Arriva l'estate e ho un po' d'ansia
Salve, vi scrivo perché vorrei confidare un problema che da diversi anni mi preoccupa. Sta per iniziare l'estate che me piace l'estate e mi è sempre piaciuta e quindi dovrebbe essere per me un bella cosa. E invece no, ho un po'paura perché le ultime estati dal 2018 ad oggi non mi sono andate bene e le sensazioni positive che normalmente mi dovrebbero venire quando è estate e sono al mare non solo non mi sono arrivate in automatico ma sono state addirittura sostituite da sensazioni negative. Spiego meglio. Io ho una casa al mare che ho da sempre e ci vado solo con la famiglia (soprattutto con mia zia), mai con amici (per motivi sia di abitudine e anche di mancanza di amici ma questa è un'altra storia) e fin qui tutto bene. E invece no, ci sono stati dei problemi. Il primo è che la divido a periodi con mio zio che vive in un'altra città (e un po' più vicina alla casa) e fin qui dovrebbe essere una cosa normale e indolore che non mi pesa (dato che non ho voglia di starci tutte l'estate e oltre al fatto che adesso lavoro), ma tutte le volte che mia zia parla male di mio zio e della logistica mi si infonde pessimismo e comincio a non sentirla meno mia e diventa un "se non posso averla io non la devi avere nemmeno tu". Se non se ne parlasse così tanto di questo dettaglio delle divisione a periodi forse non sentirei questa sensazione e starei meglio.
L'altro problema nella casa. In portineria: il portinaio che c'era prima ai miei famigliari non piaceva (a me era indifferente pur sapendo come era fatto) poi ne è arrivato un altro e a mia zia neanche questo piace e quando l'ho saputo mi è crollato il mondo addosso. E quando salgo o scendo un po' di ansia mi viene e ho paura che quando la mia famiglia gli rivolga la parola dopo tornino innervositi parlando male di lui e mi sembra che la casa al mare dove vado da sempre sia diventata un inferno.
Un altro problema è in spiaggia: il vicinato non è amato neanche quello da mia madre e mia zia sia per gusti personali che per voglia di fare pettegolezzi. Quando le sento che parlano male e che li "odiano" mi si infonde tanto pessimismo e finisco per temerle tutte queste persone ritenendoli responsabili della rovina della mia felicità in un posto a cui tengo pur non essendo il migliore dei posti e con i suoi difetti. Tutte persone che fino a qualche anno fa erano come delle mezze comparse ed erano ai miei occhi come se non ci fossero.
Poi nel 2016 quando siamo andati a cena fuori in uno stabilimento accanto al nostro che era aperto di sera, i miei familiari hanno detto così per dire che potevamo cambiare stabilimento. Non ne se ne è mai fatto niente, ma ho cominciato a guardare la spiaggia, lo stabilimento e tutto il resto con diffidenza. Il giorno dopo quella cena, mentre il vicinato chiacchierava un po' ad alta voce era come se avessi avuto l'amara conferma che in un luogo dove stavo da anni fosse giunto tutto a un tratto al capolinea. L'estate dopo, nel 2017, le cose sono andate meglio anche se quando un vicino in spiaggia urlava io mi spaventavo e mi irritavo. Mentalmente intendo perché pensavo "se quelli là si comportano male dopo i miei avranno tanti pretesti per andare via da qui". Quelli sono stati i primi scricchioli.
Nel 2018, l'anno in cui tutto è partito, mi sono rivelato insofferente ad ogni cosa dal vicinato alle critiche da parte della mia famiglia e anche sulle cose più futili. Probabilmente anche per il fatto che ero disoccupato, triste, senza amici, punti di riferimento e non aver fatto nulla prima delle vacanze estive. Ho provato in tanti modi a fregarmene e non pensarci, ma non ci sono mai riuscito. Tutte le volte che cerco di ignorare, di non sapere nulla su queste persone che ho citato sembra che io abbia sempre la peggio e arrivo ad ingigantirli.
Dopo il 2018, ogni anno che l'estate arrivava mi dicevo sempre "questa volta sarà diverso" e invece cambiava poco o niente. Quella del 2021 è stata la peggiore. L'ultima mi è andata meglio devo dire per alcuni motivi: nel portierato non è successo niente e in spiaggia io e mia zia abbiamo passato una bella giornata dato che non c'era nessuno. Si sono alleggerite le mie paranoie, ma anche lì c'era la paura che non mi potesse andare bene. Faccio solo due esempi. Il primo mi sono preoccupato eccessivamente quando dovevano togliere una sedia all'ombrellone oppure quando non svuotavano il posacenere dell'ombrellone (e me ne preoccupo io che non fumo). L'altro è successo negli ultimi giorni di mare a settembre, non avevamo la carta smeraldo per buttare nell'indifferenziata e potevamo chiedere al portinaio e io avevo paura che dopo mia zia ne uscisse irritata. Ce l'ha data la portinaia e poi le altre volte le abbiamo buttata in un bidone dell'indifferenziata dove non occorreva la carta smeraldo. Mi è andata bene, però mi sono preoccupato così eccessivamente. E già scrivendo tutto questo mi rendo conto fino a che punto sono arrivato a pensare con questo eccesso di paranoia.
Per concludere, a me piace l'estate e mi piace andare alla casa al mare solo che voglio che i rapporti con quel posto si possano ricucire. Quando mia zia nota che sono in questo stato e mi dice che ci sono stra affezionato a quel posto mi sembra di rovinarmi tutto da solo. Io voglio lasciarmi andare. Mi armo di pensieri positivi per farmi scudo dell'ansia per il primo giorno in cui ci andrò ma finisco quasi per "impasticcarmene" e ottengo solo l'effetto contrario.
Io venerdì prossimo partirò per il mare e da una parte sento che potrei farcela, perché sono un po' riuscito a prendere le distanze dei pareri dei miei famigliari (e anche per il fatto che adesso lavoro e ho conosciuto gente nuova), però dall'altra c'è un po' la paura che mi possa non andare bene e che accadano cose che mi facciano sentire tornare indietro.
Voglio superare questa crisi, chiamiamola così e fare passi in avanti, anche piccoli.