Sfogo su del bullismo che ho subito (è questo è solo un riassunto)

Ho già scritto sulla comunità e su quanto faccia male aver perso in quel modo 3 anni della mia vita, ma sono uscita da quasi due anni quindi stavo analizzando quello che è successo dopo, di cosa è andato storto subito dopo diciamo
Quando ero ancora dentro (ancora non lo sapevo ma qualche mese dopo sarei uscita) avevo provato a fare amicizia con un ragazzo
Durante il cambio dell'ora a scuola, questo ragazzo era passato davanti all'aula dove stavamo aspettando il professore, e ha iniziato a chiedere l'età alle mie compagne. Io per istinto mi sono allontanata perché non volevo proprio parlarci con un tizio che entra in classe e chiede così l'anno alle ragazze.. maledetto il momento in cui me l'ha chiesto a me e io mi sono pure avvicinata. Neanche il tempo di rispondere che indica una collana che avevo, un pentacolo e mi fa "ma sei pagana? (o satanista, qualcosa del genere alla fine quel simbolo appartiene a tutti e due i mondi) anche io!!" E io ero felicissima di conoscere qualcuno simile a me su questo argomento, non avevo mai avuto una conversione così (..e lui è stato pure l'unico, per il momento) subito dopo mi ha pure fatto dei complimenti sul mio stile. Ci siamo beccati altre volte proprio a distanza di settimane/mesi e le conversazioni erano sempre lui che mi chiedeva ogni volta "ma sei 05? Anche io! Frequenti il secondo anno? Anche io!". Ecco subito dopo ho chiesto a una mia compagna che quel giorno non c'era ma conosce metà città informazioni e si scopre che tutto quello che aveva detto non era vero, mi stava prendendo per il cul0 e non poco. Lui andava in skate, all'epoca non esisteva uno skate park nella nostra città ma c'era un posto iconico proprio davanti alla fermata dove prendevo il bus, era una giornata particolare e avrei dovuto aspettare per un po' quel bus quindi decido di avvicinarmi sapendo c'era anche lui. Solita identica conversazione dove mi chiede l'età e il nome, e a una certa mi fa "qualcuno mi ha detto una cosa su di te" momento di silenzio e se ne esce con "no nulla" si alza e se ne dà tutt'altra parte. Io ci riprovo a parlarci ma si comporta nello stesso modo. Quando era ora di andare gli sono pure passata accanto, lui mi ha guardata e non ha detto nient'altro. Quel giorno ho avuto un attacco di panico unico, mai avuto prima e non penso di averne avuti di simili, ho iniziato a farmi mille paranoie su qualsiasi cosa e a odiarmi tanto. Mi ricordo che c'erano state altre cose come quella volta che gli ho mostrato un disegno, se l'è preso, si è avvicinato a dei suoi amici e si sono messi tutti a ridere (e se le pure tenuto) senza dirmi nulla. Avevo provato pure a scrivergli per chiarire ma non ha mai cercato un confronto (anzi, mia aveva pure bloccata) e a iniziato a prendermi in giro nei corridoi, a chiamarmi "emo" o a dire cose come "oh che paura" palesemente riferito a me perché eravamo gli unici lì. Queste cose sono successe quando ero ancora in comunità, e piano piano ho abbandonato la mia passione per lo skate, quando sono uscita avevo in mente di riprendere uscire divertirmi, ma non sono mai riuscita a farlo per le paranoie che mi ha causato quel tizio.. le difficoltà della comunità non c'erano più una volta uscita, ma lui rimaneva a scuola e per la città. Ho sprecato in questo modo due anni della mia vita, non ho avuto nessuna esperienza, non mi sono divertita, e adesso che ne ho 19 ho paura di non riuscire a recuperare più. Non vedo più un futuro, anche perché le cose che ho banalmente programmato per le estati scorsi non le ho concluse, il mondo sta andando avanti ma io sono così indietro e consapevole del fatto che non sarò una studentessa a casa di papà per sempre, e la cosa mi spaventa dato che non sono riuscita a organizzare altro oltre che coesistere nella mia scuola