Sette anni di relazione, paura di convivere e momento di dubbi e distacchi

Inviata da fuoridalguscio · 4 gen 2024 Terapia di coppia

Buongiorno,
io e il mio ragazzo abbiamo rispettivamente 26 e 29 anni, e stiamo insieme da ben 7 anni.
Questi anni sono stati carichi di emozioni, esperienze, risate ma a volte anche di problemi. Siamo molto diversi l’uno dall’altra ma abbiamo trovato il nostro equilibrio e riempimento nelle nostre differenze. Io sono dolce, molto espansiva, solare, affettuosa ma troppo ingenua e poco determinata. Lui è molto sensibile ma fa fatica ad esternare i sentimenti, più determinato, perfezionista e con i piedi più a terra. Grazie al nostro darci reciproco io sono maturata molto e ho sviluppato più sicurezza di me, lui invece ha imparato ad essere più sognatore e a lasciarsi andare.
Negli ultimi tre mesi lui ha cambiato lavoro ed io ho avuto una promozione che mi ha causato un forte carico lavorativo ed emotivo. Questo mi ha portato ad essere più distaccata, meno dolce e più stressata. Anche lui è stato più distaccato perché ha iniziato un nuovo lavoro è iniziato anche a porsi tante domande e paletti derivati anche da, come la chiamiamo noi, “crisi dei 30 anni”. In generale questo ha causato uno squilibrio di coppia: i rapporti sessuali già poco presenti sono praticamente cessati, i baci non sono stati più appassionati, di sera sul divano non si stava più abbracciati e i litigi, le risposte nervose erano sempre più frequenti. Io sono stata anche gelosa più del dovuto perché ho notato il suo distacco ma non capivo perché è di conseguenza l’ho attribuito al suo nuovo lavoro in cui ha a che fare con moltissime donne. Mi ha reso anche molto gelosa e poco comprensiva la sua scelta di fare un viaggio di trent’anni a breve, con alcuni conoscenti coetanei ma soprattutto tante ragazze che non conosce, non comprendendo perché non preferisse fare questa esperienza solo con i suoi amici di sempre. Ci tengo però a dire che nonostante questo periodo negativo abbiamo comunque avuto alcuni giorni felici in cui siamo riusciti a staccare e a viverci senza la testa pesante. In occasione del capodanno siamo partiti per 5 giorni anche se lui era un po’ restio e durante la prima sera a cena a tavola ha chiarito il perché e ha esposto in modo sincero i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni:
In questo 2024 lui compirà 30 anni e si è imposto di uscire di casa ma non si sente pronto a farlo, ma soprattutto a farlo con me. Ha paura che le cose vadano male e che io soffochi le sue libertà, che visti gli ultimi tre mesi pensa che le cose possano solo peggiorare. Dice che gli ultimi tre mesi è stato malissimo e sono stati i tre mesi peggiori della sua vita, non riusciva a divertirsi più con me e che io rappresentavo anche un ricordo delle responsabilità. Inoltre ha paura delle incompatibilità che abbiamo sempre avuto per il futuro: io mi sono sempre vista sposata, lui non crede nel matrimonio. Io in una casa grande, lui invece in un contesto molto modesto. Entrambi però desidereremmo una famiglia, e abbiamo sempre avuto l’idea di creare qualcosa insieme. Dice di amarmi e che non vorrebbe lasciarmi ma che sente il sentimento un po’ cambiato perché si sta ascoltando e si sta sentendo molto male e offuscato da questa situazione.
È riuscito a buttare fuori tutto ciò solo adesso e con il senno di poi ho capito che ogni volta che provava ad accennare questi discorsi in questi mesi io ho sempre avuto il rifiuto ed il rigetto smorzando gli argomenti.
Io ho compreso i miei sbagli e gli ho fatto capire anche i suoi, rassicurandolo che sono disposta a dargli tutto il tempo e la libertà che gli serve.
Lui dice però di fare fatica a credermi e di avere paura che io possa ad esempio rinfacciarlo per sempre se “un domani non ci sposeremo” perché il desiderio di un matrimonio è una cosa che ho sempre esposto in questi anni di relazione talvolta facendo capire che fosse prioritaria e che senza di essa sarebbe potuto finire anche il nostro rapporto.
Io però non pretendo una convivenza subito perché non sono stata io a dargli un ultimatum ma se lo è imposto lui con se stesso. Sono disposta anche a rivedere i miei piani e l’idea di un matrimonio futuro perché mi sto leggendo dentro e mi sto rispondendo che è lui che amo ed è con lui che vedo un futuro. Di qualsiasi forma esso sia alla fine poco mi importa se avrò lui al mio fianco e in futuro costruiremo la famiglia che entrambi desideriamo.

Ora mi sento un po’ persa, confusa e a tratti anche in colpa per questi ultimi mesi in cui l’ho un po’ trascurato ma contemporaneamente soffocato di gelosie, proprio in quel momento in cui necessitava di vicinanza, chiarimenti e uno spazio sicuro del dialogo che stava provando a chiedermela.
Ho paura di perderlo, che questa relazione si frantumi e che questi sette anni possano concludersi così.
Abbiamo deciso di darci un po’ di tempo per vedere come andrà tra noi.
Ho proposto anche la terapia di coppia ma lui è troppo radicato nella convinzione che non serva visto che non siamo genitori o conviventi.

Scusate per il messaggio prolisso e grazie a chi risponderà dandomi una finestra.

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