Sono arrivato al capolinea?
Buonasera.
Sono uno studente di 21 anni che si è rivolto due anni fa a una psicoterapeuta perché ho vissuto tutta l'adolescenza con un senso di solitudine e sofferenza che dura tutt'ora. Questa sensazione ha iniziato a essere di intralcio agli studi dal momento che passavo giorni interi a non studiare o a studiare male perché ero incavolato con il mondo perché non ho mai avuto una relazione e ne desideravo una. Il problema diventava sempre peggiore rifiuto dopo rifiuto da parte dell'altro sesso.
Il problema è che nonostante questi due anni e migliaia di euro spesi in questa psicoterapia non mi sembra sia servita a molto. Certo, sono diventato più socievole e molto, quasi per nulla timido. Ma quella sensazione di solitudine e voglia di una relazione non è mai sparita, nonostante abbia avuto alcuni rapporti ''occasionali''. Il problema è che non ho molte occasioni di conoscere ragazze nuove. Quelle che conosco direttamente sono tutte fidanzate, e le amiche di amici me le sono bruciate tutte (mi hanno tutte detto di no quando le ho chiesto di uscire da soli e la maggior parte sono a loro volta fidanzate). Quindi mi ritrovo in una situazione di stallo in cui non saprei come conoscere ragazze nuove con cui poterci provare, situazione aggravata dal fatto che non ho amici che mi possono fare da ''spalla'' se andiamo in qualche locale o piazza perché sono tutti fidanzati (ne ho due) e le loro ragazze si ''offendono'' se parlano con altre ragazze (cosa su cui ho litigato parecchio con loro, perché mi sembra sciocco mettere sullo stesso piano la mia sofferenza con questa stupida gelosia da bimbetti).
Ormai sono diverse sedute che la psicologa non fa altro che dirmi che sono migliorato e che devo ''trovare cose piacevoli, poi la ragazza verrà''. Cioè, a che pro pagare per farsi dire le stesse cose, inutili tra l'altro, perché nell'ultimo anno ho iniziato a fare un sacco di attività ''piacevoli'', ma non mi aiutano per niente dal momento che finito il momento di attività ritorno nel baratro.
Io non so più cosa fare dal momento che non mi riesce nemmeno allargare il cerchio di amicizie. Quelli dell'università li frequentavo all'inizio, ma poi ho smesso perché non ci ho costruito alcun tipo di legame, ci uscivo solo per non stare a casa e puntualmente mi annoiavo. Poi ho iniziato un corso di inglese e di teatro, ma ho trovato tutta gente di almeno 8-10 anni più grande di me e comunque anche lì non sono risuscito a creare alcun legame: riesco a fare delle chiacchere generiche prima o dopo la lezione, ma poi finisce lì. E poi mai una volta che qualcuno attacchi bottone per primo, sono sempre io quello che fa il primo passo. Probabilmente ho la faccia antipatica, perché tra alcuni di loro noto che c'è più sintonia.
Tutto ciò per dire che io non so più che pesci prendere, ho provato a fare di tutto, spero che mi possiate dare altri cose da provare. Perché la mia vita sta diventando sempre più difficile da gestire e la voglia di continuare è sempre meno. Non voglio sentire affermazioni del tipo ''arriverà a suo tempo'' perché conosco un sacco di gente, specialmente ragazze, che passano da una relazione a un'altra come sulle liane e mi sembra incredibile che io non ne abbia mai avute in quasi 22 anni. Se siete certi che ''arriverà a suo tempo'' almeno pretendo una soluzione per liberarmi di questa mia ossessione per le relazioni per aspettare questo momento. Aspettare a tempo indeterminato per la fine della mia pena che forse non arriverà mai, no grazie, tanto vale porre fine subito da soli. Mi vanno bene anche dei farmaci, poi ne parlerò con la psichiatra se è il caso, l'importante è non sentire più tutta questa sofferenza.
Aggiungo che prendo da quasi un anno antidepressivi per attacchi di panico, prescritti da una psichiatra, diversa dalla psicologa. La terapia sta funzionando molto bene, sono mesi che non ho più panico. Anche con la psichiatra mi sono confrontato su questo tema delle relazioni e anche lei in modo poco convinto mi ha detto ''pazienta''.