senso di smarrimento dopo abbandono
Buongiorno,
uso un termine forte, "abbandono", per descrivere la mia situazione ma di questo purtroppo si è trattato.
Ho 44 anni e dopo 20 anni di relazione, di cui 14 di convivenza, il mio ex compagno mi ha liquidato con poche frasi e gli occhi improvvisamente privi dell'amore che sempre avevo visto.
Coppia felice, certo con alti e bassi ma affiatati, complici. Una coppia che fino al giorno prima della fine progettava il futuro, si parlava di viaggi, del progetto di comprare una casa in montagna..
Poi d'improvviso è finito tutto, tornati da un viaggio in Kenya in cui l'ho visto distante, a volte quasi assente, mi sono trovata vicino un uomo diverso, l'ho affrontato chiedendo spiegazioni, ho insistito ed ecco piombarmi addosso una valanga. Confessa di essere in crisi, di non riconoscersi più, di voler stare solo. Da lì una serie di fasi fratte "ti amerò per sempre" "starai meglio senza di me" "conta su di me per qualsiasi cosa". Ma a parlare erano soprattutto i suoi occhi, freddi, quasi distaccati, ho davvero avuto l'impressione che si fosse finalmente tolto un peso. Non ho visto alcuna "speranza" , alcuna possibilità ci fosse qualcosa di salvabile. In pochi minuti mi sono messa a fare le valigie e lui fermo immobile, mi guardava e non provava a fermarmi. Me ne sono andata lasciando tutto, un uomo che amo, una casa che amavo, la mia vita. La casa è di sua proprietà ma la scegliemmo insieme così come insieme l'abbiamo arredata, ogni cosa in quella casa appartiene ad entrambi. Sono stata dai miei genitori un paio di mesi, ho perso la mia quotidianità trovandomi in un'altra città. Nella disperazione ho cercato comunque di rimettermi in piedi, ricostruire la mia vita. Ho subito cercato casa ed è stato terribile farlo in quelle condizioni. Nel mentre interagivo con un uomo che non riconoscevo più, freddo distante, noncurante di ciò che avesse significato per me essere stata lasciata così. Un uomo sicuro di aver agito nel modo giusto, convinto di avermi protetto lasciandomi all'oscuro della sua crisi, un uomo che continuava a ripetermi che, progettare il futuro, serviva a lui per capire quanto e se ci fosse ancora qualcosa di salvabile. Un egoismo che mi ha devastato...lui si è preso il tempo per metabolizzare, capire, a me non ha lasciato nulla, anzi mi ha illuso per "capire" quale fosse la cosa giusta da fare. Ora ho finalmente trovato casa, ho uno spazio per me, per piangere tutte le lacrime che ho trattenuto per non dispiacere i miei genitori. Ma non riconosco questa casa, al mattino apro gli occhi e non vedo niente di mio, la sera a fatica mi preparo la cena pensando a cosa rappresentava quel momento per noi: condivisione, tv spenta, relax dopo una giornata di lavoro. Anche l'aspetto economico ho dovuto affrontarlo io, lui non si è tirato indietro ma ancora una volta ha aspettato fossi io a parlarne. Solo ora dopo 3 mesi inizia a manifestare un "lato umano", ha ammesso di avermi abbandonato, di aver preso una sbandata, di non aver combattuto, di aver preso la via più facile e ora ecco che si rende conto della crudeltà che ha avuto nei miei confronti. Mi ha detto che gli manco, che la casa è senz'anima, che avremmo dovuto vederci, addirittura mi ha chiesto se sarei stata disposta a tornare. Ma io SONO A PEZZI, io ancora mi sto ricomponendo, sono devastata dal modo in cui ha fatto finire tutto, due giorni prima a cena in riva al mare a parlare del futuro, due giorni dopo accampata dai miei genitori senza più nulla... Ora, che lui mi ami o meno, a me cambia poco. Io ora devo stare sola, pensare a me, guarire. E credo possa ancora farmi del male perchè questa sua confusione non è sana, ci sentiamo poco e sempre solo per messaggio, una volta sembra essere l'uomo che conoscevo, la volta dopo torna freddo e distaccato...Non so più chi sia. Io sono devastata, ho dovuto ricominciare tutto, ricomprare ogni singola cosa, trovare un posto dove stare quando appena due anni fa avevamo insieme risistemato casa rendendola ancora più nostra, più intima, più personale. Ho dovuto cercare casa nella disperazione totale, essere lucida quando avrei voluto solo piangere. E ora piango, piango tanto ma...a volte ho paura di non farcela, è come se non avessi più la terra sotto i piedi. Vado avanti, coltivo i miei interessi ma non ho più entusiasmo, mi sento spenta, triste, amareggiata. Temo di non apprezzare più la vita così come invece ho sempre fatto. Quella che provo è una sensazione davvero disarmante. Avrei voluto vicino un uomo pronto a combattere, non è la sbandata a sconvolgermi, è il modo in cui ha affrontato la cosa. Mi è sembrato un modo molto adolescenziale, superficiale. Ha lasciato che me ne andassi senza alcuna premura nei mie confronti, nei giorni successivi non ha nemmeno realizzato che mentre io ero nel caos dell'abbandono lui continuava a godere di tutto ciò che nel tempo avevamo costruito insieme. Mi ha sconvolto il suo modo di agire, la sua mancanza di condivisione, certo con il senno di poi mi tornano alla mente dettagli, sensazioni ma l'uomo che mi ha lasciato è lo stesso che appena un mese prima mi aveva regalato un weekend romantico per il compleanno, lo stesso che aveva dimostrato entusiasmo quando organizzai il viaggio in Kenya. Eppure ero sola da chissà quanto tempo ma senza saperlo, questa sua finzione mi ha sconvolto... A volte temo di non riuscire a farcela, di non riuscire a staccarmi da questo passato felice che continua a saltar fuori e farmi male...