Perché mi sento solo, vuoto e mi sembra di non vivere
Ho quasi 31 anni e mi sento vuoto, immobile, incapace di dare un senso e una direzione alle giornate. Lavoro stagionalmente e mentre lavoro la sensazione di controllo aumenta ma poi appena torno a casa o aspetto che inizi la nuova stagione lavorativa è come se andassi in letargo emotivo.
Non mi dedico a me stesso né per quello che riguarda ad esempio l'attività fisica o i viaggi, i miei hobby hanno perso valore.
Sto facendo un percorso di terapia cognitivo comportamentale da anni, ho cambiato diversi terapeuti ma sembra che tutto rimanga nella teoria.
Vivo con tristezza la mia solitudine, fatico a rapportarmi con altre ragazze dopo che la mia relazione più importante è finita. Mi sembra che tutti abbiano una vita più piena, più interessante e io invece mi senta come il morto che cammina pronto a portare a loro solo depressione e ansia.
Mi sento in ritardo su tutto e questo innesca un loop che mi giustifica dal. non provarci nemmeno a cambiare.
So che non sono in ritardo, non è una gara, ognuno ha i suoi tempi e le sue priorità. So che i pensieri ossessivi guidano i comportamenti e viceversa, so che qualcosa valgo, che le persone che mi conoscono mi trovano interessante e agli occhi di sconosciuti sono bravo in quello che faccio.
Tutto questo durante il giorno non basta. Mi arrendo, mi manca gratificazione, mi manca approvazione e temo di lasciarmi andare, di buttarmi, di rincorrere nuove opportunità. Lascio che la vita faccia il suo corso senza prenderne le redini.
Vorrei da voi uno spunto in più, un punto di vista diverso appurato che sto continuando con la terapia.
Vi ringrazio tanto.