Sono ossessionato da una ragazza

Inviata da Alessandro · 7 apr 2019 Terapia di coppia

Buonasera Dottori, sono un ragazzo di 21 anni e mi trovo a scrivere in questo forum per via dell'ossessione che ho per una ragazza della mia stessa età. Premetto che ho già letto nel forum delle discussioni di ragazzi ossessionati da una ragazza
ma avevano una situazione abbastanza diversa dalla mia e quindi ho preferito aprire una nuova discussione. Prima però è bene farVi un excursus riguardo la mia situazione sentimentale. Circa 4 anni fa, quando andavo ancora al liceo mi ero invaghito di una ragazza che andava nella mia scuola. Riuscì a conoscerla e a scambiare qualche
parola, sia a scuola sia in chat online. Io preferivo quest'ultimo mezzo di comunicazione per via della mia forte timidezza con le persone che conosco appena, in particolar modo con il sesso femminile.
Speravo che tra noi potesse nascere qualcosa ma non fu così. Ci rimasi molto male in quanto era la mia prima "cotta" e il mio pensiero per questa ragazza rimase per più di un anno. Stavo giornate intere a pensare a lei e quando riuscivo a non pensarci, appena ci incrociavamo a scuola, il ciclo iniziava di nuovo da capo. Io chiaramente facevo di tutto per evitarla, ma andando nella stessa scuola molte volte me la trovavo proprio davanti nel corridoio di scuola o all'ingresso e quindi anche quando volevo togliermela dalla testa non ci riuscivo. Finite le superiori, inizia l'università. Ero ancora un po' cotto per lei ma, con l'inizio dell'università, mi ero fatto un po' di forza per dimenticarla, forte del fatto che avrei conosciuto nuove persone e che magari avrei trovato la persona giusta.
Neanche a dirlo, dopo 3 mesi dall'inizio dell'università conosco una ragazza e complice il fatto che fosse sopratutto lei a provare interesse per me, la mia forte timidezza non giocò alcun ruolo negativo.
Iniziammo a frequentarci e dopo poco tempo ci fidanzammo. Tutto molto bello, era la mia prima fidanzata. Iniziammo cosi a fare tutto quello che le classiche coppiette fanno. All'inizio tutto rosa e fiori, poi iniziarono a venire i primi nodi al pettine e capimmo di essere incompatibili; riuscì a capire, in sostanza, che sia io che lei ci fossimo messi insieme non tanto perchè infatuati l'uno dell'altro, ma per bisogno di avere qualcuno con cui stare. La fine di questa relazione durata circa 1 anno, comunque, non ha avuto su di me ripercussioni negative. Mi sentivo libero: la ragazza del liceo era solo un lontano ricordo, non dovevo passare più una sera si ed una no a litigare con la mia ragazza ed avevo, in qualche modo ed in parte superato la mia timidezza. Decido così di passare del tempo senza voler cercare una relazione e devo dire che le cose non andarono affatto male: riuscì a farmi nuove amicizie sia maschili e incredibilmente anche femminili perchè, come già detto, ero riuscito a mettere da parte la timidezza e riuscivo ad approcciarmi alle ragazze
senza alcuna difficoltà.
Ed eccoci arrivati al motivo per cui io Vi sto scrivendo. Circa 1 mese e mezzo fa iniziai a seguire un corso all'università (che tutt'ora seguo), e notai una ragazza, una mia collega. A differenza di altre mie colleghe che reputo "più belle esteticamente" lei aveva qualcosa di particolare che non riuscivo a cogliere e che andava oltre la bellezza fisica. Inizio ad osservarne i comportamenti, per iniziare a farmi un'idea su che tipo fosse ed alla fine decido, con una scusa, di andare a parlarle. Appena arrivai vicino a lei, provai una cosa che non provavo dai tempi del liceo. Iniziai a sudare freddo e iniziai a sentire il cuore che mi batteva più forte. Mi ero bloccato totalmente.
Faccio finta di niente e torno a sedermi al mio posto. Da qui inizia una parabola discendente: scopro il suo nome ma non ho il coraggio di aggiungerla sui social perchè penso: che figura farei se, a 21 anni, la aggiunge sui social senza neanche aver scambiato una parola con lei?
Da qui inizia a pensare a lei costantemente: al corso all'univeristà non riesco a parlarle
perchè mi blocco ed ho paura di balbettare e non sapere cosa dire. Nel frattempo noto che lei non è una persona timida perchè la vedo parlare tranquillamente con tutti, ma è molto riservata: scambia due parole con altri miei colleghi per poi tornare a sedersi in disparte e anche nei social ha un profilo molto riservato, cosa che mi allontana sempre più dall'idea di provare ad aggiungerla.
Ora non riesco a smettere di pensare a lei, ne sono ossessionato: quando mi sveglio, quando sono a tavola, e anche avendo questa consapevolezza
di essere ossessionato da lei io non riesco a togliermela dalla testa. Non è una sensazione piacevole, anzi è una situazione veramente spiacevole per me, perchè
vorrei pensare ad altro, a studiare, ad uscire, ma ogni cosa che faccio che mi rende felice ecco che penso a lei, e mi trovo con una sensazione di vuoto, come se mi mancasse lei per essere davvero felice. Non è la ragazza più bella del mio corso, non è neanche brutta, è una ragazza assolutamente normale che non riesco a togliermi dalla testa. Questa mia ossessione è più forte di quella che ho avuto per la ragazza al liceo, forse perchè con quella ragazza ero riuscito ad avere qualche contatto oppure non saprei...
Mi trovo di sabato sera a scriverVi perchè non so veramente cosa fare, vorrei solo avere il parere di qualche esperto. Vi prego di non scrivermi di rivolgermi
ad uno psicologo "fisico" perchè non voglio assolutamente parlarne con i miei genitori, non ne ho parlato neanche con i miei
amici. Grazie in anticipo a chi vorrà darmi una risposta

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Miglior risposta 12 GEN 2022

Salve Alessandro,
ma cosa vorrebbe da sé stesso?
Cosa vorrebbe esser capace di fare?
Nell'approccio alla persona sento la sua profondità ma poi immagino che per lei diventi come un'icona quella stessa persona, come se fosse depersonalizzata, non ci fosse più la ragazza ma la sfida narcisistica a superare l'ostacolo e dimostrarsi di esser capace di "conquistare" la persona.
SEMBRA che l'ossessione non riguardi la ragazza ma la paura di non averla.
Tanti saluti.

Dott. Matteuzzi Alessandro Psicologo a Firenze

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8 APR 2019

Buongiorno Alessandro,
leggendo il suo racconto, noto che c'è un aspetto di cui lei non parla mai, ovvero quello emotivo. Descrive molte sensazioni fisiche, descrive molto bene i ragionamenti e le riflessioni fatte anche nella relazione di un anno che ha avuto; non capisco tuttavia cosa lei provi.
Noto inoltre questa forte paura che lei ha di bloccarsi, che sembra rappresentare, se ho ben capito, la sua paura di ritornare ad essere timido. Verrebbe da pensare che il fatto che con questa ragazza lei abbia provato sensazioni così forti e coinvolgenti, dopo alle quali non è riuscito a parlare, abbia dato il via ad una sorta di sfida: io non sono più timido, ho superato questa fase; con lei mi sono bloccato; allora devo conquistarla così dimostrerò a me stesso (...e a qualcun altro?...) che non sono più quel ragazzo timido e bloccato.
Mi sembra che lei sia una persona che pensa e ragiona molto, mentre riconosce ed esprime poche emozioni; premesso che molte altre cose sarebbero da indagare, il consiglio che posso darle è di indagare il modo in cui lei ha vissuto, e vive, questa timidezza, questo blocco, che mi sembra il nodo fondamentale da sciogliere; riscoprendo e liberando l'espressione dell'emotività, è possibile che non avrà più bisogno di ricorrere a pensieri ossessivi per superare questo blocco, e troverà modo di affrontarlo in maniera diversa.
Questa l'impressione che mi sono fatta leggendo, si senta tuttavia libero di scrivermi se lo desidera, o se vuole aggiungere altre informazioni o elementi che non ho colto.
Capisco che non vuole rivolgersi ad un collega per non affrontare il discorso con i suoi e non insisto su questo; come spunto di riflessione le chiedo però come mai non voglia parlarne con la sua famiglia.
Le faccio carissimi auguri e resto a disposizione per domande o chiarimenti.
Dottoressa Valentina Cozzutto

Dottoressa Valentina Cozzutto Psicologo a Monza

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