Ossessionato da una ragazza

Inviata da Alessandro · 6 apr 2016 Terapia di coppia

Buongiorno, so che sto per scrivere molto ma vi prego di spendere qualche minuto per aiutarmi, perché sono abbastanza disperato.
Ho 18 anni e esattamente due anni fa ho conosciuto una ragazza che frequenta la mia scuola, mia coetanea. Quando abbiamo cominciato a parlare ho notato sin da subito che c'era un feeling particolare: nei mesi e negli anni precedenti mi ero sempre infatuato di ragazze che mi rifiutavano (tendevo a ricercare questo genere di persone), oppure a momenti alterni avevo vissuto storie superficiali. Quindi non avevo mai avuto un rapporto profondo con una ragazza. Lei invece aveva avuto parecchi rapporti profondi, sia con ragazzi che con amiche, e aveva sofferto enormemente per alcuni di essi "tanto da non dormire la notte".
A quel punto comunque usciamo due o tre volte, a me sembrava filasse tutto liscio ma lei, nonostante quando parlavamo fosse interessata e coinvolta, poi non mi cercava. I passaggi successivi, in due anni, come potete immaginare sono moltissimi e tormentati. La base è sempre stata che io amavo tanto e lei poco, io soffrivo perché l'amavo e lei soffriva perché non riusciva ad amarmi di più, io cercavo di avvicinarmi e lei anche ma poi quando era il momento di concludere si allontanava e io ci rimanevo male, e allora nascevano litigi e... insomma, che storia tormentata. Ad esempio, un anno fa volevamo smettere di parlare ma siamo tornati entrambi l'uno dall'altro, perché lei mi ha visto parlare con un'altra ed era gelosa. Abbiamo ricominciato a parlare e in estate stava per succedere qualcosa, ma alla fine si è tirata indietro. E' una ragazza che personalmente mi dà moltissimo, è intelligente, sensibile, interessante, la sento alla mia altezza. Ma ha anche i suoi schemi profondamente rigidi, è molto egocentrica, non si adatta mai a nessuno. Questa corazza è nata dopo una delle sue relazioni andate storte. Non vuole più soffrire e per questo si tiene a debita distanza. Non voglio fare diagnosi perché non ne ho la preparazione, ma per spiegarmi meglio e più chiaramente è un po' come se lei soffrisse di anoressia sentimentale e io invece di dipendenza affettiva. Ha una personalità del tutto autarchica, e io una personalità del tutto dipendente dalla sua. Penso sia inutile continuare a fare questo tipo di descrizioni perché sono stato abbastanza chiaro, il problema è solo che ormai io sono semplicemente ossessionato da lei. La penso ogni dannato momento, in qualsiasi contesto, ormai è un tormento. Pochi mesi fa abbiamo deciso di rimanere amici sul serio, perché lei era stanca di vedermi soffrire (soffriva anche lei ma è molto più brava di me a rimuovere un bisogno affettivo quando ne ha uno, è un po' come se avesse un controllo robotico delle proprie emozioni). Ora, io so solo che parlarne con lei è inutile perché non mi starebbe ad ascoltare: una sola volta in due anni ha ammesso che avevo ragione, ma a tratti torna negando tutto (ho avuto la stessa difficoltà col mio problema, tendevo a non ammetterlo). Quindi, la morale della favola, e questo l'ho capito, è che dovrei allontanarmi da lei perché se non si sveglia da sola c'è poco da fare. Ma a parole è troppo facile. Giuro che ci ho provato in ogni modo, poi la vedo a scuola e ci ricasco, un suo cenno qualsiasi di vita mi fa ricadere nel baratro. Chiedo a voi perché non so come comportarmi: mi piacerebbe tanto dimenticarla ma mi conosco fin troppo bene, nessuna delle ragazze che ho conosciuto e che conosco riesce ed è mai riuscita ad attirare la mia attenzione. Insomma... grazie dell'ascolto!

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Miglior risposta 13 APR 2016

Caro Alessandro
in due anni si sono creati tra voi certi meccanismi (specifici delle vostre rispettive strutture psicologiche) che ora sono "fissati" e quindi sei dentro questo loop da cui non sai come uscire.
Eppure tra tanti episodi e descrizioni che ci hai fatto ce n'è uno, in particolare, che mostra una possibile via d'uscita, mi riferisco a quando lei ti ha visto parlare con quella ragazza...rifletti bene...
Lei è "tutta d'un pezzo" e ha imparato (e mantiene attive) estreme difese contro l'attaccamento, non lascia spiragli né niente, però ha anche lei il suo "tallone d'Achille" ed è (comunque sia) la paura di perderti.
Penso che, a modo suo, ti voglia e ti ami, però tu sei sempre lì, uguale, tutto suo, può prenderti e lasciarti quando vuole.
È davvero un peccato che tu non sappia rifiutare, girarti dall'altra parte, mostrare (e magari, perché no? anche acquisire, es. con qualche colloquio di psicoterapia) autonomia emozionale, far vedere a lei che hai una personalità e che nel mondo lei non è l'unica.
Spero, caro ragazzo sofferente (e me ne dispiace molto), che tu mediti attentamente le mie parole (sono una risposta all'aiuto che hai chiesto).
Ci sarebbe un percorso inverso da "innescare" rispetto a quanto racconti, solo che tu non ne hai (attualmente) la forza perché non sai come fare e sei in questo loop.
Lo sai che uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti a uscire da questa situazione e rafforzare di molto la percezione che hai di te stesso?
Comunque hai 18 anni e, siccome sei in gamba (altrimenti non ci avresti scritto), magari coglierai qualche nostro consiglio e magari contatterai qualcuno.
Un caro saluto

Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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8 APR 2016

Ciao Alessandro,
Quando ho letto le tue parole non pensavo fossi tanto giovane ma per certi versi è meglio. L'amore è una cosa meravigliosa a qualsiasi età ma non devi farne un problema di esperienza. Mi dici che la tua ragazza ha più esperienza ma per ognuno ci sono dei tempi diversi.
Forse quello che dovresti fare è lasciarti notare senza fare diagnosi su di lei. Su di te mi dici che soffri di dipendenza affettiva ma in fondo tutti difendiamo da qualcuno è non sempre si tratta d una malattia, ma e' la semplice convivenza.
Pensa che siete giovani e dovete vivere il vostro rapporto serenamente. Un po di gelosia fa bene ma ognuno risponde come può alle situazioni.
Sereno e come si dice se son rose fioriranno altrimenti avete una vita davanti, vogliate vi bene senza studiarvi ma conoscendo vi a vicenda

Dott.ssa Custodero Maria Psicologo a Pescara

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7 APR 2016

Gentile Alessandro,
ci sono molte domande che vorrei porle, quali ad esempio se
Lei è davvero innamorato oppure dopo due anni la "conquista" o "riconquista" ha assunto significati diversi?
Cosa dimostrerebbe a se stesso se questa persona accettasse di stare/rimanere con Lei?
In questi due anni ha mai provato ad interessarsi ad altre ragazze?.

Come vede, ci sono molte domande da porre che servirebbero soprattutto a Lei per capire cosa davvero sta cercando in questa relazione e perché non riesce ad accettare che non possa continuare.

Le consiglio di non cedere alla tentazione di patologizzare il rifiuto di questa ragazza. La chiusura di un rapporto è qualcosa che accade praticamente a tutti e non significa che chi non vuole stare con noi sia patologico ("anoressico sentimentalmente").
Analizzare questa ragazza, come forse ha notato anche Lei, non le serve.

Il consiglio è di effettuare qualche colloquio psicologico, per poi decidere se continuare con un percorso mirato, per evitare di continuare a soffrire e guardare avanti.

Il rischio è che questo pensiero con il tempo venga alimentato da questioni diverse dal sentimento affettivo e che continuare a cullarlo la nasconda dall'esporsi in altre relazioni con altre ragazze.

Se volesse approfondire, può scrivermi in privato.

Cordialmente,
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino.

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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7 APR 2016

Buon giorno Alessandro,
quando ci sentiamo bloccati come pare Lei in questo momento, in questa particolare situazione, rischiamo di “sbattere la testa contro il muro” senza trovare via d’uscita, possono (come nel suo caso), innescarsi pensieri fissi e ricorrenti, ma lei è in gamba, li riconosce, fa anche una valutazione personale di dipendenza affettiva; credo però che le auto-diagnosi siano rischiose... perchè non rivolgersi ad uno psicoterapeuta e iniziare una ricerca di se stesso e la costruzione della sua identità adulta con qualcuno che possa agevolarla in questo cammino?
Buon proseguimento e cordiali saluti
Dr.ssa Elisa F. Chicchi

Dott.ssa Elisa F. Chicchi Psicologo a Figline Valdarno

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7 APR 2016

Gentile Alessandro,
Ha ragione questo è proprio un amore tormentato. Dalla descrizione mi sembra che lei, al di là delle diagnosi, stia descrivendo l'amore/il dolore/la possessività e la tremenda paura di perdersi o di incontrarsi veramente. In queste situazioni non si può non soffrire, non si può evitare il dolore nè tantomeno accettarlo, si può vivere il dolore d'amore. Sicuramente la ricerca della motivazione del perché lei si scelga determinate ragazze e del perché non riesca a concentrare la sua vita su di sè mi fa pensare che sia una persona che potrebbe giovare molto di una psicoterapia, troverebbe le risposte sulla sua persona che l'aiuteranno a comprendersi meglio.
Cordialmente
Dr.ssa Arianna Sirolli - Roma

Anonimo-159368 Psicologo a Roma

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6 APR 2016

Caro Alessandro,
penso che non c'è bisogno di fare diagnosi o studi particolari per comprendere che quando in una relazione sentimentale manca la reciprocità ( e mi pare di capire che, in questa tua, la reciprocità manca! ) non c'è nemmeno la relazione anche se ti vuoi convincere che questa ragazza " ti dà moltissimo, è intelligente, sensibile, interessante e la senti alla tua altezza! ".
Se poi a questo aggiungiamo che non riesci a distaccartene e sei tormentato dal pensiero di lei che si impone alla tua mente quasi contro la tua volontà, è probabile che più che la dipendenza affettiva ti appartenga qualche tratto ossessivo e masochista.
Pertanto ti consiglio una esperienza di psicoterapia per acquisire più autostima e liberarti da questo pensiero parassita.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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6 APR 2016

Caro Alessandro,
dalle parole che scrivi si intuisce subito che sei un ragazzo maturo, molto consapevole e attento alle persone che hai vicino!
La vicinanza/distanza emotiva tra i partner è un tema molto importante e a volte può diventare delicato da affrontare, come nella storia che hai condiviso qui, e può far soffrire molto. Non è certo facile chiudere una relazione quando invece ciò che si desidera è una maggiore vicinanza all’altra persona. Stai chiedendo a te stesso di fare esattamente il contrario di quello che in realtà avresti voluto, quindi ti consiglio di darti del tempo, è normale pensare ancora a questa persona che è stata per te molto importante sul piano affettivo. Per quanto riguarda l’analisi che hai fatto della personalità della ragazza, probabilmente non riusciva ad avvicinarsi di più a te, a causa delle esperienze precedenti negative che descrivi, magari ci ha realmente provato ma, per la rigidità dei suoi schemi di cui parli, non è riuscita a impegnarsi in un legame affettivo più profondo e intimo.
Ti consiglio di aspettare e concedere a te stesso il tempo per dimenticare questa storia. Sei molto giovane e quindi è statisticamente probabile che incontrerai moltissime persone in futuro, di sicuro altre ragazze riusciranno ad attirare di nuovo la tua attenzione! Se senti che la dipendenza affettiva è un problema per la tua serenità, ti consiglio allora di affrontare l’argomento con un esperto, in grado di darti il giusto supporto psicologico per superare questa fase di disperazione.
Ti auguro di ritrovare un nuovo equilibrio, anche affettivo!
Simona Lovaglio

Dott.ssa Simona Lovaglio Psicologo a Milano

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