Buonasera, sono una ragazza di 28 anni senza lavoro che non è mai riuscita a concludere nulla di buono nella sua vita.
Inizio una nuova attività e dopo qualche giorno perdo completamente interesse.
Ho paura. Ho paura per il mio futuro, ho paura di rimanere un fallimento.
Invidio tantissimo quelle persone che riescono a rimanere costanti nelle cose o nel lavoro.
Come posso uscire da questo circolo viziato?
Vi chiedo consiglio e aiuto, grazie a tutti in anticipo.
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19 APR 2024
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile ragazza,
non è chiaro se lei trova il lavoro ma poi lo abbandona per perdita di interesse o per altre ragioni.
Di sicuro, il lavoro è necessario per l'autorealizzazione e per l'autonomia e se non ha un lavoro probabilmente è mantenuta dalla famiglia.
Sarebbe perciò utile approfondire in un contesto di psicoterapia la sua situazione personale, familiare e socio-relazionale per comprendere meglio le cause del suo disagio e della sua bassa autostima trovando le relative soluzioni.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
2 MAG 2024
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salve a lei,
è oppurtuno lavorare su questa perdita di interesse in modo che lei ne possa parlare per trovare nuovi nessi, nuovi significati.
Che cosa significa per lei iniziare una nuova attività?
La paura è un'emozione che nonostante possa apparire scomoda ci aiuta. La sua paura le sta dicendo qualcosa, qualcosa che lei deve riuscire a cogliere per cambiare qualcosa di sè.
Sul fallimento non si dica così, cerchi di essere gentile e compassionevole con se stessa.
Se avesse una migliore amica le direbbe che sarebbe un fallimento se lasciasse sempre tutto a metà o cercherebbe di sostenerla?
Pensi che lei, se stessa, è la sua migliore amica e si tratti allo stesso modo.
Buone cose.
Dott.ssa Camilla Guccione
1 MAG 2024
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Buonasera,
non so se si è mai chiesta se le piace fare quello che fa, se almeno all'inizio lo trova interessante, attraente, utile o piacevole.
Non sto parlando del fatto che lavorare sia un bisogno e una necessità fondamentale per riuscire a vivere, quello è ovvio e lei lo sa, ma al di là dell'aspetto prettamente materiale, forse è necessaria da parte sua una riflessione su quale sia la direzione in cui andare per sviluppare interessi, contatti e attività che facciano al caso suo, che le diano soddisfazione e le permettano di costruire una identità sua propria. La costanza che lei dice di invidiare negli altri non è una caratteristica innata ma il risultato di scelte, riflessioni, errori, riparazione degli errori, delusioni, soddisfazioni e via dicendo.
Scoprire cosa si è e cosa si vuole essere non è facile, fa parte di un percorso lungo e talvolta complesso che prevede anche dei passi falsi, lei è giovane ed è comprensibile che abbia paura, ma tra le righe intravedo anche- se non sbaglio- una buona dose di motivazione e anche un pò di ambizione, perciò le consiglio di farsi aiutare da un professionista che la segua in questa fase del ciclo di vita che per lei risulta essere così delicata.
A disposizione, anche online
29 APR 2024
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Buonasera "anonimo".
La descrizione fatta della sua attuale sofferenza mi ha colpito: appare, che lei sappia esattamente il motivo pur non rendendosene conto.
La risposta l'ha data lei stessa, è tra le righe. Lei ha dato una descrizione molto precisa di chi lei pensa di essere "una ragazza senza lavoro che non è mai riuscita a concludere nulla di buono nella sua vita": questo sembra essere ciò che lei ha imparato e che si è rafforzato nel tempo e ne ha la conferma quotidianamente "inizio un'attività e dopo qualche giorno perdo completamente interesse".
Poi fa un passaggio estremamente importante e non casuale: "ho paura. per il mio futuro, di rimanere un fallimento".
Lei sa, inconsapevolmente, di avere paura del futuro: di andare oltre quei giorni senza interesse; non conosce cosa c'è oltre, conosce solo che lei è una ragazza senza lavoro che non conclude niente.
Al tempo stesso ha paura di rimanere un fallimento bloccandosi in continui conferme dell'idea che ha di sè stessa ma davanti a questo ha voglia di capire e cambiare. Lo fa chiedendo aiuto, secondo passaggio che merita la giusta importanza.
Ha bisogno di qualcuno che la sostenga nella paura, nel sentirsi capace e in grado di viversi il buono che c'è in lei.
Le auguro di riuscirci. Qui, le posso suggerire di accettare la sua paura come buona in quanto le permette di avere un'attenzione su cosa le fa bene e cosa no per poter scegliere di cambiarlo per la sua vita. Può fare caso focalizzando quali sono i pensieri che ha quando riesce a percepirsi spaventata ma ricordandosi della positività di questa paura. Può aiutarla a fare chiarezza.
Resto a disposizione, anche online.
Buona giornata.
29 APR 2024
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"viziato" è un piccolo lapsus, in luogo di vizioso, che mi fa pensare che dentro di lei ci sia l'idea di essere viziata oltre che di essere un fallimento. Le suggerisco di monitorare bene i giudizi che le arrivano dalle persone e le emozioni che ne scaturiscono. Tenga presente che il motivo principale del lavoro è la retribuzione, quindi è bene domandarsi se la essa sia adeguata al lavoro. Forse perde interesse perché ritiene che debba trovare soddisfazione nel lavoro, ma questo può essere un'attività funzionale al sostentamento economico di altre attività relazionali come la famiglia, il divertimento, le passioni, lo studio, i viaggi ecc.
La domanda è quindi, quali sono le sue vocazioni e desideri?
27 APR 2024
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Buonasera. Perdere rapidamente l'interesse per le attività che si intraprendono può portare, a lungo termine, a non trovarsi nulla tra le mani. Inoltre potrebbe dipendere da molte cose, fondamentali da indagare. È innegabile che questo possa generare ansia, frustrazione e paura per il futuro; il suo malessere è del tutto giustificato. Deve capire 1)perché non mantiene l'interesse per le cose, 2)perché, anche se perde l'interesse, non le porta ugualmente a termine, 3)cosa potrebbe aiutare nel suo caso.
26 APR 2024
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Cara ragazza,
in un tempo ed in una società performante i cui valori fondanti sono costituiti dall'efficenza e dal successo quantificabile e misurabile, sono in molti ad avere vissuti di fallimento e inadeguatezza qualora non riescano a raggiungere i traguardi socialmente imposti. Spesso è il nostro stesso giudizio ad essere il più severo e spietato dei giudici. Potrebbe essere utile avviare un percorso di sostegno psicologico per affrontare il tuo vissuto di fallimento, le sue radici e il suo significato per te, affinché tu possa riscoprire le doti e le qualità che sono custodite dentro di te, in modo tale da poter aiutarti a trovare il tuo particolare e giusto posto nel mondo.
Rimango a disposizione. Anche online.
Un caro in bocca al lupo per il tuo viaggio,
Dott. Giuseppe Alessandro Dinoia
23 APR 2024
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Buongiorno,
dalle sue parole traspare una forte critica verso se stessa, una considerazione molto negativa che ha di sé. Per comprendere che cosa la porti a perdere interesse per le attività professionali che intraprende, bisognerebbe indagare insieme a lei. E' solo dentro di lei che si trovano tutte le risposte.
E' possibile che sia proprio la percezione di inadeguatezza e il non sentirsi in grado di portare avanti queste attività che la induca a mollare subito, ma è solo un'ipotesi. Oppure sceglie attività che non sono in linea con i suoi interessi, oppure entrambe le cose. Certo è che continuando a collezionare esperienze negative, non fa che accrescere il senso di fallimento e il non riuscire, e questi accrescono, a loro volta, la demotivazione a portare avanti qualsiasi attività.
Spero riuscirà a trovare il modo di farsi supportare per uscire da tutto questo; sicuramente dentro di lei ha tutte le risorse per farcela.
22 APR 2024
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Buonasera a lei, sarebbe importante prendersi cura di questa situazione che sente pericolosa per il suo futuro. Il fatto che ne senta la necessità è buono per lei e può essere la motivazione per dare una svolta a ciò che ad oggi sente inconcludente. Un caro saluto e a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa
22 APR 2024
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Buonasera,
La paura, ma soprattutto l'ansia, che altro non è il correlato fisiologico della paura, non sempre rappresenta qualcosa di negativo. Se non supera una certa soglia, la paura può essere trasformata in modo costruttivo, da nemica ad amica. Se non avesse un pochino d'ansia prima di una certa performance, magari si applicherebbe meno, per la riuscita della stessa.
Avere paura del fallimento e del proprio futuro potrebbe essere correlato all'importanza che questo ha per lei. Però, la troppa paura potrebbe bloccarla e mantenerla in trappola.
Sicuramente la situazione richiede maggiori approfondimenti, ma vorrei lasciarle una domanda sulla quale riflettere "Quanto effettivamente è davvero disposta a rischiare, per poter vincere?"
Resto a sua disposizione per ogni eventuale chiarimento e/o spiegazione,
Cordialmente Gloria Casella
22 APR 2024
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Cara Anonimo,
mi colpiscono alcune delle frasi che ha scelto, come il definirsi una ragazza che "non è mai riuscita a concludere nulla di buono nella sua vita", e mi ha colpito l'emozione della paura di cui parla. La paura può essere un'emozione che ci blocca, ma allo stesso tempo un motore tanto potente. Non ci sono istruzioni immediate e universali per poter spezzare il circolo vizioso di cui parla e so che questo può essere frustrante, ma proprio queste cose che ha scritto possono essere dei segnali da cui partire per arrivare a rompere questo circolo. Le consiglio di concedersi uno spazio di terapia in cui poter fare questo.
Rimango a disposizione,
Antonella Manigrasso
22 APR 2024
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Buongiorno anonima,
probabilmente é troppo giudicante con se stessa e questo la porta a abbandonare percorsi che inizia e verso i quali perde poi interesse, forse perchè il lavoro o il corso che stà facendo, non corrisponde a ciò che pensava fosse. La paura del fallimento si genera se guarda troppo avanti e la paura in genere é il non conosciuto. Lei parte già con questa paura e tutti i correlati che seguono per ciò che riguarda l'autocritica e l'auto svalutazione. Inizi a immaginare ciò che le piacerebbe fare o essere, faccia attenzione a quando fa qualcosa ed il tempo passa senza che lei se ne accorga. Questo potrebbe essere una spia di ciò che la interessa. Nel contempo, si affidi ad un/a professionista della salute mentale (psicologo o psicoterapeuta) che le potrà fornire un sostegno adeguato per conoscere più a fondo se stessa ed aiutarla a risolvere le problematiche che lei descrive, non ultime la situazione familiare nella quale é cresciuta e che può permetterle di interrompere ciò che inizia senza crearle difficoltà di sussistenza. Da sola é più difficile e, soprattutto, non può essere neutra verso se stessa.
Agisca in questo modo e non continui a pensarsi in modo fallimentare, ed inizi a lavorare su se stessa (come detto prima) facendosi aiutare in modo professionale e troverà senz'altro la strada per uscire dal circolo vizioso nel quale dice di essere.
Cordialmente
dott. Giancarlo Mellano
21 APR 2024
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Gentile anonimo,
le consiglio un percorso di psicoterapia in cui affrontare le radici di questo sentimento di fallimento. La ricerca del lavoro è la fine di un processo che deve affrontare per poter vivere una vita con soddisfazione e maggior interesse.
Probabilmente il suo auto giudizio negativo ha una storia antica, che in una psicoterapia può affrontare.
Dott.ssa Valentina Borsari
21 APR 2024
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Gentilissima,
probabilmente lei si sottovaluta e la sua bassa autostima l'annebbia così tanto da non permetterle di portare a termine le attività. Quando pensiamo di non essere in grado di fare qualcosa, tendiamo ad autosabotarci, mettendo in atto una serie di azioni per fare in modo che ciò che pensiamo, di cui siamo fermamente convinti, si avveri. Al tempo stesso, la bassa autostima che si evince anche da come lei si è descritta in questa brevissima domanda è collegata ed alimentata dalla sua ansia per il futuro. Quando viviamo una situazione simile, tendiamo ad evitare ciò che costantemente ci dimostra che quello che pensiamo è vero. Rispiego meglio e in maniera più semplice: lei è convinta di non essere in grado, questa convinzione la porta ad autosabotarsi, l'autosabotaggio rinforza la sua convinzione, la sua ansia per il futuro aumenta, la sua autostima si abbassa ulteriormente e per difendersi evita, evita di mettersi in gioco adeguatamente.
Per uscire da questo circolo, è necessario parlarne, lavorare su se stessa e creare tramite un supporto e un sostegno un ponte che possa permettere il dialogo. Potrebbe essere necessario anche lavorare sulle emozioni alla base e sui pensieri che tendono a rinforzare certi comportamenti disadattivi.
Le auguro una buona giornata,
spero di esserle stata utile
20 APR 2024
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Buongiorno,
Mi sembra necessario, nel suo caso, provare a capire i motivi che le impediscono di rimanere costante nelle attività che inizia.
Mi sembra che un ostacolo, a tal fine, potrebbe essere l'incapacità nel rapportarsi col limite, dato dal fallimento personale.
In tal caso, riterrei utile affrontare, in sede di terapia, la paura legata allo scontro col limite, capire se questa paura rimane legata a limiti personali o se si tratta di una difficoltà di scontro anche coi limiti che la realtà ci pone. Consideri come questo tipo di paura (e conseguente bisogno di rimanere eccezionale) si struttura come difesa: potrebbe essere altrettanto necessario considerare quali eventi del passato l'hanno portata, nell'oggi, ad aggrapparsi, in maniera così tenace, a questo tipo di difesa illusoria.
19 APR 2024
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Buongiorno gentile utente, sarebbe importante cercare di esplorare la sua domanda, ma le informazioni con cui ci/si interroga sono troppo vaghe. Ci sono strutture statali gratuite che potrebbero aiutarla a rendere la sua domanda più comprensibile. Provi ad informarsi al suo comune e valutare un supporto psicologico. Cordialmente Dott. Claudio Pieroni
19 APR 2024
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Cara anonimo,
la ringrazio innanzitutto per aver condiviso qua la sua situazione.
Sarebbe utile comprendere insieme a lei quanto sia attinente alla realtà il suo senso di fallimento, spesso tendiamo ad essere i peggiori critici di noi stessi ponendo attenzione solo sui fattori che vanno a confermare la nostra credenza e non facendo caso agli altri.
Per quanto riguarda la perdita di interesse, invece, potrebbe essere utile intraprendere un percorso in modo tale da andare ad analizzare le situazioni e vedere cosa succede e perché succede.
19 APR 2024
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Gentile anonima,
Lei dice di non essere riuscita mai a concludere nulla nella sua vita, dandosi un giudizio negativo totalizzante. Quando dice mai cosa intende? Mi spiego meglio: la parola mai è generica e include tutto, definisca invece meglio cosa vorrebbe riuscire a portare a termine. Faccia concretamente una lista di cose che vorrebbe iniziare a fare dalla più semplice alla più complessa e scriva di fianco quali possono essere concretamente le azioni che metterebbe in atto per iniziare. In questo modo uscirà dalla trappola dell'impotenza perchè cominciando a portare a termine piccoli obiettivi avrà gratificazioni che la spingeranno a proseguire.
Se non riesce da sola, potrebbe valutare di farsi guidare da uno psicologo che potrebbe aiutarla a costruire un'immagine di sè più positiva. In altre parole potreste lavorare insieme sulla costruzione dell'autostima.
Resto a disposizione anche per colloqui online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
18 APR 2024
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Gentilissima anonimo, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo le sue paure circa il futuro, avendo timore di un vissuto di fallimento. Credo che intraprendere alcuni colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo le radici delle sue parole e del suo malessere, nonchè individuare insieme delle strategie per fronteggiarle.
Resto a disposizione!
AV
18 APR 2024
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Buongiorno cara ragazza, grazie per la condivisione di questa tua preoccupazione, immagino quanto possa essere difficile passare dentro questo periodo per te
Potrebbe esserti utile affrontare e capire meglio cosa cela questa paura di cui parli, cosa ci sta dentro e cosa ne è alla base. La paura è un'emozione che prevede necessariamente un pericolo e che si attiva in modo sano e fisiologico, è vitale per noi. Ma possiamo imparare a conoscerla e a capire cosa la fa diventare così presente nelle nostre vite, cosa c'è che si attiva dentro di noi e cosa la mantiene presente e la fa diventare troppo pesante da affrontare e da gestire.
Già aver scritto in questo Form forse ha acceso in te la scintilla del cambiamento.
18 APR 2024
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Salve, nella speranza di darle degli iniziali spunti dai quali proseguire le condivido alcune considerazioni ipotetiche.
Ha giustamente individuato di essere bloccata in un circolo vizioso che si autoalimenta e dai pochi dati a disposizione è possibile dare un'occhiata a qualche dinamica "rischiosa" per il benessere psicofisico.
1. Lei esprime un' idea di Sé stessa fortemente negativa. Temere di "rimanere un fallimento" implica considerarsi come tale qui ed ora (confermato dal fatto di definirsi come "una ragazza che non è mai riuscita a concludere nulla di buono nella sua vita"). Chiunque si consideri "un fallimento" soffre parecchio e ha paura che l'essere tale (un fallimento) sarà continuamente confermato e reso più vero ed evidente nel proprio futuro (in cui si continuerà a dimostrare un vero fallimento).
2. La risposta a queste paure e l'esigenza di proteggersi dalla conferma di "rimanere per sempre un fallimento" può condurre a modalità disfunzionali: può accadere (nel lavoro o in ogni attività ) di porre l'asticella dei propri standard sempre troppo in alto, per poter "diventare l'opposto" del "fallimento"! In modo da riscattarsi. Tuttavia un' asticella irrealisticamente in alto e delle pretese esagerate e rigide su se stessi portano ad un' enorme fatica + al considerare ogni proprio passo o compito svolto come "insufficiente", uno spreco, inutile, privo di valore e interesse...Ecco che tutto perde di interesse e valore appunto. Ci si rivolge altrove cercando disperatamente il proprio riscatto ma ponendosi delle aspettative e dei criteri "fuori taglia".
3. In questo quadro l'idea degli altri come molto "invidiabili" ha le stesse caratteristiche eccessive degli standard. Gli altri sono visti come molto positivi, portatori di quell' "asticella altissima" che si dovrebbe raggiungere per non essere un fallimento. Gli altri sono sempre costanti...pieni di interesse...concludenti. Ma anche questa idea è irrealisticamente positiva: un' ombra gettata da un' idea di Sé molto negativa magari...
In conclusione, una persona che teme di rimanere un fallimento (ciò che ora si sente) e che crede di non aver mai concluso nulla di buono in vita, può avere verosimilmente un umore basso, una percezione della propria autoefficacia, delle proprie capacità e competenze non molto buona e una bassa autostima. Questa condizione può incrementare una continua perdita di piacere e interesse per le proprie attività e un blocco della progettualità.
Spero queste riflessioni la portino a rivolgersi a qualcuno che le dia il supporto che merita, così che possa arrivare ad abbandonare la paura di "rimanere un fallimento"...perché innanzitutto smetterà di sentirsi tale!