Siamo alla fine?

Cara Arianna,
la questione, come sottolinei anche tu, non è il litigio o la presenza di aree di conflitto, ma la loro gestione. E' attraverso il litigio e le discussioni che conosciamo l'altro e anche noi stessi. I problemi possono riguardare aspettative, bisogni e desideri disattesi, e i conflitti possono essere aperti o occulti e con diversi gradi di intensità emozionale. Il primo passo, Arianna, è quello di capire che i conflitti esistono in ogni rapporto interpersonale e può rappresentare una forza costruttiva del rapporto di coppia. Tutto ciò, però, ha a che fare con noi stessi e con il modo che abbiamo imparato per gestire la rabbia e il dolore in determinate situazioni. Ed è nella nostra famiglia di origine che abbiamo imparato a farlo.Importante innanzitutto saper valutare i sentimenti associati a questi momenti di conflitto e poi saperli condividere con il partner, partendo dal presupposto che in un "litigio intelligente" l'atteggiamento deve essere vincitore-vincitore, e quindi disponibili entrambi a rinunciare a qualcosa allo scopo di arrivare ad un compromesso. Ma questo tipo di litigio, ha bisogno di pratica, pratica e ancora pratica. Saluti
Dott.ssa Emanuela Mezzani