Mia moglie mi ha lasciato, ma io non riesco a lasciarla andare...

Inviata da Gabriele · 14 apr 2019 Terapia di coppia

Buongiorno. La mia storia sarebbe un po' troppo lunga da raccontare qui ma provo a farne un breve riassunto di quelli che sono stati gli 11 anni insieme a mia moglie per provare a capire che cosa c'è in me che non riesce, dopo tutto quello che ho passato, a lasciarla ancora andare ed averla ancora dentro la mia testa. Quando ci siamo messi insieme avevamo 22 anni io e 21 lei e come le classiche delle storie sono stati anni stupendi Dove soprattutto da parte sua dove diceva di non aver mai girato il mondo o comunque di non aver mai vissuto veramente, con me aveva trovato la possibilità di viaggiare, andare a ballare, comunque di viversi la vita che voleva. La mia ormai ex moglie arrivava da una storia finita a sei mesi dal matrimonio che avrebbe dovuto celebrare col suo ex compagno, dalla morte della sua migliore amica in un incidente stradale, da maltrattamenti da parte di un ragazzo più grande quando lei aveva 16 anni, e soprattutto da molestie subite a circa l'età di 7 e 10 anni da parte di uno zio di un'amica Dove veniva lasciata dai suoi genitori perché lavoravano e non avevano parenti qua a Modena dove viviamo noi. Per di più soprattutto di quest'ultimo problema ne ha conoscenza solo la madre mentre il padre non è a conoscenza e credendo di aiutarla quando all'età di 16 anni con la madre ha esternato questo problema per tutta risposta è stata mandata per un anno giù a Napoli dai parenti per provare a vedere se avrebbe dimenticato. Quando mi sono messo insieme io la mia ex moglie I problemi erano palesi da subito con attacchi di panico fortissimi e soprattutto con esternazioni di rabbia verso di me dove io essendo persona molto buona di cuore avevo deciso, passatemi il termine, di aiutarla e di stare comunque lì perché ad ogni sfogo ce l'ha Comunque dopo le scuse, ma soprattutto la amavo. Ha spinto fortemente per sposarci e io con tutto l'amore che provo per lei ho accettato nel 2011 ci siamo sposati. Dopodiché nel 2011 c'è stata un'altra forte insistenza per avere un bambino. Io ovviamente essendo stato cresciuto anch'io con un forte senso di famiglia non mi sono di certo tirato indietro prendendomi tutte le mie responsabilità anche se fondamentalmente forse sapevo che la voglia era più quella di un riscatto della vita che effettivamente la voglia di sposarsi e avere un bambino, Ovviamente questo da parte sua. Alla nascita del bambino il primo trauma per lei è stato quello di non riuscire ad allattare e dopo due settimane ha tolto il latte con mio grande appoggio spiegandole Comunque che non era un dramma E che tutti i bimbi possono andare avanti con latte artificiale e gli sono stato vicino. Nel frattempo ho anche rimboccato le maniche e per lasciare aria e respiro a lei arrivavo a casa alle 17:30 di pomeriggio e il bimbo diventava mio fino alle 8:00 del mattino notte compreso e per un anno e mezzo ho fatto questo dormendo 1-2 ore a notte e andando a lavorare per 8 ore durante il giorno aiutandola la sera. Nel frattempo anche Comunque i pomeriggi veniva aiutata da mia madre Nel senso che mia madre andava a prendere il bimbo mentre lei usciva magari con le amiche andava a farsi i capelli o qualsiasi altra cosa come la palestra e tutto questo per evitare che in casa da sola col bimbo per le 8 ore che non c'ero io ne risentisse. Da quando il bimbo aveva un anno e mezzo abbiamo iniziato ogni anno con la storia che lei mi lasciava stavamo un mese separati in in casa dopodiche tornava indietro dicendomi che mi amava e che non poteva fare a meno di me. Questo non poter fare a meno di me è anche dovuto al fatto che aveva la patente ma non guidava perché appunto la sua migliore amica è morta in un incidente stradale e ha sempre fatto fatica a prendere una macchina in mano. Ecco, tutto ciò si è tramutato da aiuto che gli davo a lei, a lei che mi accusa di aver sostituito la sua figura di madre facendo io sia da padre che da madre. Questo lei lo giustifica dicendo che non si sentiva all'altezza di quello che facevo io e che non si sentiva coinvolta quando io ero insieme a mio figlio. Oltretutto mi recrimina di non averla più trattata come donna quando Credetemi dopo un anno e mezzo che non dormivo e che andava anche a lavorare Ero davvero stanco e l'ho sempre considerata anche a lei ma lei non se lo ricorda In questo momento. Oltretutto dopo un anno della nascita del bimbo ho notato in lei una regressione mentale dove da donna di 30 anni che era, era tornata un ragazzina di 16 anni e tutte le settimane almeno una volta a settimana usciva andando a ballare con ragazze di 20-25 anni ritornando a casa sempre ubriaca. Ecco io purtroppo a questo punto della vita effettivamente mi sono trovato a dover fare da padre a un bimbo di 3 anni e a una ragazza di 30 anni ma con la testa di una sedicenne e anche per questo lei mi dice che non sono stato un compagno ma un padre per lei. Ho provato a portarla anche da una psicologa perché prima del matrimonio ebbe una grossa crisi di panico sul luogo di lavoro e al pronto soccorso, Dopo una prima visita gli consigliarono psichiatria con uso di farmaci ma lì intervennero i suoi genitori dicendomi che non erano d'accordo e io purtroppo, nel 2009 essendo ancora ragazzo è troppo giovane ha acconsentito senza dire niente. La psicologa Dove l'ho portato nel 2016 capi al primo colloquio che questa ragazza aveva bisogno di psichiatria ma mia moglie non ne voleva sapere. Dopo qualche mese scoprì che la mia ex moglie era stata almeno con altri 6 uomini ( non essendo a conoscenza di quello che ci faceva) e soprattutto con un particolare si sentiva da 5 mesi costantemente al telefono venendo Però sapere che sessualmente non ci aveva ancora fatto niente ma non so con gli altri. A quel punto accecato dalla rabbia e dolorante nel cuore la misi davanti al fatto compiuto dandogli due possibilità o quella di spiegarmi o quella di andarsene. Ovviamente a quel punto, con la paura di andare fuori di casa e di non potercela fare, mi disse che mi amava e che voleva stare con me. Adesso nel 2019, quando a gennaio mi hai lasciato, è saltato fuori che io quella volta l'ho costretta a rimanere in casa mentre lei in verità sono da 4 anni, quando il bimbo ha un anno, che non mi ama più e che è rimasta in casa solo per comodità, per vedere il bimbo, E comunque per quello che facevo io per lei e per il bimbo che gli risultava comodo. Adesso siamo ad aprile e da gennaio fino almeno ai primi di marzo ho provato in tutti i modi a fargli cambiare idea ma lei era convintissima che la sua decisione complice 5 sedute di numero da uno psicologo che la prima cosa che gli ha detto è stata che lei aveva già deciso e non doveva neanche più provare a fare una terapia di coppia per risolvere le cose. Ovviamente dallo psicologo da cui è stata non gli ha raccontato la sua vita ma è semplicemente andata da lui per dirgli che non riusciva ad uscire da questa situazione dove aveva troppo bisogno di me è aveva paura di non riuscire a cavarsela da sola nella vita. Purtroppo ho prove certe che il suo distacco da me non è stato proprio del tutto lo psicologo ma anche compreso il fatto che al di fuori di qua ha trovato un altro uomo, e solo dopo sono venuto a sapere che purtroppo continuava a venire a letto con me mentre comunque andava a letto con lui. Ecco questa è forse solo la metà della storia che effettivamente dovrei raccontare ma soprattutto non capisco come mai dopo tutto questo, dopo tutto quello che ho passato e dopo tutto quello che comunque mi ha fatto passare in questi tre mesi e in questi anni, continuando a vedermi felice e buttandomi giù con parole e venendo letto con me per sottomettermi, io non riesca a togliermela dalla testa. Me ne accorgo perché al momento la mia felicità è ancora quella di quando lei è a casa nonostante adesso esca 4 volte a settimana non facendosi scrupoli di niente nemmeno di tuo figlio perché in tutto questo Dimenticavo di dirvi che stiamo arrivando a una consensuale Ma che Purtroppo viviamo ancora in casa insieme.. Io non capisco se quello che provo ancora è amore, ossessione per lei oppure è semplicemente il fatto che la sto perdendo e come mi è stato spiegato quando stai per perdere una cosa la vorresti riprendere ancora più forte. Da questo lunedì inizierò un percorso da una psicologa che spero mi aiuterà tantissimo ma scrivo anche qui per sentire pareri differenti e per avere un consiglio da voi su come fare per riuscire col cuore e con la mente a distaccarmi da questa donna che mi ha fatto tanto male e sta continuando a farmi del male non tenendo conto della persona che da 11 anni che gli sta accanto non avendomi portato rispetto fino all'ultimo. In tutto questo discorso avete letto che abbiamo un figlio di 6 anni dove io non ho tirato fuori ma vi posso assicurare che per lui ci sono sempre e che sono con lui dalle 5:30 che finisco di lavorare fino alla sera che non lo metto a letto dopo averlo lavato avergli fatto da mangiare e così faccio da 6 anni...sempre e solo io.Vi ringrazio e mi scuso ancora se mi sono dilungato un po' troppo. Qualunque informazione vogliate in più lo leggerò nei commenti e sarò felice di darvela. Grazie ancora..

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Miglior risposta 17 APR 2019

Gentile Gabriele,
forse lei ha iniziato questa relazione quando, a 22 anni, era ancora troppo giovane per valutare adeguatamente la gravità e quindi le conseguenze dei traumi psicologici precedentemente subiti dalla sua ex moglie, nonostante il suo apprezzabile desiderio di aiutarla, cosa che nei limiti del possibile ha anche fatto.
Ora, al di là delle problematiche psicologiche ancora non risolte della sua ex moglie e soprattutto per il fatto che costei attualmente ha una relazione con un altro uomo, lei non dovrebbe rimanere prigioniero di ricordi ossessivi e tantomeno di rimpianti o sensi di colpa e dovrebbe portare a termine la separazione consensuale (che le è stata richiesta) con la minore conflittualità possibile per ridurre al massimo il danno psicologico per suo figlio.
Contemporaneamente dovrebbe ( e per fortuna pare lo stia facendo) intraprendere un buon percorso di psicoterapia per elaborare questo distacco e questo cambiamento nella sua vita guardando al futuro con più ottimismo ma anche con più consapevolezza e migliori competenze.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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15 APR 2019

Gentile Gabriele,
la fine di una relazione è sempre dolorosa e può capitare di sentirsi confusi su cosa realmente si prova per l'altra persona, come lei scrive, se ancora amore, se paura di perdere una persona comunque importante e con cui c'è una consuetudine e sicurezza di vita, per quanto magari non soddisfacente, o altro.
Dal suo lungo scritto emerge un gran bisogno di parlare, di sfogarsi, di trovare un ascolto attento e non giudicante che possa aiutarla a fare chiarezza dentro di sé e a superare questo delicato momento: perciò si faccia aiutare da uno psicoterapeuta della sua zona, riceverà sicuramente tutte queste cose.
In bocca al lupo e un cordiale saluto
drs Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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