negativi passano in secondo piano. Nessuna ragazza mi aveva mai fatto provare determinate cose. Cerco in tutti i modi di convincermi di avere la coscienza pulita, che ho fatto il massimo per tenermela stretta, ma non ci riesco fino in fondo. Penso "ma che motivo è lasciare un ragazzo serio che dimostra di volerti bene e fa di tutto per te perché va in palestra una volta di troppo?" Forse aveva delle lacune, e per cercare di colmarle, per sentirsi importante e realizzata voleva che facessi le cose che diceva lei (rinuncie), dovevo essere come lei voleva, al centro del mio mondo. Forse non era davvero pronta per una relazione (come anche lei aveva detto, pensava di esserlo), non era capace di accettare una persona con abitudini diverse dalle sue. Fatto sta che ero felice, e ora non lo sono più.

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