Sembro uno spettatore della mia vita.

Inviata da Eilis · 22 ago 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve ho 27 anni e vivo dentro la mia mente, ed e come se fosse la mia casa. A volte pulita altre sporchissima, le finestre sono sempre per lo più sporche perche non mi ci vedo con chiarezza, ma so di essere lì,
seduto su un letto a domandarmi continui "perché" di tutto ciò che sono, ma restando neutro a tutto ciò che provo, ho molti interessi ma allo stesso tempo nessuno di essi mi aiuta a pulire ciò che ho dentro,nonostante non mi importi perché mi riesco a vedere solo come una cosa mutevole, la mancanza di una personalità mi fa soffrire, o forse la paura di essere "pazzo" o di starlo per diventare. ho sofferto di ansia, solitudine, attacchi di panico, abbandono da parte dei miei genitori,(entrambi) ma la cosa attualmente non mi sfiora minimamente, nel senso che non fanno effetto, per l'ansia e gli attacchi non mi fanno paura avendoli affrontati restando fermo immobile quando mi salivano, ed ora non ce li ho piu. Per quanto riguardo i miei genitori penso "va beh" sono stato sfortunato non è colpa di nessuno (cercando di vedere qualche vantaggio)
La solitudine diciamo che e stato la parte dove ho costruito la mia casa mentale, purtroppo per vari motivi ho dovuto affrontare una sottospecie di isolamento per un anno e mezzo (quasi totale) nella quale avevo accesso solamente a una TV in una lingua a me sconosciuta all'epoca, periodo devastate dove per l'appunto ho cominciato a soffrire di attacchi di panico etc, e restavo 24/24 solo con la mia mente.
La mia vita sociale attualmente è buona, ho tanti amici, esco spesso, ma non perché sono io simpatico, estroverso etc ma perché indosso la maschera perfetta per l'evenienza. Non voglio far soffrire nessun quindi quella che di solito indosso e l'empatia o meglio ciò che penso sia meglio per la persona che mi sta di fronte. Riducendo al minimo il rischio che io possa ferirlo/ferirla motivo per cui mi tengo anche lontano affettivamente parlando, convinto che sia la cosa migliore evitare di entrare in confidenza con me, soffrendo. Modifico anche la storia quando si tratta di parlare del mio dolore perché facedolo sembrare molto più piccolo, fa meno paura, di conseguenza meno dolore. Ci sarebbero un infinita di altri interrogativi ma concludo con l'ultimo dubbio che gira sempre intorno alla "pazzia" anche mentre sono a lavoro (a contatto con tantissime persone) riesco a entrare in una specie di trans (concentrazione assoluta) dove tutto scorre e io resto nella mia mente a guardare i pensieri lasciandoli scorrere nel mentre riesco a gestire qualsiasi mansione lavorativo e non , anche parlare con le persone, utilizzare un maschera specifica anche se non sono sicuro sia giusto o sbagliata (ma sembra funzionare) tutto ciò restando nuetro vivendo sempre nella mente.
E questa cosa si mi fa stare bene, ma allo stesso tempo ho il dubbio di essere "pazzo"
Perché penso "e impossibile che dopo tutto quello che ho provato riesca a rimanere sano di mente"
Riesco anche a concentrarmi sul presente se lo voglio, godendomi i momenti (divertenti) riguardo i miei hobby però
anche stare male non mi dispiace.
Anzi credo che siano entrambe parti della vita tutti qui, da provare entrambe.

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Miglior risposta 23 AGO 2023

Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così complesso e difficile. Ciò che hai descritto suona come una battaglia interna in cui stai cercando di trovare un equilibrio tra proteggerti e proteggere gli altri, tra affrontare il passato e vivere nel presente, e tra accettare te stesso e le sfide che la vita ti ha presentato. La tua capacità di introspezione e autoanalisi è evidente. Parli di una "casa mentale" e di come ti relazioni con il tuo interno in risposta alle tue esperienze passate. Si tratta di metafore potenti che riflettono un profondo bisogno di comprensione e di connessione. Mentre l'auto comprensione è preziosa, può anche essere estremamente impegnativa gestire queste riflessioni e sensazioni da soli. Può essere di grande aiuto avere qualcuno con cui esplorare questi pensieri e sentimenti, qualcuno che possa offrirti un'ulteriore prospettiva e aiutarti a navigare nel mare delle tue emozioni e delle tue esperienze.
Ti suggerirei di considerare la possibilità di iniziare una terapia individuale. Uno psicologo può offrirti un ambiente sicuro e di sostegno dove potrai condividere le tue preoccupazioni, paure e desideri, aiutandoti a comprenderli meglio e a trovare modi più efficaci e sani di affrontarli.
Sono disponibile online.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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24 AGO 2023

Gentile Eilis,
sì, direi che, come lei conclude, la vita è fatta da entrambe le parti, anzi, da parti molteplici, da maschere molteplici, da situazioni che affrontiamo, dobbiamo affrontare, e alle quale ci adattiamo più o meno fruttuosamente in base alle nostre attitudini.
Qual è il limite, in ciò, fra normalità e psicopatologia? Il disagio, direi, il disagio autopercepito e quello eteropercepito (nel senso che uno può essere in pace con sé stesso pur facendo del male agli altri, anche se qui si apre il capitolo del cosa voglia dire stare bene con sé stessi).
Questo mi sento di dirle in via sintetica, anche perché il suo messaggio non porta con sé un interrogativo alla fine ma un'affermazione, una sua conclusione personale e sembra che lei, semplicemente, volesse condividere la sua esperienza di vita, il suo modo di essere. Un modo di essere giusto? Sbagliato? E' lei che deve sentire questo e, nel caso del malessere, decidere per un miglioramento che, a quanto pare, non significa ribaltare tutto poiché, a quanto si intuisce, ha un lavoro, una vita sociale, etc.
Nel caso volesse proseguire un confronto, io mi rendo disponibile.
In tutti gli altri casi, un grande in bocca al lupo e un consiglio: viva più che riflettere sulla vita. E' andando in bicicletta che si impara ad andare in bicicletta; non si impara ad andare in bici leggendolo sui libri od immaginando di andarci. Sono certo che abbia capito , quindi, che è stando con gli altri che imparerà a stare con gli altri, non immaginando la relazione o vivendola in maniera astratta o in "trans". E da soli, come ha già sperimentato, si impara a stare da soli!
ancora buona fortuna
dott. Alessandro Pedrazzi

dott. Alessandro Pedrazzi Psicologo a Settimo Milanese

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23 AGO 2023

Caro Eillis, per riprendere la tua metafora della mente/casa, leggere le tue parole a me ha dato la sensazione che questa casa sia più una prigione in questo momento.
La metafora della maschera invece l'ho sentita spesso da chi cerca di nascondere il suo dolore è la mia domanda in genere è "quanto può reggere quella maschera?" o "quanto può reggere la persona sotto la maschera?".
Di certo hai esposto molte problematiche importanti che forse necessitano di essere affrontate nel dettaglio in un contesto terapeutico che possa diventare anche se temporaneamente il contenitore per queste tue paure invece ti tenerle chiuse nella tua mente. Spero di esserti stato d'aiuto almeno un po'.

Distinti saluti, dott. Morgione Massimo

Massimo Morgione Psicologo a Torino

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23 AGO 2023

Mi sembra che tu stia affrontando una serie di emozioni complesse e sfide personali. È evidente che hai affrontato momenti difficili nel passato, come l'isolamento, l'ansia e gli attacchi di panico, ma hai anche sviluppato strategie di coping e adattamento per far fronte a queste situazioni. La tua capacità di gestire il presente e di concentrarti su attività piacevoli è un segno di resilienza e di forza interiore.

È comprensibile che tu possa avere preoccupazioni riguardo alla tua salute, ma voglio sottolineare che le emozioni che stai sperimentando sono comprensibili date le tue esperienze passate. La sensazione di vivere nella tua mente e di riflettere su vari aspetti della tua vita può essere un modo naturale di cercare comprensione e significato. Anche la capacità di adattarti alle diverse situazioni sociali e di indossare maschere diverse è un'abilità comune che molte persone utilizzano.

Se le tue preoccupazioni riguardo alla "pazzia" stanno iniziando a influenzare negativamente la tua qualità di vita o il tuo benessere emotivo, potresti prendere in considerazione l'idea di rivolgerti a uno psicologo. Un professionista può aiutarti a esplorare le tue emozioni e pensieri in modo più approfondito e darti strumenti per gestire le tue preoccupazioni.

È importante notare che tutti noi attraversiamo momenti di tristezza, dolore e confusione nella vita. Sperimentare una varietà di emozioni è parte integrante dell'esperienza umana. Tuttavia, se senti che queste emozioni stanno diventando opprimenti o stanno limitando la tua capacità di vivere una vita soddisfacente, il supporto professionale potrebbe essere un passo positivo da prendere.

Ricorda che sei un individuo unico con le tue esperienze e modi di affrontare la vita. Non sei solo nelle tue sfide, e ci sono risorse e supporto disponibili per aiutarti a navigare attraverso questi momenti.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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23 AGO 2023

Buongiorno,

questo scritto evidenzia il suo desiderio di togliere le maschere e cominciare gradualmente a farsi conoscere. La ringrazio per la sua condivisione, non è scontata e la invito, a questo proposito, a intraprendere un viaggio di conoscenza di sé per addentrarsi e autorizzarsi a esprimere le sue emozioni, di rabbia, delusione tristezza e qualsiasi altra che sente l'esigenza di far finalmente emergere perché autentiche e reali.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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23 AGO 2023

Buongiorno
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta per avere più chiarezza in se stesso.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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23 AGO 2023

Gentile Eilis,
Lasci che qualcuno la aiuti a "pulire" tutto ciò, lasci che, con l'aiuto di qualcuno, si creino le condizioni per scrivere un nuovo copione, nel quale lei è finalmente protagonista della sua vita. Avverto un bisogno di mettere ordine, di ristabilire priorità, di eliminare dubbi, di ricercare risposte.
Pertanto il mio suggerimento è quello di richiedere il supporto di un professionista per trovare insieme delle strategie utili per fronteggiare questa situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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